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LETTERE AL DIRETTORE

MAURIZIO FRESCHI * LETTERA APERTA A FUGATTI: « SU QUALE PRINCIPIO NORMATIVO UN DIRIGENTE GENERALE PUÒ OSTACOLARE UN PERCORSO PROPEDEUTICO ALLE DECISIONI DI GIUNTA? »

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19.10 - venerdì 9 dicembre 2022

Gentile Presidente Fugatti, dopo mesi di inutile attesa di un riscontro alle richieste di trasparenza e rispetto democratico dei ruoli, inviate all’assessore Bisesti da gran parte dei componenti del Consiglio del Sistema Educativo Provinciale, si è compiuto un ulteriore passo verso il totalitarismo tecnocratico.

Nonostante la “richiesta di parere” poiché “è intenzione della Giunta provinciale adottare nelle prossime settimane un provvedimento di aggiornamento dell’offerta formativa del primo e secondo ciclo di istruzione” il dirigente generale, pur avendo ricevuto da tempo formale sollecitazione, si è astenuto dall’invio della documentazione necessaria, per la formulazione del parere richiesto dalla Giunta provinciale, limitandosi ad inoltrare una semplice bozza di delibera contenente già, anticipandolo, il parere positivo del Consiglio stesso.
Assolutamente irrispettoso ed offensivo che sia ritenuto scontato che, privi delle informazioni necessarie, ci si dovesse esprimere in tal senso.

Non comprendendo la ragione di tale ostruzionismo, che si auspica non dovuto a motivazioni personali, ci si chiede: sulla base di quale principio normativo un dirigente generale può ostacolare negligentemente o arbitrariamente un corretto percorso (democratico) propedeutico alle decisioni di Giunta?

Il quadro non migliora se si ricorda la censura imposta sulla pubblicazione dei verbali del Consiglio stesso, richiesta per trasparenza in conformità al regolamento ma mai ottenuta, oppure l’inoltro di pareri legali al Consiglio ottenuti solo dopo una richiesta di accesso agli atti e a distanza di più di 12 mesi dalla ricezione.

Ulteriori perplessità nascono dall’assenza di riscontri a puntuali segnalazioni su istituzioni scolastiche a fronte di trasferimenti arbitrari e contenziosi con personale scolastico sanzionati poi in sede giudiziale (v. attuale sentenza Santoli), oppure la condivisione fittizia di provvedimenti con pesanti ricadute sul personale scolastico (v. carriera docenti) strutturati senza un reale e costruttivo confronto con le componenti interessate. Tralasciamo poi di ribadire nuovamente quanto già evidenziato da tempo in tante altre circostanze in merito gestione pandemia, inclusione, infanzia, professionali, ecc…

Le ricadute negative, sia in termini di immagine sia in maggiori spese (processuali e risarcitorie) a carico della comunità, a chi devono essere imputate?

Al politico o al tecnico specificamente retribuito per fornire adeguato supporto all’amministrazione?

Date le premesse possono ritenersi salvaguardati i presupposti di correttezza, trasparenza e affidabilità necessari per rivestire correttamente un incarico così delicato?

Sarebbe forse tempo di affidare la dirigenza dell’istruzione trentina ad una figura che garantisca un maggior rispetto dei principi democratici e dell’utenza?

“Lo Stato forte non può essere che quello ove si rispetti o si fa rispettare la legge, cioè la Costituzione e le altre leggi che sono in vigore e servono per applicarla.” (De Gasperi)
…forse sarebbe il caso di iniziare da chi ha ruoli dirigenziali e di esempio per interi settori.
In assenza di democrazia non esistono l’autonomia e il Trentino che vorremmo salvaguardare.

 

Maurizio Freschi *

* presidente della Consulta provinciale dei genitori e vicepresidente del Consiglio del Sistema Educativo Provinciale

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