La nostra Provincia per molti aspetti ha sempre preso a riferimento le realtà Europee più avanzate, infatti la Mitteleuropa è sempre stato il nostro riferimento culturale e geografico ed i nostri infermieri e professionisti sanitari a livello europeo sono sempre stati i più apprezzati per competenza, formazione e professionalità, oltra alla grande capacità relazione e di adattamento alle nuove realtà lavorative dimostrata.
Se poi andiamo a verificare invece i riconoscimenti economici che infermieri e professionisti sanitari ottengono nelle realtà altoatesine ed europee a noi confinanti come Svizzera e Austria, con stipendi superiori di 400-500 euro al mese, allora ci rendiamo conto che assomigliano più alla Grecia ed ai paesi meno evoluti.
Riteniamo pertanto necessario attivare subito il tavolo per il rinnovo contrattuale, per riconoscere le indennità covid, l’aumento tabellare, le fasce, le nuove indennità sanitarie previste a livello nazionale, ogni ritardo è del tutto ingiustificato ed è ingeneroso nei confronti dei nostri colleghi, che tanto hanno dato alla collettività, rispondendo sempre “presente”.
Abbiamo ripetutamente sollecitato le istituzioni provinciali a fare un forte investimento economico nel settore pubblico, a partire dal garantire un adeguato numero di assunzioni e soprattutto un contratto di lavoro adeguato, che finalmente riconosca in termini giuridici/economici l’elevata professionalità ed il grande disagio lavorativo nel quale i nostri professionisti operano. Per ora, nessuna risposta!
In assenza di concrete risposte, inutile poi lamentarsi del fatto che i nostri infermieri e professionisti sanitari si rivolgano sempre di più all’estero ed i giovani non intraprendano più le nostre professioni, se poi non si adottano nella nostra Provincia tutta una serie di azioni per rendere attrattive le nostre realtà sanitarie, cercando nel contempo di trattenere in servizio i professionisti che già operano sul nostro territorio e che in molti casi, stanno addirittura manifestando l’intenzione di abbandonare la professione.
La recente importazione in Trentino di infermieri dall’esterno, che puo’ rappresentare esclusivamente un aiuto temporaneo ad una necessità emergenziale, non puo’ essere certo la panacea alle attuali problematiche di carenza di personale, le soluzioni adottate devono essere strutturali e proiettate nel tempo, volte a formare nel futuro professionisti che poi garantiranno con continuità la propria attività lavorativa presso le nostre strutture sanitarie.
Spiace inoltre constatare che sempre più attività vengono dirottate dal settore pubblico a quello privato, continuamente depauperato di professionalità che, viste le scadenti condizioni di lavoro, si accasano altrove. Per noi il sistema pubblico deve essere difeso e valorizzato, per il suo carattere universalistico e non legato alla logica del profitto, che spesso si scontra con quella delle “buone cure”, per noi servizio pubblico significa difesa della qualità e appropriatezza delle cure.
In questi giorni il nostro coordinamento provinciale ha sostenuto con forza l’azione adottata dal nostro presidente nazionale, infermieri e professionisti sanitari devono essere inseriti e riconosciuti nelle categorie “usuranti” e non in quelle “gravose”, che contemperano come criteri di inclusione esclusivamente il numero delle notti.
Stressati, sfiniti e demotivati, spesso vittime di aggressioni fisiche e verbali, con elevatissimi carichi di lavoro, i nostri colleghi con il proprio sacrifico continuano a mantenere alto il livello di qualità assistenziale e per tutto questo meritano il giusto riconoscimento per la professione di aiuto che esercitano.
In assenza di risposte, Nursing up è pronto a scendere nuovamente in campo! Giunta provinciale, se ci sei, batti un colpo!
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Cesare Hoffer
Coordinatore Nursing up Trento