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MEDIASET – RETEQUATTRO * “FUORI DAL CORO”: « L’INTERVISTA INTEGRALE A SALVATORE GALDO, FIDANZATO DI CAROL MALTESI »

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10.20 - mercoledì 6 aprile 2022

«Carol non doveva fare alcun video sadomaso quella mattina con Davide. Carol non faceva video di quel genere. Ne sono sicuro perché lei mi diceva tutto, ci amavamo e facevamo lo stesso lavoro quindi non avevamo segreti e tra la sera del 10 gennaio e la mattina presto dell’11, prima che morisse, ci siamo scritti e parlati più volte. Io e lei eravamo fidanzati, siamo stati fidanzati fino all’ultimo momento della sua vita perché non è vero che lei mi aveva lasciato. Questa è una fantasia di Davide: lui dopo che l’ha uccisa mi ha scritto fingendosi lei dicendo appunto all’improvviso che mi lasciava perché io ero geloso, ma poche ore prima io e Carol ci eravamo scritti e messaggiati anche coi vocali normalmente, lei mi aveva dato il buongiorno con “ciao amore” e infatti mi sembrava così assurdo che di botto non volesse più parlarmi perché dovevamo partire insieme il 15 gennaio per la Francia e lei si sarebbe dovuta trasferire qui da me, a Praga, perché aveva deciso di lasciare la casa a Rescaldina e di prendere una casa in affitto a Verona per stare con il figlio, che vedeva una settimana al mese e di trasferirsi da me nei giorni in cui non doveva vedere il figlio. Io avevo comprato infatti un armadio per le sue cose e il materasso nuovo. Ci amavamo ripeto». Queste le parole di Salvatore Galdo, fidanzato di Carol Maltesi, rilasciate ad Angela Camuso in un’intervista andata in onda ieri sera a “Fuori dal Coro” – il programma di approfondimento e inchiesta condotto da Mario Giordano su Retequattro.

«Eravamo simili, eravamo fatti l’uno per l’altra. Io volevo sposarla, le ho regalato un anello di fidanzamento che lei ha giurato di non togliersi mai più ed eravamo felici e io non ero geloso, ma l’amavo e per questo le dicevo che doveva allontanarsi da quel Davide che non mi piaceva, era morboso, era ossessionato da lei, le stava attaccato 24 ore al giorno e l’aveva convinta che lei avesse bisogno di lui», continua il giovane originario di Pescara. «Davide non ha mai accettato che Carol dopo la breve relazione che avevano avuto due anni fa, durante il lockdown, lo avesse lasciato e proprio ai primi di gennaio lei finalmente aveva deciso di staccarsi definitivamente da lui e questo evidentemente lo ha fatto scattare. Lui avrà pensato: o con me o niente. Per questo credo che il delitto sia stato premeditato. La storia del video se l’è inventata. L’ha uccisa perché non voleva farle fare la sua vita. Lei voleva stare con me. Voleva venire a vivere con me. Lei già una volta aveva trovato una casa a Verona e lui le ha impedito di trasferirsi. Le diceva ma no, poi è complicato, Verona è collegata male. Di certo a lui non interessava nulla che lei avesse bisogno di stare con suo figlio, non gliene fregava niente. A lui interessava solo tenerla stretta a sé».

Il giovane racconta, inoltre, che: «Davide Fontana aveva lasciato la moglie per Carol e dopo che Carol lo aveva lasciato, non rassegnandosi, si era trasferito di fronte casa sua nello stesso palazzo. Evidentemente perché non voleva perderla di vista. Loro due si erano conosciuti nel periodo in cui Carol era in difficoltà economiche perché per il Covid aveva chiuso il negozio in cui lei faceva la commessa. Lui le ha proposto di fare delle foto e poi hanno fatto dei video porno insieme e lei all’inizio si è appoggiata a lui perché era costantemente preoccupata di non avere abbastanza soldi per il figlio. Lei amava suo figlio e non voleva fargli mancare nulla e lui ha approfittato delle insicurezze di Carol, che era una persona buona, una persona di cuore. Questo è successo quando ancora io e Carol non ci conoscevamo, perché ci siamo conosciuti io e lei a settembre 2021 ed è stato amore a prima vista, per tutti e due. Ci siamo visti una volta insieme a Davide, ma a me lui fin da subito non è mai piaciuto. Era finto. Si capiva. Si capiva che era ossessionato da lei. Io ho provato a salvarla, ho provato a dirle che questo Davide diceva che le era amico ma che non era vero, perché lui da lei voleva altro. Lui non la vedeva come amica, faceva finta di fare l’amico pur di starle sempre attaccato e si era pure inventato ultimamente l’esistenza di una fantomatica fidanzata che però nessuno ha mai visto né sentito. Secondo me non esisteva questa fidanzata perché lui stava sempre appiccicato a Carol e credo che abbia detto a lei che esisteva questa fantomatica fidanzata per tranquillizzarla, perché lei invece Davide lo vedeva solo come un amico e glielo aveva anche detto chiaramente. Davide era una persona che le era utile per farsi accompagnare con la macchina e perché lui si prestava gratis a fare video porno con lei che poi lei vendeva bene su Onlyfans, ma Davide voleva altro da lei. Per questo dicevo a Carol di allontanarsi da Davide. Io volevo che lei avesse amici, ma quel Davide non era un vero amico e io le spiegavo che lei non aveva tutta questa esigenza di fare i video con lui, proprio perché lui non mi convinceva e perché vedevo che Carol era manipolata da Davide: lui l’aveva convinta che senza di lui non ce l’avrebbe fatta ma, finalmente, lei da quando stava con me si stava staccando da lui e lui questo non poteva evidentemente accettarlo. Lui voleva continuare a gestire la sua vita: aveva le password dei suoi profili social perché Carol non aveva voglia di seguire questo aspetto del suo lavoro e infatti lui due giorni prima di andare a confessare dai carabinieri ha cancellato tutti i post di Carol su Instagram dove c’erano i suoi video, secondo me perché non voleva che si sapesse che Carol non faceva video violenti o sadomaso o legata».
Il ragazzo afferma anche di aver ricevuto una chiamata dal profilo di Carol ma di non essere riuscito a rispondere in tempo. Ha cercato, invano, di richiamarla più volte finché disperato scrive a Davide, implorandolo di farlo contattare dalla donna: “Dorme sempre” la risposta che gli giunge. Prosegue raccontando che, nel corso di questi ultimi tre mesi, l’assassino di Carol ha anche contattato altre ragazze che lavorano nel mondo del porno per realizzare dei video. Lo sa perché glielo hanno riferito le stesse interessate visto appunto che lui lavora nello stesso ambiente. Inoltre, il giorno in cui si è presentato ai carabinieri di Breno per poi decidersi a confessare, Davide Fontana, dopo aver letto che i carabinieri avevano diramato le foto dei tatuaggi sul corpo della giovane smembrato e rinvenuto nella scarpata, ha chiamato un’amica intima di Carol chiedendole di andarlo a prendere per poi andare a casa sua, non si sa bene per quale motivo, ma sostenendo che si trattava di Carol.
«Forse voleva uccidere anche lei perché era l’unica, oltre me che però ero lontano e dunque non sapevo del ritrovamento, che avrebbe potuto riconoscere Carol dai tatuaggi. Per fortuna la mia amica – anche lei da tempo preoccupata per Carol – mi ha chiamato subito senza che Davide lo sapesse e appena mi ha raccontato quello che stava succedendo e del ritrovamento dei pezzi di corpo coi tatuaggi che aveva Carol, io le ho detto subito di andare dai carabinieri e di non andare assolutamente a casa di Davide. Per fortuna lei mi ha ascoltato. La mia amica mi ha poi detto che Davide, prima di entrare in caserma, mentre era in macchina con lei, le ha detto: ‘Mi vogliono incastrare’. Eppure, nessuno lo aveva ancora accusato. Neppure era stato riconosciuto il corpo. In quel momento la mia amica ha capito, e quando me lo ha detto ho avuto la conferma anche io, che era stata lui ad ucciderla come ho subito pensato non appena ho saputo del ritrovamento del corpo», conclude Salvatore.

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