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MANICA (PD) – INTERROGAZIONE: E-COMMERCE – INDACO: « LA PAT RITIENE CONTRADDITTORIO DESTINARE RISORSE AD AMAZON MENTRE INDACO STA CERCANDO DI RAFFORZARSI? »

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17.05 - venerdì 23 dicembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Lo scorso 15 Dicembre 2022 con il Comunicato 3942 avente ad oggetto “La Provincia autonoma di
Trento e Amazon insieme a sostegno degli artigiani e delle piccole e medie imprese del territorio”,
la Provincia dava notizia di aver siglato con Amazon “un’intesa volta a sostenere le piccole e medie
imprese con attività di promozione e formazione digitale dedicate. L’accordo prevede il supporto
alla digitalizzazione e all’internazionalizzazione, la promozione dei prodotti Made in Italy,
attraverso il lancio di una vetrina dedicata ai prodotti regionali e l’organizzazione di attività
formative rivolte alle PMI. Sono più di 100 le piccole e medie imprese della provincia di Trento che
vendono su Amazon.it. Di queste, oltre il 40% esportano i loro prodotti e, nel 2021, hanno
raggiunto oltre 5 milioni di euro di vendite all’estero.”

In merito l’Assessore Spinelli dichiarava che “L’intesa è funzionale a far sì che le aziende del
nostro territorio possano trovare in Amazon un partner alla loro strategia di crescita anche
internazionale. La Provincia autonoma ritiene strategica la dimensione del digitale, in tutti i suoi
aspetti, per lo sviluppo del territorio e delle sue realtà economiche e fra questi c’è sicuramente il
tema dell’e-commerce, sul quale abbiamo recentemente presentato l’accordo focalizzato in
particolare su promozione e formazione. La collaborazione con Amazon è un ulteriore strumento a
vantaggio delle aziende locali, che possono rafforzare la loro presenza sul mercato digitale e
nell’internazionalizzazione. Occorre continuare a investire nell’innovazione e accompagnare lo
sviluppo delle nostre realtà sui canali digitali. Il settore ha avuto una forte accelerazione. È
opportuno favorire un nuovo equilibrio tra commercio di prossimità e acquisti online che porti ad
una crescita di sistema. Questo accordo non incentiva i consumatori trentini all’utilizzo dell’ecommerce,
ma sostiene e affianca i produttori di beni e servizi trentini a vendere on line…anche
utilizzando la forza di Amazon”.

In data 03/06/2020 lo stesso Spinelli commentava l’apertura della sede trentina di Amazon con un
perentorio “Amazon benvenuta, ma noi puntiamo sul portale del Trentino”. E dichiarava che “sotto
il profilo commerciale non cambia molto per gli operatori locali e neanche per i consumatori. Avere
un centro di smistamento e consegna qui o a Verona, fa poca differenza.

Non c’è un legame diretto con il territorio, c’è solo un risparmio di tempo nelle consegne. Il problema qui è un altro e attiene
alla qualità del commercio di oggi: inutile dire che Amazon viene a rovinare il commercio trentino,
il commercio trentino è già rovinato. Amazon è benvenuta se offre lavoro, ma è inutile intravedere
in questo sbarco un potenziale sviluppo per il commercio trentino che è troppo piccolo per
interessare un operatore che ha orizzonti mondiali”.

Conseguentemente l’assessore Spinelli rilanciava all’epoca il progetto del portale di e-commerce
trentino, previsto nella legge Ripresa Trentino , e dichiarava che “Il nostro portale serve per far
sopravvivere il commercio tradizionale, che è cosa ben diversa da Amazon che è una sorta di
venditore che compra direttamente dai produttori e si offre al consumatore a prezzi ridottissimi.
Noi, invece, dobbiamo sostenere la filiera intermedia, quella, appunto, dei commercianti che
rappresentano la parte che più risente dell’effetto Amazon”. E ancora: “Il nostro portale sarà più
specifico e mirato, perché sarà più curato, perché ci sarà un contatto più diretto con il venditore e
quindi, ad esempio, se il vestito necessita di una modifica o la scarpa di essere riparata il rapporto
con il commerciante sarà più immediato e la merce potrà essere ritirata direttamente a casa e poi
sistemata oppure affidata ad un sarto o ad un calzolaio convenzionato che se ne prenderà cura.

Costerà un po’ di più? Forse, ma così fai vivere il tuo territorio e sostieni l’economia del Trentino”.
In data 07/05/2021 Spinelli, a proposito del progetto Indaco, diceva che si tratta di “Un importante
progetto di cui si è avvertita l’esigenza in seguito alla pandemia, che ha mutato profondamente le
abitudini dei cittadini anche sul fronte degli acquisti, spostando l’attenzione di molti sui canali
elettronici e per questo sostenuto con convinzione dall’Amministrazione provinciale. Questi
cambiamenti hanno inciso in maniera profonda sull’organizzazione e sui bilanci delle realtà
economiche trentine”.

E ancora a gennaio 2022, al momento del lancio ufficiale della piattaforma Indaco, Spinelli
dichiarava che “Iniziative come Indaco ci auguriamo possano contribuire al rilancio del commercio
attraverso modalità e tecnologie innovative che puntano al consolidamento e crescita dell’economia
del territorio e a favorire un riavvicinamento dei consumatori alla filiera corta”.

Da ultimo in data 15/12/2022, interrogato a proposito del possibile conflitto tra il finanziamento ad
Amazon e lo sviluppo di Indaco, Spinelli rispondeva che “Non troviamo contrasti con Indaco, lo
strumento voluto dal mio assessorato nel 2020, per cui non è stata ancora completata la fase di
valutazione. Indaco ha partecipato anche agli incontri con Amazon per il nuovo protocollo. Inoltre,
l’idea di Indaco nasceva per spingere il commercio tradizionale, dei negozi di prossimità, con nuovi
strumenti, non il prodotto trentino”.

Risultando molto difficile individuare un sufficiente grado di coerenza tra le molte affermazioni
dell’Assessore Spinelli sopra riportate, tutto ciò premesso,
si interroga la Giunta provinciale per sapere

1. quali erano gli obiettivi di performance previsti dal bando per la piattaforma di e-commerce
trentina;
2. a quasi un anno dal lancio della piattaforma Indaco, qual è il grado di raggiungimento degli
obiettivi di cui al punto 1;
3. come valuta ex post la decisione di finanziare la creazione di una piattaforma di e-commerce
trentina;
4. in particolare, se ritiene che Indaco stia riuscendo a “contribuire al rilancio del commercio
attraverso modalità e tecnologie innovative che puntano al consolidamento e crescita
dell’economia del territorio e a favorire un riavvicinamento dei consumatori alla filiera
corta”;
5. se non ritiene contraddittorio destinare risorse pubbliche ad Amazon in un momento in cui la
piattaforma Indaco sta cercando di radicarsi e rafforzarsi.

A norma di regolamento si chiede risposta scritta.
cons. Alessio Manica

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