Interrogazione. Premesso che: il Festival dell’Economia rende per quattro giorni ogni anno, da 14 anni, la città di Trento viva, aperta agli incontri e ai confronti, al sapere e alla conoscenza, internazionale e multiculturale;
il Festival è, nelle parole dello stesso presidente della Provincia (il quale peraltro, secondo i quotidiani locali, sarebbe mancato a importanti incontri di valore culturale, politico e strategico), “un orgoglio per la comunità trentina”, un modello vincente che ha ricadute concrete sul tessuto economico della città e dell’intero Trentino, come hanno dimostrato ricerche ad hoc;
la XIV edizione, che si è conclusa ieri, ha avuto un buon successo di pubblico ma ha registrato l’assenza di alcuni importanti interlocutori istituzionali, come il ministro dell’interno e vicepremier che – pur annunciato – non ha ritenuto di tener fede al suo impegno a Trento;
il successo del Festival va attribuito – oltre che al sostegno economico e organizzativo della Provincia di Trento – soprattutto alla scelta dei contenuti e dei relatori, affidata al comitato editoriale coordinato dal prof. Innocenzo Cipolletta e al direttore scientifico Tito Boeri;
il carattere aperto e pluralistico del Festival è ciò che lo rende attuale, seguito e apprezzato: proprio per questo il comitato editoriale che ne sceglie i contenuti dovrebbe essere immune da considerazioni e pressioni politiche;
la malcelata antipatia per Boeri, ex presidente Inps, da parte del governo nazionale e provinciale, che nelle parole del presidente della Provincia “non è detto che resti al suo posto” di direttore scientifico del Festival (il Giornale, 1° novembre 2018), così come per la squadra organizzativa che non è stata confermata, in quanto “è ancora presto per parlarne” (Trentino, 3 giugno 2019), unitamente alla convinzione dell’attuale presidente della Provincia che il Festival sia stato per molti anni una “passerella di parte” e alla ribadita polemica contro le “élite” contrapposte al popolo, fa pensare che la prossima edizione del Festival potrebbe avere, su indicazione politica, una formula diversa e un “ri-orientamento” di sintonizzazione con le maggioranze al governo a Roma e a Trento;
l’approccio programmatico dell’attuale Giunta, che poco crea e molto distrugge del modello trentino, sembra quindi voglia trovare applicazione anche nei confronti del Festival dell’Economia, che è una passerella sì, ma dei migliori pensatori economici del mondo, nonché della bellezza e dell’intelligenza della città di Trento e della sua capacità di essere attenta al mondo che cambia, accogliente e curiosa;
SI INTERROGA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TRENTO PER SAPERE:
a quanto ammonta, a consuntivo, la spesa totale a carico della Provincia per la XIV edizione del 2019, e quale differenza eventualmente ci sia stata con il consuntivo finale dell’edizione precedente (2018);
se non ritenga che la peculiarità che rende il Festival così apprezzato sia la sua sensibilità all’attualità, senza pregiudizi politici, e al tempo stesso la sua indipendenza scientifica, affidata ad un comitato editoriale di indubbia competenza e valore;
se ha intenzione di intervenire sull’organizzazione del prossimo Festival dell’Economia e con quali modalità;
se è sua intenzione cambiare il comitato editoriale e il direttore scientifico del Festival per renderli più omogenei all’attuale maggioranza politica della Giunta provinciale.
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PAOLO GHEZZI
consigliere provinciale FUTURA 2018