Nei giorni scorsi si è tornato a parlare di Autonomia Differenziata con alcune critiche e proteste nei confronti di questa riforma che prevede il riconoscimento di forme e condizioni particolari di autonomia per le Regioni a statuto ordinario. Nel complesso, quasi 2 italiani su 3 dichiarano di essere a conoscenza di cosa si tratta quando si parla di autonomia differenziata, con una maggiore conoscenza tra gli elettori dell’area di centrosinistra.
Per quanto riguarda il giudizio su questa riforma costituzionale, i contrari all’autonomia prevalgono leggermente rispetto ai favorevoli, ma la vera spaccatura si registra a livello geografico: se da un lato, le regioni del nord propendono per la condivisione di questa riforma – soprattutto nel Nord Est – dall’altro, i residenti del centro e delle aree del sud si dichiarano in prevalenza contrari. In particolare al Sud e nelle Isole la percentuale di contrarietà raggiunge la maggioranza assoluta della popolazione. In definitiva, l’idea che prevale tra la popolazione italiana è che l’approvazione dell’Autonomia Differenziata crei una netta divisione del nostro Paese tra le regioni che ne trarranno un vantaggio e quelle che registreranno disagi e svantaggi.