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MEDIOBANCA * RELAZIONE AL 31/03/2024: « RICAVI +9% A €2,6MLD / UTILE NETTO +20% A ~€950M, EPS 9M A €1,11 »

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07.27 - venerdì 10 maggio 2024
APPROVATA LA RELAZIONE AL 31/03/2024
EFFICACE AVVIO DEL PIANO “ONE BRAND – ONE CULTURE” NEI NOVE MESI, RICAVI +9% A €2,6MLD
UTILE NETTO +20% A ~€950M, EPS 9M A €1,11
ROTE AL 13%
ACCONTO DIVIDENDO DI €0,51 PER AZIONE
RISULTATI DEI 9 MESI:
CRESCITA E REMUNERAZIONE DEGLI AZIONISTI ELEVATE
Ricavi di Gruppo +9%1 a €2,6mld, RWA -5% a €49mld
WM e INS in crescita, minore assorbimento di capitale nel CIB, erogazioni record nel CF
CoR in calo (a 50bps) con elevata qualità degli attivi
Utile netto a ~€950m (+20% a/a), EPS 9M a €1,11, ROTE al 13%, CET1 al 15,2%
Remunerazione degli azionisti: yield del 5% entro giugno (€0,6mld) includendo:
– Acconto dividendo €0,51 p.a.2, (€0,4mld da pagare il 22 maggio)
– Buyback di €0,2mld (17 milioni di azioni acquistate e da cancellare entro giugno)
RISULTATI DELL’ULTIMO TRIMESTRE: DINAMICA INDUSTRIALE IN RAFFORZAMENTO
Ricavi di Gruppo ~€900m (+18% a/a, +4% t/t3)
CoR in calo (a 48bps)
Utile netto a €335m (+42% a/a, +29% t/t)
WM – Obiettivo prioritario del Gruppo, posizionamento distintivo
Lancio di MB Premier apprezzato da clienti (+1600 nei 3M nella fascia alta) e bankers
(+42 commerciali nei 3M, con ulteriori ingressi attesi nei prossimi mesi) TFAs +€3mld a €97mld, con €1mld di afflussi di AUM Ampliamento offerta nei Public/Private Markets
Crescita a due cifre di ricavi (€690m nei 9M24, +12%1) e utile netto (€153m, +18%1)
1 a/a: marzo 24 vs marzo 23
2 Calcolato come il 70% dell’utile relativo al primo semestre dell’esercizio 2023/2024
3 t/t: marzo 24 vs dicembre 23
CIB – Focus sulla crescita a basso assorbimento di capitale Commissioni/attività IB in rafforzamento (+7% t/t a €91m)
Solido andamento dell’advisory domestico e crescente contributo internazionale
Erogazioni selettive con stabilizzazione dei volumi di impiego nei 3M ed eccellente qualità degli attivi
CF – Crescita attraverso la leadership multicanale e indipendenza distributiva Volumi in crescita (€2,2mld di erogato nei 3M, di cui BNPL >€150m)
Margine di interesse in aumento (+5% a/a, +3% t/t a €266m) con marginalità elevata
Utile netto resiliente (€292m nei 9M) con stabilizzazione dei tassi di default (CoR
~170bps nei 9M e nei 3M)
HF – Efficace azione di raccolta
Emesse obbligazioni per €3,6mld nei 3M (€6mld nei 9M) a condizioni vantaggiose
Completato in anticipo l’80% delle emissioni subordinate previsto dal Piano 23-26
Alberto Nagel, AD di Mediobanca, ha dichiarato: “Il Gruppo ha avviato positivamente le iniziative di Piano, ottenendo risultati eccellenti in termini di crescita orientata al valore e a basso assorbimento di capitale. Nell’ultimo trimestre abbiamo avuto riscontri molto incoraggianti da parte di clienti e bankers in Mediobanca Premier, abbiamo visto rivitalizzarsi l’Investment Banking alimentato anche dalle nuove attività internazionali, abbiamo mantenuto il solido percorso di valore nel Consumer e nell’Insurance. Con circa
€950 milioni di utile netto nei 9 mesi ed un ROTE oltre il 13% il Gruppo si posiziona ai migliori livelli settoriali, con i principali business ben posizionati nel contesto macroeconomico e votati al raggiungimento delle nuove iniziative strategiche del Piano “One Brand-One Culture”.
***
Il Gruppo prosegue il suo percorso di crescita chiudendo i nove mesi con risultati ai livelli massimi storici: ricavi €2,628m (+9% a/a), utile netto €946m (+20% a/a), utili per azione 9M €1,11 (+20% a/a), ROTE 13,3% (stabile), RORWA 2,6% (+30bps a/a) in un contesto operativo ancora incerto per gli eventi geo-politici e la dinamica macroeconomica, ma supportato dalla performance positiva dei principali mercati finanziari. I risultati rappresentano un solido avvio del nuovo Piano “One Brand-One Culture” (target: ricavi
€3,8mld, ROTE 15%, EPS €1,80 entro giugno 26).
I ricavi beneficiano del progresso delle divisioni (WM +12% a €690m, CF +6% a €888m, INS
+19% a €349m, HF +38% a €180m). Il CIB, pur mostrando un calo su base annua (-5% a
€536m), evidenzia un recupero negli ultimi due trimestri (tornando vicino €200m), per la ripresa delle attività di Investment Banking ed il consolidamento per 6 mesi di Arma Partners.
In dettaglio:
  L’andamento commerciale è stato robusto e improntato ad una crescita sempre più selettiva degli attivi, orientata al valore e ad un minor assorbimento di capitale:
  le TFA salgono del 14% a/a, con addizionali €12mld, a €96,5mld (+€2,9 mld t/t), trainate dagli afflussi di AUM/AUA (NNM di €6,8mld) che raggiungono €70,1mld (+22% a/a, +6% t/t). Nell’ultimo trimestre si segnala l’entrata di circa 1 mld di risparmio gestito, superiore alle medie settoriali, mentre è proseguito il collocamento di prodotti di investimento strutturati da Mediobanca;
  le attività ponderate per il rischio (RWA) sono in calo di oltre €2mld nei dodici mesi (a 48,8mld), malgrado l’applicazione dei modelli AIRB nel Consumer (con correlato aumento degli RWA per circa €0,9mld), per la dinamica selettiva degli impieghi (-2% a/a, con CIB -8%, CF +4% e WM +1%) e per l’avvio di misure di mitigazione del rischio del CIB. L’ultimo trimestre vede una stabilizzazione degli aggregati.
  I ricavi sono in crescita del 9% a €2.628m nei 9M, con il terzo trimestre a €898 (+4% t/t):
  Margine di interesse a €1.492m (€1.299m, +15% a/a) per il contributo positivo del CF (+5% a/a sostenuto da €6,1mld di erogato, di cui €2,2mld nell’ultimo trimestre), del WM (+21% a/a) e dell’HF (raddoppiata a €139m) a seguito del riprezzamento degli attivi, dell’allargamento del portafoglio titoli e dell’attenta gestione del costo della raccolta. La dinamica dei trimestri vede una lieve riduzione del terzo trimestre (€496m, -1% t/t) per fattori di stagionalità (cedola inflazione di €7m nel 2T).
  Commissioni a €660m (+0,3% a/a, con ultimo trimestre pressoché stabile sui valori elevati del precedente a €238m): il solido andamento del WM (+6% a/a) non compensa la flessione del CIB condizionato dal confronto con il semestre record dell’esercizio 22/23. Gli ultimi due trimestri per altro vedono una significativa inversione di tendenza con ripresa dell’attività IB e consolidamento di Arma (€49m nei sei mesi).
  Ricavi da trading a €134m in lieve calo per la minore volatilità dei mercati.
  Insurance in crescita (+18% a €342m) trainato dal buon andamento di Assicurazioni Generali, con crescente contributo nell’ultimo trimestre (€123m).
  Cost/income al 43% (stabile a/a), comprensivo dei continui investimenti in distribuzione, innovazione e talenti, nonché dell’impatto inflazionistico. Il Gruppo vede la sua base di dipendenti ampliarsi di circa 200 persone (incluso circa 80 persone dalle variazioni di perimetro) ed un costante sviluppo della progettualità e tecnologia.
  La qualità degli attivi si conferma eccellente, con overlays elevati (~€236m, con €27m di utilizzo nel CF, di cui €6m nell’ultimo trimestre). Il costo del rischio di Gruppo è ridotto a 50bps (48bps nell’ultimo trimestre), con l’aumento del CF (da 143 a 167bps nei 9M, stabile nel trimestre a 169bps) contenuto dalla dinamica del CIB (costo del rischio pressoché nullo). Le attività deteriorate lorde di Gruppo sono stabili su livelli contenuti (2,5% lordo e 0,8% netto sul totale degli impieghi); i crediti classificati “Stage 2” sono in lieve aumento t/t (6,0% lordo e 5,4% netto). Gli indici di copertura si confermano elevati: 70% per le attività deteriorate, 1,40% per i crediti performing di Gruppo e 3,71% per i crediti performing del CF.
  Utile netto a €946m (+20% a/a), con ROTE adj. al 13,3%, RORWA adj 2,6% (+30bps a/a)
  Significativa crescita dei valori per azione: EPS 9M a €1,11 (+20% a/a), TBVPS a €11,2 (+15% a/a).
  La base patrimoniale si conferma elevata: indice CET1 al 15,2%4, in calo di 70bps nei nove mesi (15,9% a giugno 23) e di 10bps nel trimestre. L’ampia generazione di utile e le misure di mitigazione del rischio hanno permesso di finanziare la remunerazione degli azionisti (175bps per dividendi e buyback) e assorbire gli impatti negativi (contabilizzati nei primi 6 mesi) quali l’introduzione dei modelli AIRB nel Consumer e l’acquisizione di Arma Partners (-60bps destinati a ridursi a 30bps nei prossimi anni per l’utilizzo di azioni proprie nel completamento dell’acquisizione). Il calo del trimestre è legato ad una ripresa della crescita organica e all’impatto di Ass. Generali destinato a rientrare con la distribuzione del dividendo nel quarto trimestre.
  Il CdA delibera la distribuzione del primo acconto di dividendo, pari a €0,51 per azione per un controvalore complessivo di €421m (stacco 20 maggio, pagamento 22 maggio)
Tutte le divisioni vedono un significativo progresso, rispetto agli obiettivi del Piano:
  WM: TFA in aumento di €12mld a/a a €97mld. Ricavi e utile record (rispettivamente
€690m e €153m), con circa €7mld di afflussi di raccolta indiretta (AUM/AUA). RORWA in aumento dal 3,2% al 3,6%. Positivo avvio di MB Premier con reclutamento di risorse senior (+42 in 3M), potenziamento offerta e riposizionamento sulle fasce più alte della clientela
I ricavi salgono del 12% a €690m sulla spinta del margine di interesse (+21%) per il rialzo dei tassi e la gestione del costo dei depositi, mentre le commissioni crescono del 6% (€363m) in un contesto che conferma la preferenza per prodotti di risparmio amministrato ma vede nel terzo trimestre una ripresa del gestito favorito anche dall’andamento positivo dei mercati. Le masse TFA raggiungono €96,5mld (+14% a/a, di cui €70,1mld di AUM/AUA), con una raccolta netta di €6,8mld di AUM/AUA, di cui 2,6mld nell’ultimo trimestre con circa €1mld di AUM. Il 15 gennaio è avvenuto il rebranding di CheBanca! in Mediobanca Premier, importante progetto del Piano 23- 26, che sta ricevendo un elevato interesse da parte della clientela e dei bankers (+1600 clienti >€500K, +42 nuovi bankers nei 3 mesi). Il Private Banking negli ultimi mesi ha favorito la conversione della liquidità verso prodotti di investimento e ha potenziato l’offerta nel segmento Private Markets, raccogliendo un commitment per oltre €900m sul progetto TEC2. Il contesto di mercato ha inoltre ampiamente favorito il collocamento di prodotti strutturati. Nel segmento Asset Management si segnala il lancio di due fondi in delega e la ripresa dell’attività di CLOs (€0,4mld collocati nell’ultimo trimestre) e la raccolta positiva del fondo Special Situation.
  CIB: ricavi in ripresa negli ultimi due trimestri sulla scia della maggiore attività IB e del consolidamento di Arma Partners. Il RORWA stabile all’1,2% con ottimizzazione degli
4 CET1 FL a regime, pro-forma considerando permanente il Danish Compromise come approvato dal Parlamento Europeo lo scorso 24 aprile (beneficio di ~100bps). Calcolo gestionale diverso dal COREP Common Reporting perché include l’utile non distribuito di periodo (non soggetto ad autorizzazione ex Art.26 CRR) e basato su un dividend payout del 70%. L’impatto sul CET1 dell’utile non distribuito è pari a circa 25bps.
attivi (RWA -20% a/a a €16mld). Prosegue l’implementazione delle iniziative di Piano (team Energy Transition, avvio del Mid internazionale e dell’iter per BTP specialist).
I ricavi (€536m) sono in riduzione del 5% dai livelli record di un anno fa riflettendo il debole contesto operativo dell’Investment Banking nella prima parte dell’esercizio, impattato dalla volatilità dei mercati e dall’aumento dei tassi. Tuttavia gli ultimi due trimestri vedono una risalita in area €200m per la ripresa dell’attività su tutti i prodotti ed in particolare nell’advisory, cui si aggiunge il consolidamento della boutique Arma Partners da inizio ottobre (circa €25m di commissioni in entrambi i trimestri, 19 operazioni annunciate da luglio 2023 a conferma della leadership nel segmento digital economy). Si conferma elevata la qualità del portafoglio creditizio con riprese nette di valore che azzerano le rettifiche ed erogazioni selettive. L’utile netto si attesta a €169m (-9% a/a) con gli ultimi due trimestri superiori a €60m. RORWA stabile all’1,2%.
  CF: profittevole e resiliente: ricavi +6% a €888m (record storico), utile netto stabile a
€292m, RORWA in lieve calo al 2,7% per l’introduzione dei modelli AIRB (€0,9mld di maggiori RWA nel primo trimestre), indice costi/ricavi al 31% (+1pp). CoR stabilizzato a ~170bps
Prosegue l’andamento solido degli erogati (€6,1mld – di cui €2,2mld nell’ultimo trimestre – che portano il libro impieghi a 15,0mld, +4% a/a) trainati dall’efficacia della distribuzione diretta (salita a circa l’80% dei prestiti personali erogati), nonché dallo sviluppo del Buy Now Pay Later (BNPL) (circa €360m erogati, di cui €151m nell’ultimo trimestre), anche grazie all’acquisizione di HeidiPay ed all’avvio dell’accordo con Nexi, iniziative, entrambe concluse nell’autunno, che favoriranno ampiamente la capacità di acquisire nuovi clienti. Il margine di interesse (€778m, +5% a/a, +2,5% t/t) beneficia dell’aumento dei volumi malgrado l’incremento dei tassi (nuova produzione totalmente riprezzata) e l’approccio più prudente nelle erogazioni. La qualità del credito evolve secondo le attese con un lieve aumento degli indicatori di rischiosità e costo del rischio da 145bps (medio FY23) a 167bps, stabilizzato nell’ultimo trimestre. Rimangono elevati gli indicatori di copertura (76% per le deteriorate, 3,71% per i crediti performing).
  INSURANCE: contributo e redditività elevati nel nuovo contesto di tassi. Danish Compromise permanente approvato dal Parlamento Europeo
Ricavi a €349m, +19% a/a, con andamento operativo robusto e crescente di Assicurazioni Generali, con l’ultimo trimestre a €123m (+58% t/t), con utili da cessione che hanno bilanciato eventi catastrofali elevati e rettifiche su attivi. L’utile netto della divisione è pari a €353m (+25% a/a). RORWA elevato (3,4%). Il valore di mercato della quota in Assicurazioni Generali (NAV) è cresciuto nell’ultimo trimestre di quasi 1 miliardo a €4,8mld. Nella seduta del 24 aprile il Parlamento Europeo ha approvato la nuova CRR, che rende permanente l’applicazione del Danish Compromise alla partecipazione in Assicurazioni Generali.
  HF: gestione dinamica di attivi e passivi, efficace capacità di raccolta a costi competitivi.
La raccolta è stabile a €60,4mld: l’intensa attività di emissioni obbligazionarie (€6,5mld emessi, di cui €3,6mld nell’ultimo trimestre) ha permesso di dare seguito alla pianificata sostituzione del TLTRO (€3,5mld rimborsati) a costi inferiori alle attese. Il
Gruppo ha colto il favorevole andamento degli spread creditizi per anticipare nei nove mesi l’80% delle emissioni di strumenti di capitale previste dal Piano 23-26. In lieve flessione i depositi (a €26,4 mld), prima della promozione avviata in aprile, in un contesto di riduzione degli impieghi del Gruppo, di conversione in risparmio gestito e amministrato.
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In data 9 maggio il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca, presieduto da Renato PAGLIARO, ha approvato i risultati di esercizio e consolidati al 31 marzo scorso del Gruppo Mediobanca illustrati dall’Amministratore Delegato Alberto NAGEL.
Risultati consolidati
Il Gruppo prosegue il suo percorso di crescita raggiungendo nei nove mesi nuovi massimi: ricavi a 2.628,2 milioni (+8,7% a/a), utile netto a 946,1 milioni (+19,6% a/a), utili per azione nei 9M pari a
€1,11 (+19,5% a/a), ROTE al 13,3%, RORWA al 2,6% (+30bps a/a).
I risultati beneficiano di un terzo trimestre in crescita a livello di ricavi (897,6 milioni, +3,5% t/t) e utile netto (334,9 milioni, +28,9% t/t), grazie al mantenimento del rapporto costi/ricavi stabile(43%) e alla riduzione del costo del rischio (a 48bps).
Più nel dettaglio:
  il margine di interesse sale a 1.492,4 milioni (+14,9% a/a) con un contributo dell’ultimo trimestre di 495,9 milioni in lieve calo (-1% t/t) ma pressoché stabile escludendo le cedole BTP inflation incassate sul finire del 2023 (7 milioni). La continua azione di repricing ha visto un incremento dei rendimenti di impiego (da 4,6% al 5,9%) negli ultimi 12 mesi, proseguita anche negli ultimi mesi, compensata solo in parte dal costo degli interessi passivi. E’ confermata la crescita del margine di interesse della tesoreria (da 31,3 a 114,2 milioni) grazie alla positiva sensitivity ai tassi e alla buona performance del portafoglio titoli con l’ultimo trimestre in calo per l’assenza delle già menzionate cedole collegate all’inflazione, la lieve riduzione dei tassi, l’entrata a regime del costo della promo liquidità di Mediobanca Premier fatta a fine 2023 e l’anticipo di talune emissioni di strumenti di capitale fatte nel terzo trimestre per sfruttare l’andamento positivo degli spread creditizi. Tutte le altre divisioni sono in miglioramento rispetto allo scorso anno e all’ultimo trimestre: Consumer chiude a 778,4 milioni (+5,2% a/a, +2,5% t/t), Wealth Management a 319,9 milioni (+20,6% a/a, +1% t/t) e CIB a 233,2 milioni (+11,6% a/a, +3% t/t);
  le commissioni nette saldano a 660,2 milioni confermando i risultati dello scorso anno (658,1 milioni) e mostrando negli ultimi due trimestri una ripresa (242,3 e 238,1 milioni rispettivamente nel secondo e terzo trimestre) per l’andamento solido del Wealth Management, l’ingresso di Arma Partners nel CIB (49 milioni nei 6 mesi dall’ingresso, equamente distribuiti nei 2 trimestri) e la ripresa dell’attività di investment Banking. A livello di singole divisioni la crescita è concentrata nel Wealth Management (363,3 milioni, +6,5% a/a, -7% t/t coerente con la stagionalità) con un incremento costante di management (255 milioni, +3% a/a e +4% t/t) e upfront fees per 70,1 milioni (+14% a/a; -10% t/t) a fronte della maggior stagionalità di banking (78 milioni, +10% a/a e -8% t/t) e performance fees (13,1 milioni; raddoppiate a/a e dimezzate t/t). Come detto il Corporate and Investment Banking si conferma a 224,8 milioni (-5,7% a/a;
+6,8% t/t) assorbendo il calo dell’ECM (da 22 a 6 milioni) e dei large tickets nell’M&A domestico e francese con l’ingresso di Arma e la tenuta del Mid Corporate (27 milioni); infine il Consumer
salda a 110,1 milioni (+7,3% a/a; +2,3%t/t), con un apporto di Pagolight (Buy Now Pay Later) a 15 milioni (5 milioni nel trimestre);
  i proventi da Tesoreria saldano a 133,6 milioni con un contributo trimestrale di 40,2 milioni, leggermente sotto agli ultimi due (47,5 e 45,9 milioni); il gap rispetto allo scorso anno (172,3 milioni) riguarda quasi esclusivamente il portafoglio trading proprietario del CIB caratterizzato da una forte contrazione della volatilità e delle possibilità di arbitraggi;
  il contributo all’equity method di Assicurazioni Generali è pari a 337,7 milioni con un contributo del trimestre di 122,6 milioni che riflette, da un lato, una flessione del risultato operativo, in particolare del segmento danni impattato da maggiori eventi catastrofali, maggiori svalutazioni su real estate e perdite da cessione su titoli fixed income, effetti più che compensati dalle plusvalenze derivanti dalle cessioni di Generali Deutschland Pensionskasse e delle JV del gruppo Cattolica
I costi di struttura si attestano a 1.124 milioni (+8,6% a/a, -0,7% t/t) con una incidenza del costo lavoro per 586,9 milioni (+9,5% a/a, +1,1% t/t) e delle spese amministrative per 537,1 milioni (+7,7% a/a, -2,7%t/t); la crescita nel trimestre riguarda principalmente il rafforzamento dell’organico (+18 FTE: da 5.369 a 5.387) nonché l’entrata a regime del contratto di lavoro dei bancari (circa 8 milioni contro 2 milioni di adeguamento in semestrale) soprattutto nel Premier e Consumer; per contro calano le spese amministrative nonostante le maggiori spese di marketing di Consumer e Wealth Management (+17% t/t). A livello di singole divisioni: i costi totali del Wealth Management saldano a 456,7 milioni (+11,3% a /a; -2,1% t/t); il Consumer a 271,3 milioni (+7,7% a/a; +5,6% t/t); il Corporate and Investment Banking a 266,5 milioni (+11,7% a/a; -1% t/t) con un contributo Arma di 18 milioni (+4% a/a ex Arma); le Holding Functions scontano l’uscita di Revalea e saldano a 129,6 milioni (rispettivamente +9,3 a/a e +2,4% t/t ex Revalea).
Le rettifiche su crediti si riducono a 195,7 milioni (-6,6% a/a; -13,9% t/t) di cui 62,8 milioni registrati nel trimestre; il costo del rischio passa così a 50bps in lieve calo rispetto a fine dicembre (-1bps) ed allo scorso marzo (-3bps). Il Corporate and Investment Banking mostra riprese nette di valore per 2,8 milioni, maturate nel trimestre; il Consumer Finance incrementa gli accantonamenti da 150,4 a 184,1 milioni, con un andamento costante nei trimestri (62,8 milioni l’ultimo) che fattorizza la ripresa degli scivolamenti a default registrata l’estate scorsa senza particolari incrementi nei mesi successivi se non per il diverso mix di produzione e la naturale convergenza ai livelli pre-Covid. L’uscita di Revalea si riflette nel minor apporto delle Holding Functions (da 17,4 a 5,8 milioni) mentre il Wealth Management si attesta a 8,6 milioni, di cui 7,3 milioni nel comparto dei mutui ipotecari, con quote trimestrali costanti (2,2 milioni nell’ultimo).
Gli overlay rimangono su livelli elevati (236 milioni, rispetto 243 milioni a dicembre 23 e 268 milioni a giugno 23) e vedono un utilizzo prevalentemente nel Consumer Finance e concentrato nel primo semestre (overlays del Consumer Finance pari 181,5 milioni a marzo, rispetto 187 milioni a fine dicembre e 209 milioni ad inizio esercizio).
L’utile dei nove mesi (946,1 milioni) sconta infine:
  valorizzazione positiva a fair value dei fondi per 17 milioni, di cui 9 milioni nel trimestre
  rettifiche per impairment sul portafoglio titoli del banking book per 2 milioni (+1 milione le riprese nel trimestre);
  contributo al Fondo Interbancario per 23,8 milioni, registrato in semestrale; rispetto allo scorso anno non si registrano gli accantonamenti al fondo di risoluzione europeo (SRF);
  imposte e tasse per 331,4 milioni, cui il trimestre concorre per 110,7 milioni.
* * *
Riguardo alle poste patrimoniali, il totale attivo si attesta a 94,5 miliardi (94,9 miliardi a fine
dicembre, 91,8 miliardi lo scorso anno), in dettaglio nell’ultimo trimestre:
  gli impieghi si attestano a 52 miliardi (-2,2% a/a e stabili t/t) grazie alla crescita del Consumer (15 miliardi, +4,1% a/a e +1,8% t/t) sostenuti dagli elevati volumi di erogato che bilancia l’atteso calo del Corporate and Investment Banking (-8,2% a/a da 20,4 a 18,7 miliardi), con l’ultimo trimestre che vede un lieve recupero del comparto LFS (da 13,1 a 13,4 miliardi) e risente della stagionalità nel Factoring (-16% a 2,5 miliardi). Wealth Management e Holding Functions (per gran parte Leasing) di fatto restano invariati nell’ultimo trimestre rispettivamente a 16,9 miliardi (+1% su base annua) e 1,4 miliardi (-17,3% su base annua);
  nel corso dei nove mesi, l’erogato del Consumer sale del 3,9% a/a 6,1 miliardi (2,2 miliardi nell’ultimo trimestre) trainato dai prestiti personali (+9,8%, da 2,6 a 2,9 miliardi); la minor richiesta di impieghi corporate e la politica di erogazione selettiva incide sugli erogati di Lending e Finanza Strutturata (-29,6% a 4,2 miliardi) e Leasing (-15,2%, inferiore a 200 milioni) mentre tiene il turnover del factoring (8,7 miliardi, +2,5 nel trimestre). I nuovi mutui ipotecari calano a 758 milioni (1.948 milioni lo scorso anno) scontando la domanda debole ed il contesto competitivo;
  le attività deteriorate lorde si attestano a 1.328,8 milioni (-0,8% rispetto a giugno e +2,3% t/t). La crescita è collegata al Consumer (+10,9% rispetto a giugno e +4,8% t/t, a 973,4 milioni) in assenza di cessione di stock (attesa entro la fine dell’esercizio); il Corporate and Investment Banking risulta stabile a 48,8 milioni, di cui 23,3 nel Large Corporate; il Wealth Management si riduce da 231,9 a 225,1 milioni in entrambi i segmenti (Premier: -5,6 milioni; Private: -1,1 milioni); lo stock del Leasing scende a 81,4 milioni (-9 milioni); Il rapporto attività deteriorate/impieghi si attesta al 2,5% lordo (2,4% a dicembre) e 0,8% netto (stabile su dicembre)con un indice di copertura del 69,6% (69,1% a dicembre).
  lo Stage2 cresce leggermente da 3.159,9 a 3.220,3 milioni per la temporanea salita del Wealth Management (+90,8 milioni) in larga parte regolarizzati nel mese di aprile; per contro, il Corporate and Investment Banking si riduce (-28,9 milioni) dopo rimborsi e passaggi di stage; Consumer e Leasing confermano i livelli di fine 2023 (rispettivamente 1.473,3 e 70,3 milioni);
  i titoli del banking book crescono da 10,9 a 11,2 miliardi (di cui 4,7 nel portafoglio HTC e 6,5 in quello HTC&S) ed incorpora l’ingresso di nuovi acquisti di titoli di stato per 1,4 miliardi, di cui circa un terzo in titoli di stato italiani; l’andamento positivo del mercato incrementa la riserva OCI che salda a +9,1 milioni (da 1,1 milioni) e riduce le minusvalenze inespresse di Hold to Collect (da 43,5 a 13,5 milioni);
  gli impieghi netti di tesoreria calano a 4,2 miliardi in un contesto di mercato che ha favorito l’aumento degli investimenti azionari e obbligazionari che si attestano rispettivamente a 3,2 miliardi (+1,3 miliardi) e 2,5 miliardi (+0,4 miliardi) a fronte di minori impieghi di tesoreria (-3 miliardi) influenzati dal previsto rimborso T-LTRO (1,3 miliardi). La liquidità depositata sui conti correnti è in leggero aumento a 1,3 miliardi, mentre l’accesso al mercato repo resta intorno ai 2,5 miliardi, pur in un contesto di riduzione di valore del collateral scontando la minor liquidità post tiering BCE; gli indicatori di liquidità si confermano solidi con LCR a 150% e NSFR in linea con il target di Piano di 115%
  le attività ponderate per il rischio (RWA) si attestano a 48,8 miliardi in calo rispetto a giugno di oltre 2 miliardi e stabili nell’ultimo trimestre per i minori impieghi oltre che per le misure di mitigazione del rischio (in particolare nel CIB) attuate nel primo semestre;
  la raccolta resta stabile a 60,4 miliardi nonostante il rimborso del T-LTRO (1,3 miliardi per un totale di 3,5 miliardi nei nove mesi; stock residuo a 2,1 miliardi) e il calo dei depositi Wealth
Management (-1,3 miliardi; stock a 26,4 miliardi 43,7% del totale provvista) sostanzialmente assorbito dalla maggior raccolta cartolare (+2,3 miliardi; stock a 26,2 miliardi); nell’ultimo trimestre si è attuata un’intensa attività sul mercato primario, con nuove emissioni per 3,6 miliardi (per un totale annuo di oltre 6 miliardi) ad un costo medio di 129bps di cui circa 1 miliardo a clientela privata e 800 milioni subordinate (300 milioni di Tier2 e 500 milioni di SNP, che unitamente al SNP di settembre rappresentano circa 80% del programma di emissioni di capitale previste nel Piano 23-26). Infine, la raccolta interbancaria sale da 5,6 a 5,7 miliardi;
  le Total Financial Assets (TFA) salgono a 96,5 miliardi (+9,6% rispetto a giugno 2023 e +3,2% nel trimestre) spinte da nuovi afflussi di AUM/AUA per 6,8 miliardi (di cui 2,6 nell’ultimo trimestre) finanziati da conversione di depositi ed un effetto mercato positivo di oltre 3 miliardi (1,6 nel trimestre). Lo stock di AUM/AUA salda a 70,1 miliardi (+6,4% t/t) ripartito tra Private (33,4 miliardi;
+6,7%), Premier (23,9 miliardi; +7,1%) e Asset Management (28,2 miliardi; +4,7%, di cui 15,4 miliardi collocati dalle reti del Gruppo). Lo stock di depositi salda a 26,4 miliardi con Private a 9,8 miliardi (-8,7%) e Premier a 16,6 miliardi (-2,1%).
  I coefficienti patrimoniali (CET14: 15,2%; Total capital: 17,8%) confermano ampi buffer oltre i minimi regolamentari (SREP CET1 Overall Requirement 8,28%5, MDA 10,12%5):
  il CET1 ratio è in lieve calo rispetto allo scorso dicembre, dal momento che l’attività ordinaria del trimestre (+20bps, tra autofinanziamento al netto del payout del 70%, attività di rischio ponderate e riserva FVOCI) è stata interamente assorbita dalle maggiori deduzioni prudenziali collegate all’incremento della partecipazione Assicurazioni Generali (che verranno in buona parte recuperate con l’incasso del dividendo di maggio) e della crescita del business (-30bps);
  il Total Capital ratio è invece in aumento al 17,8%, per effetto della nuova emissione subordinata di 300 milioni dello scorso gennaio, solo in parte compensata dall’ammortamento prudenziale delle altre emissioni;
  sia il Leverage ratio che l’indice MREL si confermano saldamente al di sopra rispetto ai requisiti minimi fissati per il 2024 ed in linea con i livelli del 31 dicembre scorso: il Leverage ratio è pari al 7,5% e l’indice MREL è pari al 43,0% degli RWA e 21,3% delle esposizioni LRE.
  In data 26 febbraio 2024, Mediobanca ha completato il programma di acquisto di azioni proprie autorizzato dall’Assemblea il 28 ottobre 2023 e dalla Banca Centrale Europea il 20 ottobre 2023, acquistando un totale di n. 17 milioni di azioni, pari al 2% del capitale sociale per un controvalore complessivo pari a circa Euro 198 milioni.
Risultati divisionali
1. Wealth Management6: percorso strategico ben avviato con entrata di risorse senior, in accelerazione dopo il lancio di Mediobanca Premier, e riposizionamento dell’offerta. Ricavi e utile in crescita a doppia cifra (rispettivamente €690m e €153m), con TFA in
5 SREP CET1 include: 56% della P2R (1,82%), Capital Conservation Buffer (2,5%), Countercyclical Buffer (0,133% al 31.12.23), requisito O-SII (0,125%). Il requisito non tiene conto del buffer per rischio sistemico introdotto da Banca d’Italia (pari a 50bps entro il 31 dicembre 2024 e a 100bps entro il 30 giugno 2025 delle esposizioni rilevanti). Il livello MDA sconta l’assenza di strumenti AT1 con l’utilizzo di 1,84% di strumenti CET1.
6 Include il segmento Premier (Mediobanca Premier), il Private Banking (MBPB, CMB), l’Asset Management
(MB SGR e MB Management Company, Polus Capital, RAM AI), nonché le attività di Spafid.
aumento del 14% a/a a €97mld, dopo afflussi di AUM/AUA per circa €7mld nei nove mesi. RORWA in ascesa al 3,6%.
In un contesto di mercato contraddistinto dal permanere di una domanda elevata di prodotti di risparmio amministrato favoriti dal livello dei tassi ma nettamente più favorevole per la positiva performance delle principali asset class dalla fine del 2023, la divisione chiude i nove mesi dell’esercizio con risultati record e crescita a doppia cifra. L’utile netto dei 9 mesi si attesta a 153,1 milioni (+18,3% a/a; +5% t/t) dopo ricavi per 690,1 milioni (+12,5% a/a; -3,2% t/t), Cost/Income in calo al 66,2% (-1pp rispetto allo scorso anno) e COR stabile a 7bps; il RORWA della divisione si attesta al 3,6% (3,1% fine esercizio scorso).
Prosegue il percorso secondo le linee strategiche previste nel Piano “One Brand One Culture” con:
  TFA in crescita a 96,5 miliardi (+11,8 miliardi su base annua, +2,9 miliardi nell’ultimo trimestre), in linea con la progressione di Piano, beneficiando sul finire dell’anno anche della crescita dei mercati (+1,6 miliardi);
  AUM/AUA in crescita del 22% su base annua a 70,1 miliardi con afflussi netti per circa 7 miliardi (2,6 miliardi nell’ultimo trimestre, di cui circa 1 miliardo di gestito), mostrando una capacità di crescita superiore a quella di mercato (nel trimestre Net New Money di AUM pari al 10% degli stock vs 2% della media dei peers7) che beneficia anche della conversione dei depositi;
  Forte ripresa degli ingressi di nuovi clienti e bankers dopo il rebranding di CheBanca! in Mediobanca Premier, avvenuto il 15 gennaio: nel trimestre sono entrati oltre 1.600 nuovi clienti di fascia alta (con patrimoni superiori a 500 mila euro) e 42 risorse commerciali (35 consulenti finanziari e 7 bankers), coerentemente con il riposizionamento della banca verso un target di clientela più elevata e ad un potenziamento dell’offerta che farà leva sulle competenze delle fabbriche prodotto del Gruppo e sul modello PIB.
  Rafforzata implementazione del modello Private Investment Banking e ampliamento dell’offerta prodotti. Nei nove mesi sono stati intercettati circa 0,6 miliardi di eventi di liquidità (prevalentemente nel primo semestre), è stata ampliata l’offerta di Private Markets e sono stati collocati nuovi prodotti in delega e gestioni patrimoniali in collaborazione con Mediobanca SGR.
Nel corso dell’ultimo trimestre, l’attività commerciale MB Premier ha evidenziato la ripresa del risparmio gestito, con il lancio del fondo Pictet Consumer Trend in delega (per circa 60 milioni) e la chiusura del collocamento dei Fondi target Mediobanca “Selezione Cedola Italia 2026 e 2029” (278 milioni, di cui circa 100 nell’ultimo trimestre). È inoltre proseguito il collocamento di bonds e certificates per complessivi 430 milioni (di cui obbligazioni MB per 60 milioni e BTP valore per 300 milioni).
Mediobanca Private Banking ha proseguito l’intensa attività di collocamento in certificates, circa 480 milioni nel trimestre che porta a 1,5 miliardi il dato da inizio esercizio; nell’ambito dei prodotti di Private Markets si segnala il collocamento del fondo evergreen Apollo Aligned Alternatives (25 milioni) con l’obiettivo di incrementare la maggior liquidabilità dei fondi con strategie Private Equity, consentendo sottoscrizioni e finestre di riscatto nel tempo. Inoltre, è andata in esecuzione una nuova operazione del programma Blackrock (per complessivi 35 milioni; 490 milioni il totale ad oggi investito. In aprile è stato inoltre lanciato il nuovo club deal “TEC2” che ha raccolto un commitment da parte della clientela di oltre 900 milioni e l’adesione di circa 650 investitori, di cui il 30% nuovi clienti.
7 Media di Fineco, Banca Mediolanum e Banca Generali
L’attività di Polus nell’Asset Management Alternative del credito ha riguardato il collocamento del CLO XVI (400 milioni), il lancio della warehouse per il CLO XVIII nonché oltre 70 milioni di ingressi nel Master Fund Special Situations, portando così a 8,8 miliardi le masse in gestione, di cui 1,1 miliardi di USD nel segmento Special Situations.
Per quanto riguarda RAM AI le buone performance dei fondi hanno consentito di mantenere le masse stabili a 1,5 miliardi.
La struttura distributiva della divisione consta a fine marzo di 1.283 unità di cui 600 consulenti finanziari; la citata attività di rebranding ha contribuito ad accelerare il recruiting nel comparto Premier (+29 risorse nette nel trimestre per un totale di 1.126 di cui 598 consulenti finanziari) e una pipeline da qui a fine esercizio in crescita costante, mentre Mediobanca Private Banking – dopo le entrate di dicembre (+6 banker) – ha visto l’ingresso di 3 ulteriori figure commerciali.
Le attività gestite per conto della clientela (TFA) saldano a 96,5 miliardi (erano 88 miliardi ad inizio esercizio e 93,6 a fine dicembre) con uno stock di AUM/AUA di 70,1 miliardi (59,8 miliardi a fine giugno, +6,4% t/t) e depositi per 26,4 miliardi (rispettivamente 28,2 e 27,7 miliardi); il segmento Premier contribuisce alle TFA per 40,5 miliardi (+7,9% da giugno e +3,1% t/t), di cui 23,9 AUM/AUA (+16,1% e +7,1% t/t) e 16,6 di depositi, il Private per 43,1 miliardi (+11,2% e +2,8% t/t), 33,4 miliardi (+21% e +6,7% t/t) e 9,8 miliardi (49% in time depo) rispettivamente, mentre l’Asset Management per 28,2 miliardi (+8,9% e +4,7% t/t), di cui 15,4 collocati all’interno del Gruppo.
I ricavi crescono da 613,6 a 690,1 milioni (+12,5% a/a) con un apporto del trimestre pari a 232,3 milioni, in lieve calo (-3,2%) per la consueta stagionalità di alcune partite (performance fees su fondi e gestioni ed alcune banking fees sui conti correnti Premier); nel dettaglio:
  il margine di interesse sale da 265,2 a 319,9 milioni (+20,6% a/a) con un trimestre in lieve crescita rispetto al precedente (106,9 milioni contro 105,8 milioni); la crescita del rendimento degli impieghi compensa l’incremento del costo della raccolta per l’entrata a regime della promo Mediobanca Premier del novembre scorso. Il contributo Private chiude a 112,6 milioni (+38% a/a; +2% t/t), il Premier a 205,2 milioni (+12% a/a, stabile t/t) con una crescita che resta più contenuta per la diversa struttura ALM e di rischio tasso;
  le commissioni crescono da 341,2 a 363,3 milioni (+6,5% a/a) con un contributo trimestrale di 122,9 milioni (-7% t/t) per la predetta stagionalità; rispetto allo scorso anno crescono le upfront fees (da 61,6 a 70,1 milioni; +14% a/a; -10% t/t) collegate all’importante collocamento di strumenti fixed income (titoli di stato, obbligazioni e certificates-CLN) e le banking fees (da 71,1 a 78,1 milioni; +10% a/a; -8% t/t) mentre è più contenuta la salita delle management fees (da 247 a 255 milioni; +3% a/a; +4% t/t) che riflette l’andamento del risparmio gestito; infine le performance fees raddoppiano (da 6,7 a 13,1 milioni; 8,7 registrate nel primo semestre e 4,4 nell’ultimo trimestre).
I costi di struttura salgono da 410,3 a 456,7 milioni (+11% a/a) con un contributo trimestrale di 155,1 milioni (-2,1% t/t); il costo del lavoro sale a 244 milioni (+12,3% a/a; +1,9% t/t) scontando il rafforzamento commerciale (+46 risorse nette da inizio esercizio) e gli adeguamenti al nuovo contratto nazionale collettivo in Premier (3,6 milioni, di cui 1,7 nel terzo trimestre); l’incremento delle spese amministrative (da 193 a 212,7 milioni; +10,2% a/a; -6,6% t/t) riguarda in particolare la componente IT (76 milioni +4% a/a; e stabile su base trimestrale), nonché i costi per filiali e sedi (35 milioni; +5% a/a; stabili t/t).
Le rettifiche su crediti si attestano a 8,6 milioni sostanzialmente in linea con lo scorso anno (8,3 milioni) e senza ricorso ad overlays (pari a 14 milioni) a conferma della buona qualità degli attivi con una quota di deteriorato contenuta e favorita dalla bassa esposizione della clientela al rialzo dei tassi attraverso la formula della rata costante/protetta.
Gli impieghi creditizi saldano a 16,9 miliardi (sostanzialmente invariati) con una quota di mutui ipotecari stabile a 12,6 miliardi nonostante la netta contrazione degli erogati (758 milioni contro
1,9 miliardi) condizionata dalla minore domanda e dalla forte concorrenza delle banche commerciali; la quota Private salda a 4,3 miliardi con un apporto di CMB Monaco in crescita (+ 3,6%, da 2,8 a 2,9 miliardi).
Le attività deteriorate lorde saldano a 225 milioni (232 milioni a dicembre scorso) con un’incidenza sugli impieghi pari all’1,3% di cui 159 milioni sui mutui ipotecari MB Premier. Il tasso di copertura è pari al 42,6% (69,6% sulle sofferenze). Su base netta le attività deteriorate sono pari a 129,3 milioni (lo 0,8% degli impieghi netti) di cui 74,1 milioni rappresentati dai mutui ipotecari MB Premier (con una quota di sofferenze nette di 28,4 milioni).
2. Corporate & Investment Banking: andamento positivo degli ultimi due trimestri con ricavi superiori alla media storica, sulla scia della maggiore attività IB e del consolidamento di Arma Partners. Utile netto di €169m con RORWA 1,2% con ottimizzazione degli attivi (RWA a €16 mld, -20% a/a). Prosegue l’implementazione delle principali iniziative di Piano (istituzione del team Energy Transition, avvio del Mid internazionale e dell’iter per divenire BTP specialist).
Dopo un periodo di risultati condizionati dal debole contesto operativo dell’Investment Banking, negli ultimi due trimestri la divisione ha mostrato una positiva inversione di tendenza attesa proseguire anche nei prossimi trimestri, favorita dalla ripresa di tutti i business, in particolare l’Advisory, e dal consolidamento di Arma Partners. I ricavi della divisione registrano 535,9 milioni nei 9 mesi, in calo del 5% rispetto ai livelli record dello scorso anno, ma con gli ultimi due trimestri (201 milioni e 194 milioni rispettivamente nel 2T e 3T) che si attestano su livelli ben superiori alla media storica. L’utile netto si attesta a 169 milioni (-9% a/a), sostenuto anche dall’assenza di rettifiche su crediti (2,8 milioni di riprese contro 33,4 milioni di rettifiche lo scorso anno), cui corrisponde un RORWA dell’1,2%.
Nel corso dei 9 mesi sono state positivamente avviate le prime iniziative previste dal Piano 23-26, a sostegno dello sviluppo dei ricavi e della redditività nei prossimi trimestri:
  è stata perfezionata l’acquisizione di Arma Partners, società di consulenza finanziaria specializzata nella Digital Economy. La boutique si conferma tra i principali advisor in Europa nel settore digital economy con 15 operazioni completate dal perfezionamento dell’acquisizione (tra cui l’aumento di capitale di Visma da parte di Hg, la più grande ricapitalizzazione di una società di software sostenuta da un Private Equity) e ha contribuito ai ricavi della divisione per 49 milioni nei primi sei mesi di consolidamento;
  è proseguita l’efficace collaborazione con il Private Banking, a favore dello sviluppo del segmento Mid-Cap e sono state implementate le principali nuove iniziative delineate nel Piano: è stata avviata la piattaforma Mid-Cap internazionale, è stato costituito un team dedicato alla Transizione Energetica, ed è iniziato il periodo di prova per assumere la qualifica di BTP specialist (attesa per luglio 2024);
  è stata avviata l’ottimizzazione degli attivi, che ha portato ad un calo degli RWA del 20% a/a, grazie a logiche di erogazione più selettive a favore della marginalità del capitale assorbito e all’utilizzo di specifiche misure di mitigazione del rischio.
In controtendenza rispetto al 2023, il primo trimestre del 2024 ha registrato un incremento dei volumi delle operazioni annunciate rispetto allo stesso periodo del 2023, trainato da una maggiore presenza di operazioni di medio-grandi dimensioni, in particolare nel mercato italiano e in UK.
Mediobanca ha confermato il suo posizionamento di advisor di riferimento in Italia, partecipando
alle più importanti operazioni annunciate e completando otto operazioni nell’arco del trimestre.
Tra le principali operazioni completate in Italia si evidenziano l’aumento di capitale riservato in Eni Plenitude da parte di Energy Infrastructure Partners e la joint venture tra Italiana Petroli e Macquarie nel settore Energy Transition, la cessione di una quota di minoranza in IMA a BDT & MSD nel settore Industrial, oltre ad alcune operazioni nel segmento Mid-cap, tra cui l’acquisizione di Autry International da parte di Style Capital e la vendita di Magister Group a W-Group. Inoltre, l’istituto ha agito come advisor in alcune rilevanti operazioni di M&A a livello Europeo, confermando il crescente focus internazionale.
In questo ambito, i 9 mesi hanno visto il consolidamento di Arma Partners da ottobre 2023, oltre che l’attività in Francia con Messier et Associés che conferma il suo posizionamento chiave, prendendo parte ad alcune delle principali operazioni nel segmento delle Large Corporate francesi, tra cui l’acquisizione di Bolloré Logistics da parte di CMA-CGM nel settore Infrastructure.
Nell’Equity Capital Markets, che sconta il protrarsi di condizioni negative di mercato, Mediobanca ha agito in qualità di Joint Global Coordinator e Joint Bookrunner sia nelle due operazioni svolte per conto di Campari, il collocamento di circa il 6% del capitale tramite ABB e l’emissione di un bond convertibile, sia nella cessione della quota del capitale di Monte dei Paschi tramite ABB per conto del Ministero dell’Economia.
Con riferimento al Debt Capital Markets, che ha visto un’attività molto intensa sui mercati grazie all’abbondante liquidità, Mediobanca ha partecipato nell’ultimo trimestre alle maggiori emissioni obbligazionarie italiane (tra cui UniCredit, Generali, BPER, Cassa Depositi e Prestiti, Monte dei Paschi, Eni, Snam, Italgas, Mundys) e ad alcune rilevanti operazioni negli altri core markets (tra cui Santander, Telefonica, Enagas, Exor, Stellantis, Société Generale), con crescente presenza nel segmento ESG. Nel periodo di riferimento è stata confermata anche la posizione di leadership nel settore degli US Private Placement per emittenti italiani.
Nell’ambito dell’attività di Lending, operata in maniera selettiva e in un contesto di minore domanda di credito, Mediobanca ha supportato sia l’attività ordinaria dei clienti (tra cui Enel, Eni, Pirelli, INWIT, CK Hutchison) che straordinaria (acquisizione di una quota di minoranza da parte di Energy Infrastructure Partners in Plenitude, acquisizione da parte di Campari di Courvoisier). Diversi anche i mandati di debt advisory (tra cui quello in favore di IPlanet) e nel settore dell’Energy Transition.
L’attività di Markets ha compensato la flessione dell’attività con clientela istituzionale migliorando
quella con clientela private e professionale.
I ricavi flettono da 564,5 a 535,9 milioni (-5,1% a/a), ma con un contributo trimestrale di 193,6 milioni, nettamente superiore alla media trimestrale dell’esercizio 2023 (178 milioni); il Wholesale apporta 478,8 milioni (-6,6% a/a, di cui 174 milioni negli ultimi 3 mesi), lo Specialty Finance 57,1 milioni (+10,1% a/a, 19,6 milioni nei tre mesi).
  il margine di interesse sale da 208,9 a 233,2 milioni (+11,6% a/a) con un contributo trimestrale di 80,1 milioni (+3% t/t); il calo del contributo Lending (37 milioni; -3% a/a) collegato ai minori volumi creditizi è più che assorbito dalle maggiori attività Markets (72 milioni; +33% a/a) e Speciality Finance (32,1 milioni; +8,4% a/a) nonché dalla ripresa dei rendimenti del portafoglio titoli di proprietà (10,2 milioni; +7 milioni a/a);
  le commissioni nette saldano a 224,8 milioni, in calo del 5,7% a/a, ma con un contributo del terzo trimestre in crescita del 6,8% t/t a 91,4 milioni, favorito da segnali di ripresa in particolare nell’M&A large. L’andamento dei 9 mesi riflette l’ingresso di Arma (circa 50 milioni i primi sei mesi di consolidamento, con un apporto equilibrato nei due trimestri), la resilienza del segmento MID (da 25,6 a 27,4 milioni) e la vivace attività DCM (da 13,2 a 19,5 milioni), che compensano in parte il contributo ECM nettamente inferiore (5,8 milioni contro 21,6 milioni) e la minor domanda di finanza strutturata (Lending da 58 a 42 milioni). Lo Specialty Finance
concorre per 25 milioni (8,9 nel trimestre), di cui 19,8 ex MBCS (attività di recupero crediti di terzi).
  i proventi di Tesoreria chiudono a 77,9 milioni (117,1 milioni lo scorso anno) con un contributo trimestrale di 22,1 milioni, in linea con i due precedenti.
I costi di struttura crescono da 238,5 a 266,5 milioni (+11,7% a/a) con un contributo trimestrale di 95 milioni (-1% t/t), con metà della crescita riconducibile all’ingresso di Arma Partners (17,7 milioni, di cui 13,3 collegati al personale). Il costo del lavoro, al netto del contributo di Arma, resta sostanzialmente stabile a/a, assorbendo i maggiori costi fissi con una minor quota variabile. Le spese amministrative crescono del 16,7% a/a, per effetto dell’upgrade tecnologico, delle iniziative progettuali per lo sviluppo di prodotti Markets e la gestione degli RWA AIRB Corporate, oltre che l’intensa attività commerciale. L’indice costi/ricavi si attesta al 49,7%.
Nei 9 mesi si registrano riprese di valore su crediti per 2,8 milioni (contro rettifiche per 33,4 milioni lo scorso anno), dopo un rilascio di circa 8 milioni di overlay (concentrati nel primo semestre), a conferma dell’elevata qualità del portafoglio corporate.
L’allineamento al fair value dei fondi comporta rettifiche nell’ordine dei 3 milioni, inferiore al dato
dello scorso anno (-9,6 milioni).
Gli impieghi alla clientela saldano a 18,7 miliardi (-8,2% a/a), con un contributo di 16,3 miliardi del Wholesale Banking e di 2,5 miliardi del Factoring. L’andamento riflette il minor erogato di Lending e Finanza Strutturata rispetto allo scorso anno per la maggior selettività nell’erogazione (da 6 a 4,2 miliardi, di cui 1,9 nel trimestre), a fronte di rimborsi per 5,3 miliardi. Il turnover del Factoring è sostanzialmente stabile (8,7 miliardi, di cui 2,5 nel trimestre).
Le attività deteriorate lorde flettono a 48,8 milioni (da 135,7 a giugno 2023) dopo la vendita di tre esposizioni (ai valori netti di carico) in essere a fine esercizio scorso e l’ingresso di tre esposizioni di dimensioni contenute (di cui una integralmente garantita). Il gross NPL ratio scende così allo 0,3% (0,7% a giugno 2023), mentre il tasso di copertura si riduce dall’83,6% al 55,2% per il duplice effetto della cessione di posizioni con coverage elevato e l’ingresso di una nuova posizione garantita.
3. Consumer Finance: risultati commerciali record (€6,1mld di erogato, €2,2mld nel trimestre) consolidano l’ottimo risultato dello scorso anno (utile netto dei 9 mesi stabile a €292m). Prosegue il percorso strategico focalizzato sul potenziamento della distribuzione diretta e digitale, cresce la penetrazione commerciale del BNPL con l’aumento dei dealer convenzionati così come la quota di clienti full digital. La crescita dei ricavi (+6% a €888m) compensa la crescita dei costi legati alla progettualità (+8%) ed il costo del rischio che si mantiene sui livelli di dicembre (167bps). RORWA 2.7%
Compass8 chiude i nove mesi con un utile netto di 291,6 milioni, in linea con l’esercizio precedente, che riflette una profittabilità molto elevata (RORWA a 2,7% malgrado l’introduzione dei modelli AIRB abbia comportato un aggravio di RWA pari a circa 900 milioni). La crescita dell’erogato (+4% a 6,1 miliardi) ha sostenuto lo sviluppo degli impieghi (+4,1% a 15 miliardi) e del margine di interesse che ha altresì beneficiato dell’efficace attività di repricing delle nuove erogazioni. L’attenta politica di erogazione e di recupero stabilizzano il costo del rischio (a 167bps contro 143bps dell’esercizio 2022-23), senza utilizzi significativi di overlays nel trimestre (5,7 milioni).
8 Include anche HeidiPay Switzerland AG.
Proseguono le iniziative delineate nel Piano 2023-26:
  Ampliamento della rete distributiva (aperte 9 agenzie nei nove mesi) con attenzione al potenziamento della rete proprietaria (ora circa l’80% dell’erogato di prestiti personali fa capo a canali proprietari) ed a soluzioni a costi variabili. A fine dicembre la piattaforma distributiva di Compass contava 321 unità, di cui 80 gestite da agenti, cui si aggiungono 60 punti vendita Compass Quinto (specializzati nella commercializzazione della cessione del quinto). Compass Link, Agente in Attività Finanziaria – progetto partito a fine 2021 – focalizzato sull’offerta di prodotti fuori sede, ha raggiunto un totale di oltre 200 collaboratori.
  Rafforzamento dei canali digitali, saliti nei 9 mesi al 34% dei volumi dei prestiti personali del canale diretto. Grazie all’efficace attività dei “Digital Sales Hub”, che supportano i clienti nell’avvio e nella gestione delle pratiche richieste sul canale “web”, circa 1/3 dei volumi del canale digitale è stato perfezionato in modalità “full digital” ossia interamente da remoto. È infine attivo il prodotto di “Instant lending” che consente a 400 mila clienti Compass con solido track record, di avere un nuovo prestito approvato in 1 minuto.
  Sviluppo e potenziamento del BNPL che, quasi triplicato negli ultimi 12 mesi con circa 360 milioni di transato, di cui circa 150 milioni nell’ultimo trimestre, si conferma essere un prodotto coerente alle nuove abitudini di acquisto nonché un potente canale di acquisizione nuovi clienti. La piattaforma Pagolight, grazie all’aumento sensibile dei punti vendita convenzionati (da 15 mila a giugno 23 a 24 mila a marzo scorso) nonché al numero di nuovi contratti (circa 300 mila nei 9 mesi) rappresenta il prodotto più efficace nella generazione di nuovi clienti (su base mensile circa il 40% del totale nuovi clienti di Compass deriva dal BNPL). L’accordo con Nexi, avviato nel mese di novembre, permetterà di ampliare notevolmente la capacità di acquisizione di nuovi clienti, facendo leva su un ampio bacino di dealer. Si è consolidata l’acquisizione di HeidiPay Svizzera (13,8 milioni di turnover e 245 merchant).
Il mercato del credito al consumo in Italia nel 2023 ha registrato flussi per 52 miliardi in flessione dello 0,4% rispetto al 2022; l’andamento positivo dei prestiti finalizzati (auto/moto +5,5% e altro finalizzato +2,5%) ha compensato solo in parte il calo dei prestiti personali (-1,6%) e della CQS (- 4,5%).
Nel corso dei nove mesi Compass ha registrato una crescita dell’erogato pari al 3,9% (6,1 miliardi, di cui 2,2 miliardi negli ultimi tre mesi), a fronte di circa 1,5 milioni di operazioni perfezionate e malgrado livelli di accettazione più severi volti a preservare la qualità del portafoglio. La positiva dinamica commerciale è concentrata nei prestiti personali diretti (+10,1%, da 2.032 a 2.238 milioni) e nel canale digitale Pagolight (+173%, da 131 a 358 milioni, corrispondenti a circa 300 mila operazioni); per contro calano i prestiti auto (-15,8%, da 1.249 a 1.051 milioni) e finalizzati (-3,9%, da 910 a 875 milioni) nonché le operazioni con cessione del quinto di stipendio (-12,5% da 323 a 283 milioni) soprattutto sul canale indiretto (-25%).
I nove mesi consuntivano un utile netto di 291,6 milioni. I ricavi crescono sia rispetto ai nove mesi (+5,5%, da 841,8 a 888,3 milioni) che rispetto allo scorso trimestre (+2,2%, da 297,8 a 304,5 milioni). In dettaglio:
  il margine di interesse cresce da 739,8 a 778,4 milioni (+5,2%) con un apporto trimestrale di 265,7 milioni (+2,5% t/t) grazie all’intensa attività di repricing ormai conclusa con il completo trasferimento dei maggiori costi di raccolta sulla nuova produzione (redditività media dei 9 mesi del libro impieghi in crescita di circa 85bps rispetto allo scorso anno), al mix favorevole (i prestiti personali diretti rappresentano circa il 36% dello stock) e alla crescita degli impieghi;
  le commissioni aumentano da 102,6 a 110,1 milioni (+7,3%) con un apporto trimestrale in aumento (39 milioni, +2,3%); grazie al crescente contributo dell’attività in Buy Now Pay Later (da 8,5 a 14,9 milioni) che bilancia la minore componente dalla vendita di prodotti assicurativi
(da 30,2 a 23,2 milioni) nonché dai minori rappel connessi al minor ricorso a reti distributive di terzi.
I costi di struttura saldano a 271,3 milioni (+7,7% a/a; +5,6% t/t). Il costo del lavoro cresce del 7,4% (da 82,5 a 88,6 milioni) per effetto sia della crescita dell’organico che per l’adeguamento al rinnovo contrattuale. Le spese amministrative crescono del 7,9% (da 169,3 a 182,7 milioni) e scontano le maggiori spese di recupero (+6%) ed i costi IT anche collegati ai nuovi progetti (+15%).
Le rettifiche su crediti si incrementano del 22,4%, da 150,4 a 184,1 milioni con un contributo dell’ultimo trimestre di 62,8 milioni che include un piccolo utilizzo di overlays per 5,7 milioni (181,5 milioni lo stock a fine marzo, dopo utilizzi d’esercizio per 27,1 milioni in gran parte confluiti nell’ECL IFRS9). Il costo del rischio si conferma a 167bps con un contributo dell’ultimo trimestre molto contenuto (+1bps). L’incremento rispetto allo scorso esercizio (+24bps) è stato registrato nei mesi estivi per poi stabilizzarsi trimestre dopo trimestre (rispettivamente 165bps e 166bps) ed è collegato ad un progressivo riallineamento ai livelli pre-Covid nonché ad un diverso mix portafoglio.
La qualità dell’attivo rimane solida con una copertura dei crediti in bonis che rimane elevata a 3,71%. Le attività deteriorate lorde sono in crescita (da 878 milioni a 973,4 milioni, incidenza sugli impieghi da 5,59% a 5,98%). Le coperture rimangono elevate ma in lieve calo (da 77,3% a 76,2%) per tenere conto della qualità dei nuovi ingressi. L’esposizione netta cresce da 199,4 a 231,8 milioni con un’incidenza sugli impieghi che sale da 1,38% a 1,55%. Le sofferenze nette risultano stabili a 4,3 milioni (pari allo 0,03% degli impieghi) e mostrano un tasso di copertura del 98,3% (98,2%).
4. Insurance: apporto elevato agli utili di Gruppo (€353m) – RORWA 3,4%
I 9 mesi chiudono con un utile netto di 353 milioni in crescita rispetto allo scorso anno (282,9 milioni) con un contributo trimestrale di 129,6 milioni. Il RORWA della divisione si attesta al 3,4% (3,2% a fine dicembre).
Il risultato dell’equity method pari a 342,4 milioni, riguarda oltre Assicurazioni Generali (337,7 milioni, di cui 122,6 negli ultimi 3 mesi) gli altri investimenti ex IAS28 per complessivi 4,7 milioni (1 milione la quota del trimestre).
Gli incassi da dividendi ed altri proventi su fondi ed equity ammontano a 12 milioni, quasi interamente dal seed capital del Gruppo; la valorizzazione al fair value dei fondi Seed Capital e Private Equity è positiva per 19,7 milioni (-3 milioni lo scorso anno).
Il book value della partecipazione in Assicurazioni Generali aumenta nei tre mesi a 3.834,5 milioni con un contributo della riserva di valutazione di 92,1 milioni; il terzo trimestre per il Gruppo coincide con l’ultimo trimestre 2023 della Compagnia che ha beneficiato delle plusvalenze derivanti dalle cessioni di Generali Deutschland Pensionskasse e delle JV con Cattolica; cresce anche il valore di mercato (+23%, a 4,8 miliardi).
A conclusione del processo di definizione del nuovo framework regolamentare di Basilea, lo scorso 24 aprile è stato approvato definitivamente il nuovo testo della regolamentazione prudenziale europea (cd. CRR3), confermando l’introduzione permanente dell’attuale trattamento prudenziale transitorio in essere fino al 31 dicembre 2024 applicato all’interessenza in Assicurazioni Generali (cd. Danish Compromise).
Gli altri titoli del banking book crescono a 782,4 milioni (737,6 milioni lo scorso dicembre): i fondi salgono a 507,8 milioni (483,4 milioni) dopo investimenti netti per circa 13,3 milioni e variazioni positive di fair value per 11,1 milioni; il comparto azionario passa a 274,6 milioni (254,2 milioni) con
investimenti per circa 0,2 milioni e variazioni positive di fair value (registrate a patrimonio netto) di 20,2 milioni interamente attribuibili agli strumenti quotati.
5. Holding Functions: risultato in miglioramento grazie allo scenario dei tassi e la gestione attiva della tesoreria. Provvista ampia e diversificata, ottimizzata nel costo.
La perdita netta si riduce a 17,8 milioni (-90,9 milioni lo scorso anno; -13 milioni in semestrale) con ricavi che passano da 130,9 a 180 milioni, con un contributo trimestrale di 45,8 milioni; il margine di interesse più che raddoppia rispetto allo scorso anno (da 67,9 a 138,9 milioni) mentre nell’ultimo trimestre si mostra in lieve flessione (35,8 milioni contro 50,5 milioni) scontando oltre all’assenza di cedole su BTP Inflation (7 milioni), gli effetti del refixing dei tassi variabili su operazioni di copertura e l’uscita di Revalea (-1,5 milioni). I costi di struttura, depurati dell’apporto di Revalea, crescono da 118,6 a 130,6 milioni con una componente di quelli centrali (82 milioni; +5% a/a, pari a circa il 7,3% del totale di Gruppo). L’uscita di Revalea comporta altresì un calo della voce altri proventi ed oneri pari a 21,9 milioni a/a.
Nel dettaglio:
  Tesoreria: il contributo netto sale da 22,9 a 70,4 milioni con un apporto del margine di interesse in deciso miglioramento (da 31,3 a 114,2 milioni) grazie alla positiva sensitivity ai tassi e alla performance molto buona del portafoglio titoli, con rendimenti e volumi in crescita (rispettivamente +100bps e +1,3 miliardi) malgrado la performance del trimestre (29,2 milioni contro 35,6 milioni, già depurato della cedola del BTP Inflation) sconti il rintracciamento dei tassi. Gli indici regolamentari si mantengono solidi: MREL 43% (contro un requisito del 23,13%), LCR: 150% e NSFR in linea con il target di Piano di 115%. L’attività di raccolta cartolare si è mantenuta robusta nel trimestre (3,6mld raccolti) e diversificata per tipologia di strumenti (covered bond, senior, SNP, T2) cogliendo spread creditizi in forte restringimento.
  Leasing: utile netto a 2,8 milioni, dopo ricavi per 24,4 milioni (-8,3% a/a; -7,2% t/t) e rettifiche di valore per 3,1 milioni (+29,2% a/a; -93,3% t/t); le attività deteriorate lorde continuano a scendere (da 90,8 a 81,4 milioni) ed il dato netto è pari a 21 milioni.
Mediobanca SpA
La Capogruppo chiude con un utile netto di 599 milioni, quasi triplicando il risultato dello scorso anno (238,4 milioni) per l’importante contributo dei dividendi delle controllate (421,7 milioni contro 125,5 milioni). L’utile netto del trimestre è pari a 58,8 milioni.
I ricavi salgono (da 770,6 a 1.098,1 milioni) pur al netto dei predetti dividendi (+4,8% a/a, da 645 a 676 milioni) per l’incremento degli interessi (da 202,4 a 308 milioni, +52,2% a/a; -9,9% t/t) che assorbe il calo di commissioni (da 265,9 a 234,2 milioni, -11,9% a/a; -1,7% t/t) e proventi di tesoreria (da 176,8 a 134,2 milioni). La crescita dei costi di struttura (da 359,5 a 390,4 milioni, 8,6% a/a; tendenzialmente stabili nel trimestre a 137 milioni) riguarda sia l’andamento delle spese amministrative (da 145,6 a 166,7 milioni, +14,5% a/a; -2,2% t/t) connesso principalmente ai costi informatici inclusi info-provider nonché il costo del personale (da 213,9 a 223,7 milioni, 4,6% a/a;
+4,2% t/t).
Le rettifiche su crediti sono pari a 3,2 milioni in netto calo rispetto al dato dello scorso anno (-39,4 milioni). Lo stock di overlays è pari a 21,5 milioni.
Il totale attivo dell’Istituto negli ultimi tre mesi flette da 83,2 a 82,6 miliardi dopo impieghi creditizi in salita da 39,9 a 40,3 miliardi, di cui 38,8 miliardi Corporate e raccolta a 56,1 miliardi, di cui depositi Wealth per 4,6 miliardi (-10%).
Nei tre mesi, gli attivi gestiti/amministrati nel Private crescono del 6%, da 21,1 a 22,5 miliardi (di cui AUM +4% a 10,8 miliardi e AUA +9% a 11,7 miliardi), con un buon flusso di NNM (+893 milioni) ed effetto mercato positivo (+441 milioni).
L‘utile netto della Capogruppo nel prossimo trimestre registrerà i dividendi di Assicurazioni Generali (261,6 milioni) e di CMB (320 milioni)9.
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Percorso di sostenibilità del Gruppo
Il Gruppo attribuisce grande rilievo alle tematiche di sostenibilità e, in particolare, alla diversità e inclusione e al contrasto al cambiamento climatico, includendo tali aspetti nei diversi ambiti di attività. Tale impegno è riconosciuto dalle principali società di rating ESG, tra cui:
  ISS – Institutional Shareholder Services, che ha confermato l’attribuzione a Mediobanca del massimo punteggio, lo score 1, in tutti e tre gli aspetti ESG – ambientale, sociale e di governance;
  CDP che ha incrementato di due notch da “C” a “B”di Mediobanca, riconoscendo l’impegno nell’affrontare l’impatto ambientale del proprio business, garantendo una solida gestione dei rischi e delle opportunità legati al cambiamento climatico.
In ambito sociale, proseguono le iniziative finalizzate a realizzare un ambiente di lavoro sempre più collaborativo e inclusivo. In particolare, relativamente al tema della Diversity&Inclusion, sono stati celebrati i primi 2 anni dell’iniziativa toDei, nata con l’obiettivo di promuovere un approccio manageriale basato sul rispetto, comprensione e valorizzazione delle unicità, lavorando su un percorso formativo di tre livelli: Governance, People Management e Cultura Aziendale. Un primo risultato concreto ha riguardato l’incremento dal 17% al 21% delle donne dirigenti sul totale della popolazione aziendale. Inoltre, sono stati formati oltre 500 ambassador e siglate 6 partnership tematiche.
E’ stata inoltre:
  confermata la collaborazione con UNHCR, l’agenzia ONU per i rifugiati, a sostegno del programma integrato di protezione delle donne rifugiate e richiedenti asilo a rischio di violenza di genere (GBV) in Italia;
  rinnovata la collaborazione con Mission Bambini finalizzata all’accesso gratuito ai servizi per la prima infanzia per 15 bambini (fascia 0-3 anni) provenienti da famiglie che vivono in contesti di fragilità economica e/o sociale, a cui si affianca un’attività di riqualificazione in chiave didattica degli spazi, interni ed esterni di due centri Mission Bambini.
9 Legge di bilancio 2023 (articolo 1, commi da 87 a 95, L. 197/2022).
Infine si ricorda che l’Assemblea degli azionisti dello scorso 28 ottobre, ha rinnovato il Consiglio di Amministrazione e deliberato alcune importanti iniziative collegate al Piano 2023-2026, in particolare:
  il piano di incentivazione a lungo termine (“LTIP 23-26”), destinato alle risorse apicali e strategiche del Gruppo, da assegnare al raggiungimento degli obiettivi finanziari e non finanziari del Piano. Il LTIP 23-26 costituisce il 50% della retribuzione variabile totale per l’Amministratore Delegato e il Direttore Generale del Gruppo, sarà corrisposto interamente in equity, e include un 20% di obiettivi ESG quantitativi.
  il piano di azionariato diffuso e coinvestimento (“ESOP 2023 -2026”) destinato al personale del Gruppo che, su base volontaria e a condizioni agevolate ha deciso di acquistare azioni Mediobanca; al raggiungimento dei target di Piano inclusi quelli ESG, gli aderenti riceveranno un ulteriore pacchetto di azioni assegnate a titolo gratuito. Nel corso del mese di dicembre si è conclusa la fase di sottoscrizione con una adesione del 28% del personale in perimetro (pari a 415.600 azioni);
L’offerta di prodotti e servizi che rispettano i criteri ESG al 31 marzo 2024 comprendeva:
  l’attività creditizia per circa 4,4 miliardi di stock ESG di cui il 73% afferente al CIB, il 16% al WM
e l’11% al Consumer Finance;
  il collocamento sul mercato istituzionale del primo Sustainable Senior Non Preferred Bond (500 milioni), che rappresenta il raggiungimento del 50% degli obiettivi del Piano 2023-26;
  l’attività di DCM che vede Mediobanca tra i principali operatori nell’ambito ESG con un totale
di 23 operazioni curate per un controvalore prossimo a 13,8 miliardi da luglio 2023;
  la quota dei fondi ESG (ossia i fondi qualificati ex SFDR Articles 8 e 9) nel portafoglio della clientela della divisione WM è salita a circa il 48%.
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Prevedibile andamento della gestione
In uno scenario macro di incertezza sulla vischiosità dell’inflazione che si riflette sulle prospettive di allentamento delle condizioni finanziarie il Gruppo mira a confermare i risultati positivi dei primi nove mesi per l’intero esercizio 2023-24.
In particolare, i ricavi sono attesi crescere a 3,5 miliardi, con margine di interesse in crescita del 10% a/a e commissioni nette in progressiva salita, facendo leva su:
  Wealth Management: vivace attività commerciale, solido ampliamento della struttura
distributiva, dell’offerta e dei flussi di raccolta indiretta
  Consumer Finance: erogato superiore a 8 miliardi con marginalità resiliente;
  Corporate Investment Banking: consolidamento della ripresa delle attività domestiche ed internazionali;
L’utile per azione e il dividendo sono previsti in crescita a doppia cifra e beneficeranno della cancellazione, entro giugno, di 17 milioni di azioni proprie, acquistate nell’ambito del buyback approvato dall’assemblea del 28 Ottobre 2023.
Milano, 9 maggio 2024
Investor Relations
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Conto economico consolidato riclassificato
Gruppo Mediobanca (€ milioni) 9 mesi 9 mesi Var.%
31/03/202331/03/2024
Margine di interesse 1.298,9 1.492,4 14,9%
Proventi di tesoreria 172,3 133,6 -22,5%
Commissioni ed altri proventi netti 658,1 660,2 0,3%
Valorizzazione equity method 289,4 342,0 18,2%
Margine di Intermediazione 2.418,7 2.628,2 8,7%
Costi del personale (536,2) (586,9) 9,5%
Spese amministrative (498,7) (537,1) 7,7%
Costi di struttura (1.034,9) (1.124,0) 8,6%
(Rettifiche)/riprese di valore nette su impieghi alla clientela (209,5) (195,7) -6,6%
(Rettifiche)/riprese di valore nette su altre attività finanziarie (13,0) 15,2 n.s.
Altri utili/(perdite) (96,0) (26,1) -72,8%
Risultato Lordo 1.065,3 1.297,6 21,8%
Imposte sul reddito (267,9) (331,4) 23,7%
Risultato di pertinenza di terzi (6,3) (20,1) n.s.
Utile Netto 791,1 946,1 19,6%
2. Conto economico consolidato per trimestri
Gruppo Mediobanca Esercizio 22/23 Esercizio 23/24
(€ milioni) I Trim. II Trim. III Trim. IV Trim. I Trim. II Trim. III Trim.
30/09/2231/12/2231/03/2330/06/2330/09/2331/12/2331/03/24
Margine di interesse 396,3 446,6 456,0 502,1 495,7 500,8 495,9
Proventi di tesoreria 64,6 83,5 24,2 33,4 47,5 45,9 40,2
Commissioni ed altri proventi netti 210,2 262,5 185,4 184,7 179,8 242,3 238,1
Valorizzazione equity method 86,2 109,2 94,0 164,5 140,7 77,9 123,4
Margine di Intermediazione 757,3 901,8 759,6 884,7 863,7 866,9 897,6
Costi del personale (165,8) (194,0) (176,4) (192,1) (179,7) (202,5) (204,7)
Spese amministrative (155,6) (175,5) (167,6) (186,1) (164,2) (189,0) (183,9)
Costi di struttura (321,4) (369,5) (344,0) (378,2) (343,9) (391,5) (388,6)
(Rettifiche)/riprese di valore nette su impieghi alla clientela (62,6) (93,8) (53,1) (60,6) (60,0) (72,9) (62,8)
(Rettifiche)/riprese di valore nette su altre attività finanziarie (17,0) (5,7) 9,7 5,7 (0,4) 5,5 10,1
Altri utili/(perdite) (2,6) (35,5) (57,9) (89,8) — (25,2) (0,9)
Risultato Lordo 353,7 397,3 314,3 361,8 459,4 382,8 455,4
Imposte sul reddito (88,7) (102,7) (76,5) (126,5) (107,4) (113,3) (110,7)
Risultato di pertinenza di terzi (2,2) (1,9) (2,2) (0,4) (0,7) (9,6) (9,8)
Utile Netto 262,8 292,7 235,6 234,9 351,3 259,9 334,9
3. Stato patrimoniale consolidato riclassificato
Gruppo Mediobanca (€ milioni) 30/06/2023 31/12/2023 31/03/2024
Attivo
Attività finanziarie di negoziazione 9.546,2 11.132,0 12.925,5
Impieghi di tesoreria e cassa 10.378,5 12.440,8 9.484,7
Titoli di debito del banking book 10.471,3 10.858,6 11.178,0
Impieghi a clientela 52.549,2 51.827,3 52.001,2
Corporate 16.765,2 16.011,8 16.269,2
Specialty Finance 2.860,7 2.927,8 2.460,0
Credito al consumo 14.465,0 14.701,5 14.961,6
Mutui residenziali 12.384,1 12.539,7 12.560,8
Private banking 4.443,2 4.327,9 4.350,4
Leasing 1.631,0 1.318,6 1.399,2
Titoli d’investimento 4.367,7 4.539,3 4.813,4
Attività materiali e immateriali 1.327,6 1.646,2 1.653,7
Altre attività 2.983,3 2.466,1 2.439,5
Totale attivo 91.623,8 94.910,3 94.496,0
Passivo
Raccolta 60.506,2 60.624,0 60.428,6
Obbligazioni MB 22.282,8 23.925,0 26.192,5
Depositi retail 16.983,6 16.992,3 16.640,1
Depositi private banking 11.194,6 10.704,1 9.772,9
BCE 5.586,2 3.364,2 2.088,6
Interbancario e altro 4.459,0 5.638,4 5.734,5
Raccolta di tesoreria 5.470,0 9.657,7 8.796,9
Passività finanziarie di negoziazione 9.436,7 9.349,0 9.367,7
Altre passività 4.599,7 4.047,7 4.327,4
Fondi del passivo 182,6 177,8 174,4
Patrimonio netto 11.428,6 11.054,1 11.401,0
Patrimonio di terzi 104,1 96,3 97,6
Risultato di esercizio 1.026,0 611,2 946,1
Totale passivo e netto 91.623,8 94.910,3 94.496,0
Patrimonio di base 8.177,6 7.532,3 7.420,4
Patrimonio di vigilanza 9.217,0 8.546,3 8.685,1
Attività a rischio ponderate 51.431,5 49.088,4 48,773.8
4. Patrimonio netto consolidato
Patrimonio Netto (€ milioni) 30/06/2023 31/12/2023 31/03/2024
Capitale 444,2 444,5 444,5
Altre riserve 9.792,0 10.017,0 9.911,1
Riserve da valutazione 62,3 (114,9) 1,7
– di cui: OCI 71,1 128,9 149,3
cash flow hedge 272,4 99,6 116,3
partecipazioni ad equity (277,8) (334,5) (243,6)
Patrimonio di terzi 104,1 96,3 97,6
Risultato d’esercizio 1.026,0 611,2 946,1
Totale patrimonio netto del gruppo 11.428,6 11.054,1 11.401,0
5. Indici (%) e dati per azione (€)
Esercizio 22/23 Esercizio 23/24
Gruppo Mediobanca
12 mesi 30/06/2023 6 mesi 31/12/2023 9 mesi 31/03/2024
Ratios (%)
Totale attivo / Patrimonio netto 8,0 8,6 8,3
Impieghi a clientela / Raccolta da clientela 0,87 0,85 0,86
RWA density (%) 56% 52% 52%
CET1 ratio (%)- phase-in 15,9% 15,3% 15,2%
Total capital ratio (%)- phase-in 17,9% 17.4% 17,8%
Rating S&P BBB BBB BBB
Rating Fitch BBB BBB BBB
Rating Moody’s Baa1 Baa1 Baa1
Costi / Ricavi (%) 42,8 42,5 42,8
Deteriorate lorde / Impieghi (%) 2,5 2,4 2,5
Deteriorate nette / Impieghi (%) 0,7 0,8 0,8
EPS 1,21 0,72 1,11
EPS rettificato 1,42 0,75 1,14
BVPS 12,5 12,4 12,5
TBVPS 11,6 11,1 11,2
DPS (acconto da Maggio 2024)0,850,51
ROTE adj (%) 12,7 13,3 13,3
RORWA adj (%) 2,40 2,50 2,6
N. di azioni (mln) 849,3 849,9 849,9
6. Dati economici e patrimoniali per aree di attività
9 mesi al 31/03/24
(€ milioni) WM CF CIB INS Holding Functions Gruppo
Margine di interesse 319,9 778,4 233,2 (5,3) 138,9 1.492,4
Proventi di tesoreria 6,9 0,2 77,9 12,0 33,4 133,6
Commissioni ed altri proventi netti 363,3 110,1 224,8 — 7,7 660,2
Valorizzazione equity method — (0,4) — 342,4 — 342,0
Margine di Intermediazione 690,1 888,3 535,9 349,1 180,0 2.628,2
Costi del personale (244,0) (88,6) (147,2) (3,1) (104,0) (586,9)
Spese amministrative (212,7) (182,7) (119,3) (0,9) (35,2) (537,1)
Costi di struttura (456,7) (271,3) (266,5) (4,0) (139,2) (1.124,0)
(Rettifiche)/riprese di valore nette su impieghi alla clientela (8,6) (184,1) 2,8 — (5,8) (195,7)
(Rettifiche)/riprese di valore nette su altre attività finanziarie 1,4 — (2,9) 19,7 (3,0) 15,2
Altri utili/(perdite) (3,4) 0,1 1,1 — (24,0) (26,1)
Risultato Lordo 222,8 433,0 270,4 364,8 8,0 1.297,6
Imposte sul reddito (68,7) (141,4) (84,2) (11,8) (23,9) (331,4)
Risultato di pertinenza di terzi (1,0) — (17,2) — (1,9) (20,1)
Utile Netto 153,1 291,6 169,0 353,0 (17,8) 946,1
Impieghi a clientela 16.911,2 14.961,6 18.729,2 — 1.399,2 52.001,2
Attività a rischio ponderate 5.765,0 14.747,8 16.277,4 8.067,6 3.916,0 48.773,8
N. Dipendenti 2.243 1.542 727 9 866 (432*) 5.387
(*) Dipendenti HF (432 FTEs al 31/03/24, 441 FTEs al 31/03/23) esclusi quelli che lavorano nelle funzioni di supporto/controllo, il cui costo è ribaltato alle divisioni nelle “spese amministrative”; le risorse FTEs strettamente attribuibili alle HF riguardano: Tesoreria/ALM di Gruppo, Leasing e altre attività non core, Direzione, oltre a circa il 40% delle unità di supporto/controllo.
Dati economici e patrimoniali per aree di attività
9 mesi al 31/03/23
(€ milioni) WM CF CIB INS Holding Functions Gruppo
Margine di interesse 265,2 739,8 208,9 (5,3) 67,9 1.298,9
Proventi di tesoreria 7,2 — 117,1 8,6 37,7 172,3
Commissioni ed altri proventi netti 341,2 102,6 238,5 — 25,3 658,1
Valorizzazione equity method — (0,6) — 290,1 — 289,4
Margine di Intermediazione 613,6 841,8 564,5 293,4 130,9 2.418,7
Costi del personale (217,3) (82,5) (136,3) (3,1) (97,2) (536,2)
Spese amministrative (193,0) (169,3) (102,2) (0,7) (50,1) (498,7)
Costi di struttura (410,3) (251,8) (238,5) (3,8) (147,3) (1.034,9)
(Rettifiche)/riprese di valore nette su impieghi alla clientela (8,3) (150,4) (33,4) — (17,4) (209,5)
(Rettifiche)/riprese di valore nette su altre attività finanziarie (1,9) (0,1) (9,6) (3,0) 1,6 (13,0)
Altri utili/(perdite) (8,3) (4,9) — — (83,0) (96,0)
Risultato Lordo 184,8 434,6 283,0 286,6 (115,2) 1.065,3
Imposte sul reddito (54,6) (142,1) (94,3) (3,7) 27,1 (267,9)
Risultato di pertinenza di terzi (0,8) — (2,7) — (2,8) (6,3)
Utile Netto 129,4 292,5 186,0 282,9 (90,9) 791,1
Impieghi a clientela 16.714,3 14.371,0 20.412,2 — 1.691,2 53.188,7
Attività a rischio ponderate 5.753,0 13.322,1 20.265,6 8.373,9 3.380,7 51.095,3
N. Dipendenti 2.175 1.513 641 9 846 (441*) 5.184
7. Wealth Management
Wealth Management
(€ milioni)9 mesi9 mesi
Var.%
31/03/202331/03/2024
Margine di interesse 265,2 319,9 20,6%
Proventi di tesoreria 7,2 6,9 -4,2%
Commissioni ed altri proventi netti 341,2 363,3 6,5%
Margine di Intermediazione 613,6 690,1 12,5%
Costi del personale (217,3) (244,0) 12,3%
Spese amministrative (193,0) (212,7) 10,2%
Costi di struttura (410,3) (456,7) 11,3%
(Rettifiche)/riprese di valore nette su impieghi alla clientela (8,3) (8,6) 3,6%
(Rettifiche)/riprese di valore nette su altre attività finanziarie (1,9) 1,4 n.s.
Altri utili/(perdite) (8,3) (3,4) -59,0%
Risultato Lordo 184,8 222,8 20,6%
Imposte sul reddito (54,6) (68,7) 25,8%
Risultato di pertinenza di terzi (0,8) (1,0) 25,0%
Utile Netto 129,4 153,1 18,3%
Impieghi a clientela 16.714,3 16.911,2 1,2%
Erogato 1.948,5 758,1 -61,1%
TFA (Stock) 84,7 96,5 13,9%
-AUM/AUA 57,4 70,1 22,2%
-Depositi 27,4 26,4 -3,5%
TFA (Net New Money) 4,4 5,1 15,0%
-AUM/AUA 5,8 6,8 18,2%
-Depositi (1,4) (1,8) 28,2%
Dipendenti 2.175 2.243 3,1%
Attività a rischio ponderate 5.753,0 5.765,0 0,2%
Costi / ricavi (%)66,9%66,2%
Deteriorate Lorde / Impieghi Lordi (%)1,1%1,3%
Deteriorate nette / Impieghi netti (%)0,5%0,8%
RORWA adj3,2%3,6%
8. Corporate & Investment Banking
Corporate & Investment Banking (€ milioni)9 mesi9 mesi
Var.%
31/03/202331/03/2024
Margine di interesse 208,9 233,2 11,6%
Proventi di tesoreria 117,1 77,9 -33,5%
Commissioni ed altri proventi netti 238,5 224,8 -5,7%
Margine di Intermediazione 564,5 535,9 -5,1%
Costi del personale (136,3) (147,2) 8,0%
Spese amministrative (102,2) (119,3) 16,7%
Costi di struttura (238,5) (266,5) 11,7%
(Rettifiche)/riprese di valore nette su impieghi alla clientela (33,4) 2,8 n.s.
(Rettifiche)/riprese di valore nette su altre attività finanziarie (9,6) (2,9) -69,8%
Altri utili/(perdite) — 1,1 n.s.
Risultato Lordo 283,0 270,4 -4,5%
Imposte sul reddito (94,3) (84,2) -10,7%
Risultato di pertinenza di terzi (2,7) (17,2) n.s.
Utile Netto 186,0 169,0 -9,1%
Impieghi a clientela 20.412,2 18.729,2 -8,2%
Dipendenti 641 727 13,4%
Attività a rischio ponderate 20.265,6 16.277,4 -19,7%
Costi / ricavi %42,2%49,7%
Deteriorate Lorde / Impieghi Lordi (%)0,7%0,3%
Deteriorate nette / Impieghi netti (%)0,2%0,1%
RORWA adj1,3%1,2%
9. Consumer Finance
Consumer Finance (€ milioni)9 mesi9 mesi
Var.%
31/03/202331/03/2024
Margine di interesse 739,8 778,4 5,2%
Proventi di tesoreria — 0,2 n.s.
Commissioni ed altri proventi netti 102,6 110,1 7,3%
Valorizzazione equity method (0,6) (0,4) -33,3%
Margine di Intermediazione 841,8 888,3 5,5%
Costi del personale (82,5) (88,6) 7,4%
Spese amministrative (169,3) (182,7) 7,9%
Costi di struttura (251,8) (271,3) 7,7%
(Rettifiche)/riprese di valore nette su impieghi alla clientela (150,4) (184,1) 22,4%
(Rettifiche)/riprese di valore nette su altre attività finanziarie (0,1) — n.s.
Altri utili/(perdite) (4,9) 0,1 n.s.
Risultato Lordo 434,6 433,0 -0,4%
Imposte sul reddito (142,1) (141,4) -0,5%
Utile Netto 292,5 291,6 -0,3%
Impieghi a clientela 14.371,0 14.961,6 4,1%
Erogato 5.906,7 6.134,4 3,9%
Filiali 181 181 n.s.
Agenzie 70 80 14,3%
Dipendenti 1.513 1.542 1,9%
Attività a rischio ponderate 13.322,1 14.747,8 10,7%
Costi / ricavi (%)29,9%30,5%
Deteriorate Lorde / Impieghi Lordi (%)5,5%6,0%
Deteriorate nette / Impieghi netti (%)1,1%1,5%
RORWA adj3%2,7%
10. Insurance
Insurance (€ milioni)9 mesi9 mesi
Var.%
31/03/202331/03/2024
Margine di interesse (5,3) (5,3) n.s.
Proventi di tesoreria 8,6 12,0 39,5%
Commissioni ed altri proventi netti — — n.s.
Valorizzazione equity method 290,1 342,4 18,0%
Margine di Intermediazione 293,4 349,1 19,0%
Costi del personale (3,1) (3,1) n.s.
Spese amministrative (0,7) (0,9) 28,6%
Costi di struttura (3,8) (4,0) 5,3%
(Rettifiche)/riprese di valore nette su impieghi alla clientela — — n.s.
(Rettifiche)/riprese di valore nette su altre attività finanziarie (3,0) 19,7 n.s.
Altri utili/(perdite) — — n.s.
Risultato Lordo 286,6 364,8 27,3%
Imposte sul reddito (3,7) (11,8) n.s.
Risultato di pertinenza di terzi — — n.s.
Utile Netto 282,9 353,0 24,8%
Partecipazioni 2.229,4 3.917,2 75,7%
Altri investimenti 671,7 782,4 16,5%
Attività a rischio ponderate 8.373,9 8.067,6 -3,7%
RORWA adj2,8%3,4%
11. Holding Functions
Holding Functions
(€ milioni)9 mesi9 mesi
Var.%
31/03/202331/03/2024
Margine di interesse 67,9 138,9 n.s.
Proventi di tesoreria 37,7 33,4 -11,4%
Commissioni ed altri proventi netti 25,3 7,7 -69,6%
Margine di Intermediazione 130,9 180,0 37,5%
Costi del personale (97,2) (104,0) 7,0%
Spese amministrative (50,1) (35,2) -29,7%
Costi di struttura (147,3) (139,2) -5,5%
(Rettifiche)/riprese di valore nette su impieghi alla clientela (17,4) (5,8) -66,7%
(Rettifiche)/riprese di valore nette su altre attività finanziarie 1,6 (3,0) n.s.
Altri utili/(perdite) (83,0) (24,0) -71,1%
Risultato Lordo (115,2) 8,0 n.s.
Imposte sul reddito 27,1 (23,9) n.s.
Risultato di pertinenza di terzi (2,8) (1,9) -32,1%
Utile Netto (90,9) (17,8) -80,4%
Impieghi a clientela 1.691,2 1.399,2 -17,3%
Titoli banking book 7.844,6 9.094,7 15,9%
Attività a rischio ponderate 3.380,7 3.916,0 15,8%
Dipendenti846 (441*)866 (432*)
(*) Dipendenti HF (432 FTEs al 31/03/24, 441 FTEs al 31/03/23) esclusi quelli che lavorano nelle funzioni di supporto/controllo, il cui costo è ribaltato alle divisioni nelle “spese amministrative”; le risorse FTEs strettamente attribuibili alle HF riguardano: Tesoreria/ALM di Gruppo, Leasing e altre attività non core, Direzione, oltre a circa il 40% delle unità di supporto/controllo.
Voci
(€ milioni) 9 mesi 9 mesi
31/03/202331/03/2024
10 Utile (Perdita) d’esercizio 794,7 948,9
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico88,9(16,8)
20, Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 24,2 23,2
30, Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) (4,7) (19,6)
40, Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva — —
50, Attività materiali — —
60, Attività immateriali — —
70, Piani a benefici definiti 0,6 (1,0)
80, Attività non correnti in via di dismissione — —
90, Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 68,7 (19,4)
100, Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi — —
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico(1.216,2)(43,6)
110, Copertura di investimenti esteri 0,3 —
120, Differenze di cambio (2,9) 3,8
130, Copertura dei flussi finanziari 97,3 (156,1)
140, Strumenti di copertura (elementi non designati) — —
150, Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 9,4 55,1
160, Attività non correnti in via di dismissione — —
170, Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1.320,4) 53,6
180, Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi — —
190, Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione — —
200, Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (1.127,3) (60,4)
210, Redditività complessiva (Voce 10 + 200) (332,6) 888,6
220, Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 4,1 2,8
230, Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo (336,7) 885,7
Mediobanca S.p.A.
(€ milioni)9 mesi9 mesi
Var.%
31/03/202331/03/2024
Margine di interesse 202,4 308,0 52,2%
Proventi di tesoreria 176,8 134,2 -24,1%
Commissioni ed altri proventi netti 265,9 234,2 -11,9%
Dividendi su partecipazioni 125,5 421,7 n.s.
Margine di Intermediazione 770,6 1.098,1 42,5%
Costi del personale (213,9) (223,7) 4,6%
Spese amministrative (145,6) (166,7) 14,5%
Costi di struttura (359,5) (390,4) 8,6%
(Rettifiche)/riprese di valore nette su impieghi alla clientela (39,4) (3,2) -91,9%
(Rettifiche)/riprese di valore nette su altre attività finanziarie (12,2) 14,0 n.s.
Impairment partecipazioni — — n.s.
Altri utili/(perdite) (47,1) (0,5) -98,9%
Risultato Lordo 312,4 718,0 n.s.
Imposte sul reddito (74,0) (119,0) 60,8%
Utile netto 238,4 599,0 n.s.
Mediobanca S.p.A.
(€ milioni) 30/06/2023 31/12/2023 31/03/2024
Attivo
Attività finanziarie di negoziazione 10.509,4 11.280,2 13.035,4
Impieghi di tesoreria e cassa 12.790,5 14.645,5 11.707,3
Titoli di debito del banking book 11.118,7 11.114,4 11.336,8
Impieghi a clientela 41.446,9 39.931,8 40.273,3
Titoli d’investimento 4.542,9 4.847,4 4.884,6
Attività materiali e immateriali 169,3 169,5 169,5
Altre attività 690,2 1.165,1 1.177,0
Totale attivo 81.267,9 83.153,9 82.583,9
Passivo e netto
Raccolta 55.893,0 55.487,5 56.085,5
Raccolta di tesoreria 6.585,1 10.799,5 9.677,0
Passività finanziarie di negoziazione 10.592,2 9.582,7 9.595,2
Altre passività 3.041,4 2.317,1 2.317,5
Fondi del passivo 102,8 92,2 88,1
Mezzi propri 4.446,9 4.334,7 4.221,6
Utile/(Perdita) del periodo 606,5 540,2 599,0
Totale passivo e netto 81.267,9 83.153,9 82.583,9
Si dichiara, ai sensi del comma 2 art, 154 bis D.Lgs, 58/98, che l’informativa contabile contenuta nel presente documento corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili della Società,
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
Emanuele Flappini
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