News immediate,
non mediate!
Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA MATTINO: « UN MINUTO DI SILENZIO PER LA SCOMPARSA DI CLAUDIO TAVERNA, CONTINUATA LA DISCUSSIONE SUL DDL “ZEROSEI” DI VANESSA MASÈ »

Scritto da
13.50 - mercoledì 29 marzo 2023

Consiglio, continua la discussione generale sul ddl “zerosei” di Vanessa Masè. La seduta di questa mattina del Consiglio, dedicata interamente al dibattito sul ddl 135/XVI di Vanessa Masè (La Civica), si è aperta con il ricordo del presidente del Consiglio Kaswalder di Claudio Taverna, consigliere provinciale del Msi e poi di Alleanza Nazionale, scomparso ieri. Dopo il minuto di silenzio Alex Marini (5 Stelle) è tornato a chiedere al presidente Fugatti un’ informativa sull’autonomia differenziata.

Rossi: un ddl fatto per i post, i tweet e i titoli dei giornali

Poi è continuata la discussione generale sul ddl zerosei di Vanessa Masè della Civica con l’intervento di Ugo Rossi. Il consigliere del Misto ha affermato di dover fare ostruzionismo, per la prima volta, su questo disegno di legge perché, ha aggiunto, lo zerosei c’è già ed è stato introdotto con la riforma del sistema scolastico nella scorsa legislatura. Da qui sono nate esperienze, più o meno riuscite e con varie sfumature, di connessione tra nidi e materne. Con lo scopo di mettere assieme il buono dei due sistemi educativi per creare una continuità. Non c’è quindi bisogno che qualcuno introduca la zerosei per mettersi politicamente una “spilla” sul bavero. La stessa “spilla” che la maggioranza si è messa cancellando il trilinguismo. Il punto è quindi l’utilizzo politico che si fa delle questioni che nel caso dello zerosei ha provocato la reazione di chi lavora negli asili e nelle scuole. Un ddl bandiera, per l’ex presidente della Giunta, privo di contenuti al punto che la Giunta ha dovuto intervenire con una lunga serie di emendamenti. Non una legge di riforma, ma una legge, che entra in un sistema che ne ha già due, che evoca post, tweet, titoli e che, non a caso, non prevede un euro di investimento.

Servirebbe invece, ha continuato Rossi, una legge complessiva che si occupi di contenuti, del destino delle persone che lavorano in questo settore, mettendo in un motore già buono, ulteriori energie per migliorarlo. Invece, ha affermato, anche le migliori intenzioni vengono travolte dal caravanserraglio mediatico. Rossi ha affermato di preferire di essere ingenuo piuttosto che partecipare a un teatrino che travolge anche il rispetto umano. Quello che è stato fatto ieri, ha detto, con l’elezione nei Dodici di Migazzi, è stata una “porcata” che ha fatto del male alle istituzioni. Ugo Rossi, ricordando Taverna, ha aggiunto che, per quanto fosse stato un oppositore duro, non avrebbe mai fatto una cosa come quella che si è vista ieri in Consiglio dove si è fatto strame di una figura come il dottor Postal uno dei pilastri della nostra Autonomia che, non a caso, viene di nuovo messa in discussione in questi giorni. Con l’autonomia differenziata, ha detto ancora, sono iniziati nuovi attacchi mediatici (Corriere e La7) ai quali Fugatti ha risposto solo che si tratta del solito disco rotto. Mentre in tutta Italia passa l’idea che siamo privilegiati. I dati pubblicati dalla Gabanelli, ha sottolineato il consigliere del Misto, provengono dall’Osservatorio sui conti pubblici che li ha definiti, qualche tempo fa, fuorvianti. Bastava rispondere che in quei conti c’è la spesa pubblica globale, dall’Enel alla Cassa depositi e prestiti, e c’è dentro il fatto che cambia molto aprire una casa della salute a Firenze o a Cavalese, a causa del differente peso demografico. Verità, ha detto ancora, che andrebbero difese, oltre che con un esercizio virtuoso delle competenze, con una campagna informativa del presidente della Giunta e del presidente del Consiglio. Invece, ha ricordato, la Giunta, in questi anni, ha adottato misure statali, anche quelle criticate da quasi tutti come il reddito di cittadinanza, mettendo in un cassetto il nostro reddito di garanzia. Ancor peggio, per Rossi, si è fatto sulla questione della concessione dell’A22.

Demagri: ripartire da zero per poter arrivare allo zerosei

Paola Demagri (Casa autonomia), condividendo il ragionamento di Rossi, ha anche lei affermato che negli ultimi anni l’autonomia è stata dimenticata. Nel merito del ddl ha riconosciuto a Masè di aver stimolato l’approfondimento dei temi legati allo zerosei, ma sono nati degli equivoci, ha detto ancora, è perché non si è voluta approfondire la questione con gli addetti ai lavori. Perché c’è un’incapacità di ascolto della quale si è avuta prova nella sanità dove non sono stati coinvolti i protagonisti del sistema. C’è quindi un metodo che non è quello del coinvolgimento. Mentre, i bisogni che vengono presi in considerazione sono quelli politici e non quelli del sistema. Si fanno prove di machismo che non portano da nessuna parte. Quindi, la consigliera di opposizione ha aggiunto che l’ostruzionismo c’è proprio perché non si vuole condividere la responsabilità di un ddl sbagliato e che non è chiesto dal sistema educativo. Demagri quindi ha chiesto a Vanessa Masè di ritirare la proposta per ripartire da zero per magari arrivare allo zerosei. La scelta dell’astensione, in Quinta commissione, ha poi ricordato venne fatta nel rispetto di Vanessa Masè e per la responsabilità di dover approfondire l’argomento. Approfondimenti che hanno mostrato l’impossibilità di emendare il ddl e portato a decidere per l’ostruzionismo. Demagri si è poi soffermata sui lavoratori, portando ad esempio le differenze contrattuali che si evidenziano nella sanità. Una situazione che il ddl potrebbe estendere anche alle insegnanti. L’armonizzazione delle posizioni, quindi, si sarebbe dovuto fare prima del deposito della proposta legislativa. Così come si doveva pensare alle caratteristiche strutturali per ospitare bambini di una fascia di età così larga come quella da zero a sei anni. Per questo, ha affermato, c’è il bisogno di una pausa di riflessione per riflettere prima di tutto sul benessere dei bambini e ripensare una proposta senza scardinare quello che funziona.

Zanella: la vera soluzione sono i nidi gratuiti

Paolo Zanella (Futura) ha affermato che anche su questo ddl la Giunta e la maggioranza ha mostrato l’incapacità di ascoltare. Un atteggiamento che si è visto e si sta vedendo con i ddl Cia sulla libertà educativa o sulla dirigenza assistenziale. Si calano i disegni di legge dall’altro e poi si va allo schianto. Ora Vanessa Masè dichiara la sua disponibilità al merito, ma lo si fa ex post. Così come è accaduto sull’apertura a luglio che si è imposta d’imperio senza ascoltare i portatori di interesse. Una volta al mese, ha aggiunto Zanella, ci sono i richiami del Consiglio del sistema educativo alla Giunta contro gli attacchi alla scuola, come il ddl Cia e la valorizzazione, presentata da Bisesti, degli insegnanti che, ha ricordato, sono i peggio pagati di Europa. Gli investimenti su scuola e formazione professionale sono ridotti al minimo mentre si pensa di fare norme che vanno ad intaccare un sistema di eccellenza, nato quando l’autonomia era al massimo e si facevano progetti innovativi.

Oggi invece sul ddl Masè in commissione si è chiesto il parere del ministero per avere il via libera, mentre si è detto no alle audizioni di chi sta sperimentando lo zerosei. Così come non sono stati ascoltati pedagogisti e psicologi dello sviluppo, materie fondamentali quando si parla di bambini. Serviva invece una legge di riforma di tutto il sistema integrato zerosei e non un piccolo intervento di cui nessuno sente il bisogno. Lo stesso processo previsto dal ddl Masè, ha affermato inoltre Zanella, è confuso perché viene prevista una sperimentazione che, alla fine dell’iter, potrebbe portare alla revisione della legge. La soluzione vera, per l’esponente di Futura, sarebbe quella di abbassare le tariffe, fino alla gratuità, dei nidi. Per lo zerosei e per migliorare il sistema educativo, quindi, secondo Zanella, non c’è bisogno della legge Masè, ma di investimenti. Arrivano 28 milioni dal Pnrr che andranno in maggior parte a progetti zerosei e quindi, secondo l’esponente di Futura, sarebbe logico portare avanti le sperimentazioni e alla fine ragionare sulla necessità di una nuova legge. Le priorità, ha concluso, è di valorizzare gli insegnanti, il ripristino dei due mesi di chiusura delle scuole d’infanzia e una serie di investimenti sui nidi, infine la creazione di una linea pedagogica coerente sul sistema della prima infanzia.

Categoria news:
LANCIO D'AGENZIA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.