Aggregazione dei medici di base: la realtà parallela dell’assessore Zeni. È stupefacente il modo in cui un flop clamoroso come quello della riforma della medicina generale territoriale in Trentino rischi di passare inosservato.
Leggere le parole dell’assessore Zeni fa dubitare che viva (insieme alla sua maggioranza) in una dimensione parallela, distante anni luce da quella dei cittadini e dei professionisti.
Nella nostra dimensione invece, i fatti attestano la promessa messa per iscritto dall’assessore Rossi (settembre 2013) di avviare entro 3 mesi 5 aggregazioni territoriali e di arrivare a gennaio 2017 con 25. Parlano di un impegno assunto dal presidente Rossi il 22 novembre 2013 che oggi, ormai a fine legislatura, è lettera morta.
Parlano di aggregazioni che avrebbero dovuto partire “con decorrenza immediata” nel maggio 2017 e invece sono ormai date per disperse.
In molte regioni italiane le aggregazioni (come previsto da una norma nazionale datata 2012) sono operative come ricorda anche lo stesso direttore generale Bordon parlando dell’esperienza della Bassa Friulana partita nel lontano 2009.
Il Trentino, che molti spacciano per avanguardia, si trova invece alla retroguardia e nessuno (dopo quasi 5 anni buttati) sembra rendersene conto.