I Verdi del Trentino con immenso dolore partecipano al cordoglio della famiglia di Deborah Saltori, barbaramente uccisa nella sua casa di Cortesano. L’ennesimo caso di femminicidio, tra i tanti che hanno già caratterizzato purtroppo l’inizio di questo 2021. La giovane vittima era mamma di quattro figli che hanno perduto il bene più prezioso e impagabile: l’affetto e la cura di una madre.
L’omicida è un uomo, il suo compagno, che era già stato ammonito per comportamenti violenti. Un pregiudicato agli arresti domiciliari. Un’altra donna che evidentemente è stata abbandonata al suo tragico destino, che non è stata abbastanza protetta e garantita.
Non dalle forze dell’ordine, non da chi forse nei servizi sociali territoriali era a conoscenza del disagio presente in questa famiglia. Non dal gruppo parentale e amicale che non ha saputo cogliere le potenzialità distruttive di un rapporto tossico e pericoloso. Aiutare, sostenere, difendere con l’ aiuto dei Centri Antiviolenza. Forse qualche cosa è stato fatto ma evidentemente non abbastanza.
Ora è troppo tardi per salvare Deborah. Ma non per riflettere sul tanto che si può e si deve ancora fare: in famiglia, nelle scuole, sui luoghi di lavoro, nelle istituzioni, nella società civile. Per prevenire tanta violenza e tanto dolore. Tanto orrore. Per educare uomini rispettosi, solidali, partecipi, attenti, miti e in grado di rapportarsi e dialogare con l’ universo femminile. Per crescere donne libere, consapevoli dei propri diritti. Capaci di riconoscere l’amore vero, quello che non si nutre di sopraffazione, violenza fisica, umiliazione, maltrattamenti.
Abbracciamo i figli di Deborah, chi l’ha amata e il suo ricordo.
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Lucia Coppola per i Verdi del Trentino
Foto: archivio Opinione