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CONSIGLIO PAT * RELAZIONE PROGRAMMATICA: « SECONDA PARTE DELLA DISCUSSIONE DEL PRESIDENTE FUGATTI, INTERVENTI DI MALFER – CALZÀ – BOSIN »

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14.19 - venerdì 22 dicembre 2023

Consiglio e relazione programmatica: seconda parte della discussione.  Nella seconda parte della mattinata dedicata al dibattito sulla relazione del presidente della Provincia per la legislatura presentata ieri all’Aula da Maurizio Fugatti sono intervenuti Michele Malfer, Michela Calzà e Maria Bosin. I lavori riprenderanno questo pomeriggio alle 14.30.

Malfer (Campobase): focus su scuola, politiche giovanili e sport
Michele Malfer ha aperto il proprio intervento esprimendo il bisogno di tornare in Aula a fare buona politica per ragionare dei temi che interessano il Trentino. Ha detto di aver rilevato nella relazione del presidente Fugatti la necessità di agire sul tema della violenza di genere attraverso un approccio culturale: cultura e istruzione, ha affermato il consigliere di Campobase, sono il fondamento di una società sana e sulla formazione si deve puntare se si vuole che la terra trentina cresca. Ha quindi posto l’attenzione sul mondo della scuola: sono decenni che la si considera in emergenza, ma la scuola vive e cresce con la comunità, in Trentino è stato così ad esempio con l’operato di Bruno Kessler che portò le superiori in periferia. Per Malfer bisogna porre attenzione al rapporto centro-valli per evitare di incorrere nel concetto di metromontagna. Bisogna, ha proseguito, offrire una possibilità di professionalizzazione a chi sceglie di non fare l’università, bisogna passare dall’alta formazione provinciale riconosciuta solo a livello provinciale a un titolo dal valore nazionale ed europeo. Un altro tema su cui ha posto l’attenzione Malfer è quello dei servizi integrati zero-sei anni: va preso in mano, ha detto, lo chiedono i giovani, le politiche della natalità, le esigenze di conciliazione lavoro-famiglia. La sfida per il consigliere è simile a quella che si affrontò con l’unione dei cicli delle scuole elementari e medie. I servizi zero e sei devono avere gli stessi costi per le famiglie. Le politiche giovanili: Malfer ha ricordato quanto fatto dall’assessore Salvaterra e ricordato che l’inserimento nella società di un giovane non è automatico, i giovani vanno accompagnati. Non ci si può aspettare che un giovane diventi cittadino automaticamente. Malfer ha invocato una sorta di stati generali di con e per i giovani.
Le olimpiadi per Malfer saranno un’occasione per il Trentino, dovranno essere una festa per tutto il territorio. Le indagini del Coni mostrano un abbandono dell’attività sportiva attorno ai 15 anni dei ragazzi che la praticavano regolarmente: se è comprensivo quello dello sport agonistico, preoccupante è il fatto che non si riesce a recuperare i giovani praticanti in un’attività amatoriale. Per la fascia 15-30 anni non ci sono strumenti per l’accompagnamento di chi non pratica lo sport in maniera agonistica. Malfer ha infine ricordato come anche il Trentino sia una terra che si sta impoverendo: ha proposto quindi di aumentare i voucher a sostegno delle famiglie.

Calzà (Pd): nella relazione manca un’idea del Trentino tra trent’anni
La consigliera Calzà ha parlato di quelle che hanno portato alla composizione della Giunta come di settimane sfiancanti. Sull’interlocuzione politica, ha detto, tra i partiti di centrodestra ha prevalso il braccio di ferro: un motivo in più per i trentini di disamorarsi di politica e istituzioni. Calzà ha ricordato poi il clima di instabilità internazionale e le sue conseguenze su immigrazione, inflazione, tassi di interesse. Il quadro generale deve tenere conto anche del cambiamento climatico, ha aggiunto. Ha puntato il dito contro lo squilibrio tra carenza di risorse e le politiche a livello nazionale. Quindi il riferimento all’intervento del presidente della Giunta di ieri: ha letto, ha affermato Calzà, trenta pagine di programma con una grande assenza, l’idea del Trentino tra trent’anni. Per cosa si pensa di usare l’autonomia? Per amministrare come una semplice autonomia ordinaria che dipende dai trasferimenti statali? Nella relazione di Fugatti non si menzionano, ha sottolineato Calzà, politiche giovanili, sport nella sua dimensione sociale ed educativa, sostegno alle società sportive, le Rsa e la non autosufficienza, le politiche per immigrazione e l’integrazione, il carcere, le povertà, il volontariato, il trasporto pubblico locale (da rendere più flessibile). Accanto al nuovo polo ospedaliero, ha aggiunto, è la gamma intera dei servizi a meritare una riforma e riorganizzazione generale: l’esperienza del Covid rimanga a monito dell’importanza dei presidi sanitari di prossimità. Per Calzà, poi, i servizi di salute mentale sono in una situazione insufficiente: mancano medici, infermieri, personale specializzato, gli orari del Centro di salute mentale sono inadeguati. La chiusura del reparto significa mettere in difficoltà pazienti e famiglie costretti a ricorrere al pronto soccorso già intasato. Già prima del Covid, ha detto, la situazione era lacunosa e con la pandemia la sofferenza mentale è aumentata e presenta esigenze nuove che richiedono maggiore competenze e servizi. Bisogna per la consigliera investire su ciò in termini di personale e strutture. Calzà ha ricordato il tema dell’invecchiamento della popolazione: il sistema delle Rsa mostra segnali preoccupanti, l’integrazione socio sanitaria necessità maggiori risorse e un’organizzazione adeguata. Bisogna unificare in un’unica agenzia i problemi legati all’età avanzata e alla non autosufficienza.

Sempre sulla relazione programmatica: sullo spopolamento si punta solo sui centri multiservizi, ma non si è detta una parola sulle strutture da recuperare. Sul commercio non si prende in considerazione la tematica dei grandi player internazionali che con l’e-commerce mettono in crisi il commercio locale; non si parla nemmeno dei commerci di centro storico. Sull’overturism non si dice nulla. Bene i bandi di qualità ma non sono bastati per ridurre i gap nella competizione. Il tema rifiuti sarà centrale per Calzà. Gli ambiti subzonali hanno portato ai risultati attuali, ma si può ancora migliorare. Si auspica comunque l’apertura di lavoro per arrivare a scelte condivise. Ancora, rimane il problema delle seconde case: trovare un appartamento in affitto per una giovane coppia è ormai impossibile e gli affitti sono al limite dell’insopportabile. Sarà necessario mettere mani alle norme sul turismo e creare un sistema per il censimento degli immobili. C’è poi la possibilità di espandere l’applicazione del canone concordato a tutti i Comuni trentini che devono avere maggior autonomia sul controllo degli affitti turistici (il riferimento è stato al fenomeno dell’evasione dell’imposta sul turismo, per la consigliera l’attuale organizzazione dei controlli in capo a Trentino Riscossioni Spa non funziona, sarebbe invece meglio sfruttare la banca dati che i Comuni hanno già per Imis e Tari). Ai Comuni, ha affermato, si potrebbe lasciar decidere l’ammontare della tassa stessa all’interno di un range. Infine la violenza di genere: i percorsi all’affettività sono stati stralciati dalla scorsa Giunta ma oggi vengono chiesti dai numeri, dalle proteste.

Bosin (Patt): i temi ci sono. Bene l’attenzione a salute e casa
Bosin ha parlato a nome del suo gruppo che, ha detto, si riconosce nella relazione del presidente. Bene la presentazione degli argomenti che si erano affrontati in campagna elettorale; certo, non ci poteva stare tutto, le questioni sono tante, ma quelle di sostanza sono state affrontate. Bosin ha proposto alcuni flash sui temi più urgenti per il mandato: in primis la sanità per la quale è inutile negare che il comparto sta affrontando un momento difficile, ha detto. Il tema incide pesantemente sui cittadini, benvenga quindi che sia considerata una priorità. La consigliera ha detto di apprezzare l’attenzione che si cerca di dare al personale sanitario: ci vorrà del lavoro ma si sta andando nella giusta direzione per superare le difficoltà del momento. Investire in salute oltre che sulla sanità dà molto in termini di benessere complessivo delle comunità e si chiede perciò un investimento importante su prevenzione, qualità di vita, disagio. Bene anche per Bosin il fatto che si investa negli esercizi commerciali dei centri soggetti a spopolamento: per i luoghi a scarsa densità turistica si chiede in questo senso che venga messo a regime quanto affrontato di recente con delibera (le persone investono se sanno che il sostegno è a lungo periodo). Poi il tema casa: bene gli aiuti alle giovani coppie e alle famiglie. Le ristrutturazioni stanno diventando un problema. Ha ricordato il problema degli appartamenti sfitti: lavorare sul dare garanzie ai proprietari degli alloggi può creare un flusso virtuoso con costi ragionevoli. I Comuni trentini, ha proseguito Bosin, possono ritenersi fortunati rispetto a quelli del resto d’Italia, ma hanno dei bisogni. Bisogna darvi dignità dando risorse a disposizione da inizio legislatura per programmare gli investimenti: ciò permetterebbe agli amministratori locali di dare risposte programmate e non a spot, legate ai finanziamenti del momento. Infine il volontariato: Trento sarà capitale il prossimo anno. Il volontariato sopperisce alle situazioni dove il pubblico non riesce ad arrivare. La Provincia di Bolzano si sta muovendo per trovare soluzioni che facciano sì che la riforma del terzo settore incida meno pesantemente sulle associazioni e su chi all’interno di esse ha ruoli di responsabilità. Bosin ha ciò chiesto di approfondire, se poss

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