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LANCIO D'AGENZIA

CONSIGLIO PAT * DREIER LANDTAG – RIVA DEL GARDA (TN): « MOZIONI SECONDO GIORNO, 14 GLI ATTI TRATTATI 3 RESPINTI »

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14.52 - giovedì 15 giugno 2023

Dopo le prime 6 mozioni trattate ieri, i lavori questa mattina sono ripresi a partire dalle 9.30 con le restanti 14 (ritirata la numero 19). Si è iniziato con le proposte di mozione relative al settore della scuola e della cultura, poi quelle del settore della sanità e sociale e infine quelle legate alla viabilità lungo l’asse del Brennero. Nel corso della giornata sono state approvate 11 proposte di mozione; 3 quelle respinte (Mair, Degasperi, Foppa).

DOMINIK OBERHOFER (Tirolo austriaco)
Seminari per giovani: l’Euregio progetto faro per i giovani dell’Europa centrale (approvata all’unanimità)
Il testo è del partito liberale Neos di Innsbruck (Dominik Oberhofer) con sei colleghi tirolesi. Si propone il seminario per giovani a turno nei tre territori, con inviti anche a ragazzi dell’Europa centro-orientale. Il modello è quello del PanAlp che già si celebra in Tirolo. L’obiettivo: contrastare revanscismi e nazionalismi, con un pensiero a Putin, alla Moldavia, alla situazione del Kosovo. Presentando la proposta di mozione Oberhofer, ha detto che bisogna mostrare ai giovani come l’Euregio è divenuto un progetto faro che dimostra che i conflitti possono essere appianati, che bisogna puntare alla pace. Si devono invitare i giovani, anche dell’Europa centro-orientale, ha detto, a vedere come si sta lavorando nell’Euregio.
Alex Marini (Trentino-5 Stelle) ha parlato dell’invecchiamento della popolazione che sta mettendo in una situazione di marginalità i giovani e di esclusione dalle decisioni. Più di 45 anni l’età media e un rapporto giovani/anziani 100/172: sono i dati trentini riportati da Marini. Dalla marginalità deriva un calo di interesse dei giovani: l’auspicio del consigliere è che si sviluppino ulteriormente gli strumenti della partecipazione dei giovani. Marini ha citato l’esperienza trentina del Consiglio provinciale giovani e auspicato un rafforzamento ulteriore delle sue funzioni. Ha espresso sostegno alla mozione.
Zeliha Arslan (Tirolo-Grüne) ha detto che si vede in tutto il mondo la democrazia in pericolo: ci sono conflitti violenti che dividono le popolazioni. La storia dell’Euregio offre molti esempi di collaborazione transfrontaliera e in ciò le nuove generazioni devono essere coinvolte maggiormente. Secondo la consigliera i seminari proposti dalla mozione possono trasmettere la visione della collaborazione, affrontare temi sociali ed etici per generare nuove idee. Ha anticipato l’appoggio alla proposta.

Alex Ploner (Alto Adige-Team K) ha ricordato che si stanno perdendo le nuove generazioni perché non si sentono prese sul serio. Sì, i giovani sono coinvolti in varie iniziative, ma quando si accorgono che le loro proposte non vengono attuate o prese sul serio si allontanano dalla politica, benché siano interessati dalla politica stessa. Lo dice uno studio: i giovani vogliono essere coinvolti, ma vogliono essere anche presi sul serio. Ploner ha espresso un apprezzamento per la proposta di mozione.
Dominik Traxl (Tirolo-Mattle) ha definito la proposta di mozione come valida: l’Euregio costituisce un progetto faro per l’Europa delle regioni, insegnamento di come si possono superare assieme eventuali conflitti con la cooperazione transfrontaliera. I giovani devono mettersi in rete, secondo il consigliere, devono riflettere, discutere sul loro futuro, imparare a vicenda, come trentini, altoatesini, tirolesi ma soprattutto come europei.
Daniel Marschik (Tirol-FPÖ) ha affermato che è importante che i giovani partecipino a seminari e workshop a cui siano presenti anche i politici. Un’esperienza interessante; il consigliere ha chiesto però che la proposta di mozione non sia interpretata male, si intende una stretta collaborazione per generare vantaggi. L’autodeterminazione delle singole regioni deve rimanere, in un quadro di collaborazione.

 

LEDL ROSSMANN (Tirolo austriaco)
L’Euregio siamo noi – un gioco di simulazione transfrontaliero per educare alla democrazia (approvata all’unanimità)
La presidente Ledl Rossmann sottoscrive con la vicepresidente Kircher e i consiglieri tirolesi Blanik e Oberhofer. L’idea è intrigante: organizzare ogni biennio, con una classe di scuola per territorio, un divertente gioco che simuli le attività dell’Euregio e stimoli quindi la partecipazione dei giovani alla realtà della collaborazione transfrontaliera.
La consigliera Elisabeth Blanik (Tirolo-SPÖ) ha chiesto l’approvazione della proposta. Ha detto di credere che il Dreier Landtag sia un ottimo esempio per mostrare che la democrazia richiede tanta pazienza, ascolto, impegno per la comprensione. Una cosa molto importante da trasmettere ai giovani. Devono capire che si tratta di un processo difficile che richiede pazienza, ma che non esiste un sistema migliore: un impegno che sarà coronato con il successo.
Alex Marini (Trentino-5 Stelle) ha richiesto che il gioco venga esteso anche agli adulti e non solo alle scuole. Spesso anche nelle sedi istituzionali, ha affermato, non si riesce a offrire un bell’esempio di democrazia (e senza esso è difficile insegnare ai giovani cosa sia la democrazia). Nelle scuole bisognerebbe illustrare i meccanismi di partecipazione concreta alla vita pubblica, in modo che le nuove generazioni possano poi usare questi strumenti. Bisogna guardare alle migliori pratiche dei territori per cercare di omogeneizzarle: se lo strumento per presentare le petizioni del Tirolo è ben funzionante, potrebbe ad esempio essere esportato in Trentino e Alto Adige. Secondo Marini c’è spazio per uniformare le buone pratiche e promuovere una partecipazione fattiva dei giovani.

 

LUCA GUGLIELMI (Trentino)
Realizzazione di un Rural Campus scolastico e universitario germanofono estivo a Luserna Lusérn (approvata)
È Luca Guglielmi, consigliere provinciale ladino, a interpretare le aspettative dei cimbri trentini e a proporre un campus per lo scambio linguistico e culturale tra i giovani, che contempli anche lo studio dell’autonomia regionale e della tutela delle minoranze linguistiche in Europa. L’arrivo a Luserna della banda larga standard interrata dovrebbe favorire un esperimento come questo. Presentando la proposta, Guglielmi ha parlato dell’origine della stessa, scritta pensando alla lingua. Una delle forme più riconosciute per mantenere le caratteristiche linguistiche è il confronto, soprattutto in giovane età, ha detto. In questo senso un rural campus sarebbe utile come incentivo all’uso delle lingue minoritarie, allo scambio interculturale.
Lucia Coppola (Trentino-Europa Verde) ha parlato di Luserna come l’ultima isola in cui si parla la lingua cimbra. Un luogo dove si tramandano le tradizioni, un luogo di grande significato storico. Mantenere vive le caratteristiche linguistiche soprattutto tra i giovani è sempre stato un tema di valore. La realizzazione di un campus come proposto nella mozione rappresenta secondo Coppola un’opportunità significativa per i ragazzi di sviluppare competenze storico linguistiche e culturali. Pieno appoggio alla proposta di Guglielmi.

 

ALEX MARINI (Trentino)
Legami dei comuni di Valvestino, Magasa e Pedemonte con la Provincia di Trento (approvata a maggioranza)
Alex Marini (Trentino-5 Stelle) e il collega altoatesino Diego Nicolini s’incaricano di spingere il Dreier Landtag ad ammettere stabilmente alla seduta congiunta anche un rappresentante comune/osservatore dei tre Comuni ex asburgici, per l’esame di mozioni di interesse reciproco dei rispettivi territori. Presentando la proposta, Marini ha salutato Alberto Baldessari, presente in sala. Magasa e Valvestino, ha ricordato, sono due Comuni lombardi, parte del Tirolo storico, che hanno ancora molti legami con questa euroregione. Ci sono anche personalità politiche che legano a questi territori.
Christoph Appler (Tirolo-Mattle) ha espresso appoggio alla proposta di ammettere ai lavori del Dreier Landtag di Valvestino, Magasa e Pedemonte. La loro partecipazione consentirebbe di imparare dalla storia e muoversi verso il futuro con lungimiranza.
Diego Nicolini (Alto Adige-5 Stelle) ha affermato che il merito della mozione è far conoscere una realtà storica che spesso non si conosce. Ha ricordato la storia dei tre Comuni. Esistono tanti tratti comuni storici, un’appartenenza culturale comune con questi territori, ha aggiunto. La mozione propone un primo passo con la partecipazione di almeno un osservatore alle sedute congiunte dell’Euregio. La presenza di Alberto Baldessari oggi è secondo il consigliere un primo passo. Ha quindi auspicato una forte partecipazione sulla proposta.
Lorenzo Ossanna (Trentino-Patt) ha rivolto la sua attenzione alla storia dei tre Comuni. Anche dal punto di vista ecclesiastico, ha aggiunto, i Comuni hanno fatto parte dell’Arcidiocesi di Trento fino al 1964, una testimonianza forte dei legami che ancora oggi ci sono con il Trentino. La mozione è un passo in avanti verso la riunificazione.

 

GUDRUN KOFLER (Tirolo austriaco)
Avviare la cooperazione nel settore sanitario – rimuovere gli ostacoli giuridici (approvata all’unanimità)
Gudrun Kofler (Fpö, il partito della libertà austriaco, di destra) assieme a due colleghi della Sűdtiroler Freiheit bolzanina chiede il riconoscimento transfrontaliero e automatico dei titoli di studio, per favorire la copertura delle carenze di personale medico nel Land austriaco e anche per consentire che si lavori “alcuni giorni in un ospedale del Tirolo e alcuni altri in un ospedale della provincia di Bolzano”. Kofler, rivolta all’assemblea oggi, ha ricordato come la pandemia abbia messo in luce i problemi che ci sono nell’ambito, tra cui la carenza di personale legata al sottopagamento dei dipendenti e alla difficoltà di riconoscimento di titoli esteri. I titoli di studio non vengono riconosciuti automaticamente: servono quindi ulteriori esami e ulteriori attese. Ciò non è giusto, secondo Kofler, all’interno di una macroregione europea.
Sven Knoll (Alto Adige-Süd-Tiroler Freiheit) ha parlato dell’istruzione come di una grandissima sfida. È ingiusto, secondo il consigliere, che i giovani che tanto hanno studiato perdano il loro titolo quando passano il confine. Ha fatto l’esempio di una giovane donna che ha svolto la formazione in campo infermieristico: serve un anno perché il suo titolo venga riconosciuto. Una difficoltà che si vuole superare, che si deve superare: in una regione europea questo riconoscimento dovrebbe essere automatico. Ciò permetterebbe anche di ovviare alla carenza di personale sanitario. Per molti modici, ha aggiunto Knoll, potrebbe essere interessante lavorare in modo transfrontaliero dividendo tra i diversi Paesi i giorni della settimana.
Paolo Zanella (Trentino-Futura) ha descritto come un problema fondamentale quello del riconoscimento dei titoli, soprattutto per il personale che vuole operare sia in Tirolo che in Sudtirolo. Ha anticipato l’appoggio alla mozione, ma ha detto che il problema della carenza dei medici non si risolve solo così. Bisogna intervenire su l’attrattività della professione: dopo aver chiamato eroi i medici e il personale sanitario durante il Covid, dopo non si sono valorizzate le professioni. Bene il riconoscimento dei titoli, ha aggiunto, però si rischia poi una concorrenza tra i territori. Oltre a riconoscere i titoli all’interno dell’Unione europea si deve, secondo Zanella, ragionare sul riconoscimento dei titoli delle persone migranti che vengono dal di fuori dell’Unione europea, anche con integrazioni necessarie. Si rischia altrimenti di far collassare il sistema di welfare: bisogna investire in questa direzione.
Arno Kompatscher (presidente della Provincia di Bolzano) ha parlato dei colloqui intervenuti con il Ministero italiano in tal senso. Bisogna fare pressione, ha dichiarato, per il riconoscimento dei titoli di studio: un tema che deve essere delegato alle regioni. Il riconoscimento deve essere automatico. Ha espresso appoggio alla proposta di mozione.

La parola è poi passata a Andrea Haselwanter-Schneider (Tirolo-Fritz) che ha affermato che, dal processo di Bologna, il problema non sono i titoli, è il fatto che manca un’omogeneizzazione del processo formativo. Ha chiesto poi cosa si voglia scambiare, visto che la carenza di personale riguarda in tutti i territori: i medici e i sanitari vanno dove sono meglio pagati. Non si può secondo la consigliera lavorare solo per unificare i titoli, ma bisogna anche unificare i processi di formazione. Il processo di Bologna, ha detto, sta comunque già portando risultati.
Secondo Franz Ploner (Alto Adige-Team K) avviare la collaborazione in senso sanitario e rimuovere gli ostacoli è importante. Soprattutto a fronte della grande quantità di pensionamenti a cui si sta andando incontro per il cambiamento demografico. La pandemia ha portato anche a molti casi di burnout, ha proseguito il consigliere. I governi dovranno affrontare questa sfida, ha ricordato Ploner; l’Oms scrive che la prossima generazione di medici e infermieri va formata quanto prima adeguando i percorsi di formazione prevedendo più posti di studio, orari flessibili, semplificazione del riconoscimento dei titoli e compensi maggiori. L’alternativa, ha detto, è il collasso. Ha espresso appoggio alla mozione.
Beate Scheiber (Tirolo-Mattle) ha indicato la carenza di personale come una grande sfida dei territori: bisogna cambiare e adottare misure politiche che mirino al futuro. È corretto, secondo la consigliera, contattare i governi nazionali per rimuovere gli ostacoli burocratici nel riconoscimento dei titoli di studio. Si potrebbe così offrire orari più flessibili e la possibilità di lavorare in modo transfrontaliero per chi vive vicino al confine. Ha chiesto un voto favorevole alla proposta di mozione.

 

JACOB WOLF (Tirolo austriaco)
Premio Euregio per la gestione del patrimonio architettonico di pregio (approvata)
Approvata all’unanimità anche la mozione di Jacob Wolf dei popolari tirolesi (con 4 colleghi consiglieri di Spö, Fritz, Neos e Fpö). La mozione si occupa di cultura edilizia e propone un premio intitolato all’ex governatore tirolese Wendelin Weingarten quale ispiratore dell’idea. Si vuole premiare valori come neutralità climatica, efficienza energetica, economicità dei progetti. Magdalena Amhof (Svp) ha ricordato che nei tre territori ci sono ottimi esempi di recuperi, un buon esempio che va favorito. Il presidente del Tirolo Mattle, condividendo la mozione, ha anche lui ricordato l’ottima esperienza del quartiere Rimmel di Innsbruck. Sì anche da parte di Sven Knoll (Freiheitlichen) il quale ha però ricordato che spesso sono le scelte degli assessorati a favorire il degrado. Anche la storia comune del Tirolo storico, secondo Knoll, va difeso in tutti i tre territori. Marcus Sint (Fritz) ha ricordato che spesso il patrimonio storico e paesaggistico è minacciato dallo sviluppo turistico.

 

MARCO GALATEO (Alto Adige)
Promuovere scambi tra gli alunni degli Istituti scolastici dei tre territori (approvata)
Approvata all’unanimità la mozione che Marco Galateo (Fratelli d’Italia, Bolzano) ha firmato assieme alle due colleghe di partito trentine Rossato e Dalpalù e a due consiglieri altoatesini dei Freiheitlichen. L’obiettivo è quello di incentivare gli scambi interscolastici, le reti tra gli insegnanti per lo scambio di buone prassi, le manifestazioni culturali interregionali. Inoltre, l’impegno è quello di introdurre anche agevolazioni a giovani e anziani per l’accesso a teatri, cinema e musei dell’euroregione. La tirolese Gudrun Kofler (FpO) non è d’accordo con alcune formulazioni della mozione perché sembra che tra i tre territori ci siano differenze culturali. Invece, c’è una storia comune e quindi andrebbero sottolineato i tratti unitari. Waltraud Deeg (Svp), pronunciandosi a favore della mozione, ha ricordato il lavoro fatto in Sudtirolo. Lucia Coppola (Europa Verde), annunciando il sì alla proposta, ha affermato che l’introduzione di percorsi tra scuole e il confronto tra esperienze didattiche deve essere al centro delle politiche dei e i tra i tre territori. Coppola ha ricordato che creare occasioni di mobilità è quindi fondamentale e lo si può fare creando reti consolidate e non occasionali. Il presidente del Tirolo Mattle ha ribadito che in tema di scambi tra studenti vanno favoriti anche quelli che frequentano la formazione professionale e duale che, in Titolo, vede ben il 44% della popolazione scolastica. Quindi, va posto il focus oltre che sulla formazione classica anche su quella duale. Andreas Leiter Reber (Freiheilichen) ha ricordato che gli scambi tra studenti sudtirolesi e del Tirolo si fanno da 40 anni, ma servono finanziamenti per favorire gli spostamenti con i mezzi pubblici.

SOPHIA KIRKNER (Tirolo austriaco)
Ulteriori sviluppi del progetto “Euregio fa scuola” (approvata)
Approvata all’unanimità la mozione di Sophia Kircher, dei popolari tirolesi, che firma assieme a tre colleghi di Innsbruck e a Magdalena Amhof della Svp sudtirolese.
Gli obiettivi sono quelli di consolidare il progetto “Euregio macht Schule”, avviato nelle scuole del Tirolo e ora diffuso in 61 classi dei tre territori; istituire un attestato Euregio per le scuole; rendere disponibili i contenuti didattici anche in lingua ladina; estendere il concorso al biennio delle scuole superiori e professionali ; bandire un premio per tesine di maturità su tematiche Euregio.

 

SONJA LEDL ROSSMANN (Tirolo austriaco)
Elaborare una strategia per il corridoio del Brennero – risolvere i problemi di viabilità e sgravare la popolazione (emendamento e mozione approvati a maggioranza – quest’ultima con 13 contrari, tra cui del Tirolo gli esponenti di Grüne e Fritz, del Trentino i consiglieri Coppola, Marini e Rossi e per l’Alto Adige 3 esponenti dei Verdi e uno dei 5 stelle)
È la mozione della presidente Ledl Rossmann, interamente emendata e approvata a maggioranza (con 13 contrari), e tocca il delicato tema dell’overdose da traffico sull’asse del Brennero (2,5 milioni di Tir all’anno), contro la quale si batte il Tirolo. L’emendamento è in allegato.
Il presidente del Tirolo Anton Mattle ha parlato di una proposta di mozione che è una prova di democrazia che contiene il cuore dell’Euregio. La mobilità, ha affermato, non può andare a pregiudicare la salute, le infrastrutture e il paesaggio, deve invece essere a servizio delle persone. L’emendamento è sorprendente: si è trovata una strada congiunta per il management digitale intelligente del traffico su rotaia.
Anche Daniel Alfrieder (Alto Adige-Svp) ha ringraziato per la collaborazione. È difficile, ha detto, adottare misure congiunte su tutto l’asse del Brennero. La collaborazione all’interno dell’Euregio lancia un segnale forte e in questo senso va interpretata questa mozione. Sul corridoio del Brennero c’è un ampio dibattito con posizioni diverse ed essere riusciti a trovare un accordo è importante. È secondo Alfrieder fondamentale che ci sia uno scambio di dati e informazioni. Vanno coinvolti, secondo il consigliere, anche Veneto e Baviera.

Il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha ricordato il lavoro svolto con i presidenti Mattle e Kompatscher su una tematica con sensibilità diverse sui territori. Essere riusciti, in una logica di collaborazione, a trovare una sintesi sulla tematica, ha aggiunto, è un risultato fondamentale di questo Consiglio. Le sensibilità economiche, ha aggiunto, sono diverse sui tre territori, ma impostare in un’ottica di spirito costruttivo un percorso di lungo periodo sulla volontà di trasformare il mondo trasportistico con una mozione di questo tipo, è un forte valore aggiunto di questo consesso che va nel senso della logica di collaborazione transfrontaliera.
La consigliera Evelyn Achorner (Tirolo-FPÖ) ha parlato di una lotta per la terminologia adeguata. Se ora si riesce ad avere una proposta congiunta, si dovrebbe partire subito con l’attuazione, ha detto. L’appoggio c’è solo a condizione di passare subito ai fatti. Bisogna agire ora, ha esortato: l’Euregio deve dimostrare ciò di cui è capace.
Helmut Tauber (Alto Adige-Svp) ha parlato della presenza di segnali d’allarme ovunque. Quasi 40 milioni di tonnellate di merci vengono trasportate su strada, 13,8 su rotaia, 2,5 milioni di Tir che attraversano il Brennero. Serve una strategia congiunta, ha detto, un ampliamento della struttura, della rete ferroviaria lungo l’asse dell’Euregio per sgravare ulteriormente l’autostrada. Si deve a suo parere prevenire il traffico che deriverà dalla chiusura del Lueg. Ha quindi ritirato la proposta numero 19.
Ivano Job (Trentino-Coraggio Italia) ha detto che se oggi ci si trova a fare una proposta per raggiungere degli obiettivi significa che qualcosa negli anni è andato storto. Quando si fanno lavori come quello di oggi una buona amministrazione e una buona volontà politica dovrebbe essere più veloce: si è detto certo che negli ultimi anni ci sia stato un rallentamento. Ha quindi ringraziato il Tirolo per aver dimostrato di essere padroni a casa propria: in Italia non ci si è riusciti (anche se il Sudtirolo è più bravo). In Tirolo si è dimostrato di riuscire a gestire il tema e a dare una buona qualità di vita alle persone.
Discutere per due giorni su questa mozione? ha chiesto Andrea Haselwanter-Schneider (Tirolo-Fritz) Si sta facendo troppo poco, ha detto: quello che rimane secondo la consigliera è un documento annacquato. Ha precisato che la soluzione non la trova d’accordo. Pensa che servano soluzioni per i cittadini.
Peter Faistnauer (Alto Adige-Pfs) ha parlato della situazione della val di Vizze: in seguito dell’aumento del traffico la mortalità per patologie dell’apparato respiratorio è aumentata. Una situazione preoccupante, ha detto. Come si può arrivare allo sviluppo auspicato? Quali sono le proposte concrete? ha chiesto ai tre governatori. Non bastano le parole, l’attività della RoLa va aumentata.

Anche Alessio Manica (Trentino-Pd) ha affermato che avrebbe preferito qualcosa in più, ma l’arte della mediazione richiede compromessi, ha ricordato. L’asse del Brennero è una spina dorsale che va aggiornata, va evoluta nel senso della sostenibilità per la salute dei cittadini. Ha anticipato il voto favorevole alla mozione anche se un po’ addolcita e mediata. Il primo passaggio sarà quello di non aumentare il traffico sull’asse del Brennero, ha detto. Ha ricordato la situazione dell’Autobrennero e si è rivolto a Fugatti: se si vota questo impegno non si può in Trentino andare avanti a predisporre una nuova autostrada che si inserisca sull’asse attuale apportando ulteriore traffico. Serve coerenza, ha concluso.
Gebi Mair (Tirolo-Grüne) ha sottolineato che l’emendamento non contiene nulla di ciò che era rappresentato nella mozione originale. Nelle ultime 24 ore, ha detto, è stato tolto il sistema slot a fasce orarie sostituendolo con un sistema di gestione del traffico. Ci si riferisce poi a un accordo tra gli Stati: significa secondo il consigliere passare la palla al ministro Salvini. Si toglie anche l’aumento dei pedaggi, ha proseguito: si parla di una simulazione. Non si parla nemmeno più del traffico di deviazione in val Pusteria e sul passo di Resia. L’emendamento, ha concluso, cancella il consenso tra i partiti tirolesi entrerà nella storia come l’Accordo di Riva.

Sven Knoll (Alto Adige-Süd-Tiroler Freiheit) ha parlato del tema del pedaggio: troppo poco parlare di una simulazione. Un milione di tir che percorrono questa tratta non ci sarebbero se il Brennero costasse come gli altri valichi. Knoll si è detto dispiaciuto dell’annacquamento, ma non si voterà contro, ha precisato. Serve comunque una vera intenzione di ridurre il traffico pesante.
Vanessa Masè (Trentino-La Civica) ha ricordato quanto successe due anni fa con la sua mozione in merito: si è riuscito ora a superare un tabù arrivando a un testo condiviso. Nella mediazione politica tutti devono rinunciare a qualcosa in favore di un accordo, ha aggiunto. La gestione slot è inaccettabile secondo la consigliera. In questo modo si sono trovati temi comuni di ragionamento pro futuro per costruire un percorso comune. Giusto secondo Masè dare la responsabilità giuridica agli Stati nazionali, mentre i territori faranno ciò che compete loro sul tema.
Dominik Oberhofer (Tirolo-Neos) si è rammaricato per l’assenza del venir meno di una unità di intenti, ha parlato di una deriva della democrazia.
Paul Kollensperger (Alto Adige-Team K) ha parlato di un emendamento annacquato e fatto riferimento al tema del pedaggio: nessun aumento, ma una simulazione. Una proposta che lascia l’amaro in bocca
Florian Riedl (Tirolo-Mattle) ha parlato di una buona proposta che tiene conto delle sensibilità di tutti ed è dimostrazione di un legame di amicizia. Ha ringraziato Fugatti, Kompatscher e Mattle. Un documento, ha detto, che non è vero che non vale nulla, è un buon compromesso.
Secondo Gerhard Lanz (Alto Adige-Svp) vanno attuate misure realizzabili. Ha parlato di un compromesso. C’è bisogno di misure differenziate, la direzione è chiara e le possibilità per affrontare il problema ci sono.
Ugo Rossi (Trentino-Misto) ha ricordato la propria esperienza da presidente al vertice di Monaco: il comunicato stampa finale diceva che i tre territori erano d’accordo e erano impegnati a far sì che si introducesse (sulla tratta italiana in particolare) un pedaggio ambientale. Un aumento di pedaggio: a quei tempi la Provincia di Trento era d’accordo, ora non lo è più e si ha quindi un documento che significa tornare indietro rispetto alle posizioni di allora. Rossi ha espresso un dubbio sul suo voto favorevole o meno alla mozione e ha parlato di un compromesso al ribasso.
Renè Zumtobel (assessore del Tirolo) ha affermato che ciò che importa è il segnale congiunto verso l’esterno, dire che si vuole fare qualcosa assieme. Si tratta ora di ridurre il traffico, ha aggiunto, di trasferirlo su rotaia e adottare misure migliorative per la gestione. Se non si riuscirà interverrà la fisica: non ci sono compromessi. Ha chiesto un sostegno ampio alla proposta.

Diego Nicolini (Alto Adige-5 Stelle) ha ricordato che il compromesso è il risultato della politica, ma non lo è quello al ribasso. Il traffico sull’asse del Brennero, ha detto, sta peggiorando, sta incidendo fortemente sulla qualità di vita, si è prigionieri dei territori, non si parla solo di salute. Padroni a casa nostra? Era lo slogan di chi è divenuto poi ministro alle Infrastrutture (il riferimento a Salvini). Il procedimento di infrazione all’Austria: si dice che il traffico non va limitato.
Da rappresentante di uno dei partiti di maggioranza del Tirolo, Johannes Tratter, ha ricordato la presenza di 106 consiglieri e la difficoltà di mettere assieme tutte le sensibilità. La politica della viabilità congiunta è importante, bisogna continuare su questa strada.
Il presidente altoatesino Arno Kompatscher ha raccontato di essersi posto una domanda: si tratta di avere il testo più forte e puntare una bandierina o trovare una mediazione? La volontà del testo attuale è lanciare un segnale chiaro agli Stati nazionali. Non vale il principio divide et impera, ha aggiunto: serve collaborazione, servono anche gli Stati. Servono sistemi che riescono a gestire il traffico, secondo Kompatscher che ha parlato di un emendamento forte perché è la posizione del Dreier Landtag.

 

GEBI MAIR (Tirolo austriaco)
No a un asse di transito tra Bressanone e Lienz (la votazione è stata separata: con 13 voti contrari del Consiglio altoatesino la mozione è stata respinta)
Ecco ancora, per iniziativa della verde Gebi Mair il tema del traffico pesante. Come Ledl Rossmann, la consigliera chiede di scongiurare un aggravio dei passaggi sulla val Pusteria e la valle della Drava, che potrebbe conseguire ai lavori sul viadotto Lueg o ad allargamento di strade in vista delle Olimpiadi invernali 2026. Propone al contrario di adottare divieti di circolazione settoriali e notturni e incentivazioni per il trasporto merci su binario, ad esempio tramite scali merci.
Elisabeth Blanik (SPÖ), sindaca di Lienz, ha parlato della sfida che deve gestire la val Pusteria in termini di traffico. Nel 2016, ha ricordato, nella seduta congiunta si era votato per un treno diretto Lienz-Bressanone e la popolazione sta ancora attendendo l’introduzione. Servirebbe non solo un collegamento notturno, ma anche durante la giornata. Il traffico di destinazione dovrebbe essere un obiettivo per il futuro.
Per Lanz Gerhard (Alto Adige-SVP) la via della Pusteria è ormai satura. Ha detto che il tema del traffico di deviazione va affrontato su ampia scala e ha chiesto la votazione per punti separati.

Per Martin Mayerl (Tirolo-Mattle) ci si deve chiedere se le abitudini sono ancora consone, ha affermato e spostare il traffico pesante su rotaia.
Per Hanspeter Staffler (Alto Adige-Gruppo Verde) se la tratta diventa più interessante anche il traffico di transito reagisce: questo è l’obiettivo della proposta di mozione che va supportata.
Markus Sint (Tirolo-Fritz) ha invitato al realismo: il ponte Lueg sarà rinnovato, ciò avrà conseguenze e i Tir cercheranno nuove rotte e una sarà tra Lienz e Innsbruck. Una tratta che non riesce ad accogliere un ulteriore aumento del traffico, già al limite in diversi momenti del giorno. Bisogna essere realistici e dire che questo traffico non si vuole.

 

PAUL KÖLLENSPERGER (Alto Adige)
Potenziare la RoLa, se non ora, quando? (approvata all’unanimità ed emendata)
Quarta proposta di mozione, emendata, in materia di traffico sull’asse del Brennero. Paul Köllensperger (Team K) con il suo gruppo e altre 7 firme sudtirolesi, come nella mozione Ledl Rossmann chiede di rendere competitive le tariffe del servizio RoLa (i Tir caricati sul treno) rispetto al trasporto su gomma, di aumentare la capacità ed efficienza degli scali intermodali di Trento Roncafort e Wörgl, di allineare il numero di vagoni a quello delle altre tratte RoLa (aumentando così a 23 i vagoni per convoglio in transito tra l’Italia e l’Austria), di ripristinare un servizio RoLa che copra tutta la tratta dal sud della Germania (ad es. da Ratisbona-Regensburg) fino a Trento. Presentando la mozione, il consigliere ha parlato di un piccolo contributo per limitare il collasso imminente.
Evelyn Achorner (Tirolo-FPÖ) ha descritto la RoLa come un aiuto al traffico. La RoLa non ha futuro ma può essere un aiuto e può anche dimostrare come avviene lo scalo del traffico pesante su rotaia.
Peter Faistnauer (Alto Adige-Pfs) ha ricordato lo scarso uso della RoLa, che ha comunque definito uno strumento sensato per l’asse del Brennero. O si aumenta l’incentivo all’uso della RoLa o si aumenta il pedaggio, non ha senso una tratta così economica.
Sebastian Kolland (Tirolo-Mattle) ha detto che la tecnologia non è per il futuro, ma può essere comunque un sussidio, una soluzione provvisoria. Il sistema di trasbordo deve essere redditizio: per questo ci si deve impegnare di più. L’assessore Renè Zumtobel (Tirolo) ha parlato della necessità di altri progetti faro.

WALRAUD DEEG (Alto Adige)
Garantire abitazioni a prezzi accessibili (approvata)
Approvata all’unanimità anche la mozione di Waltraud Deeg e Dominik Mainusch con la quale si chiede un tavolo di lavoro per affrontare il problema della casa nei tre territori. Pensando anche al settore degli alloggi per studenti a Innsbruck così come a Trento. Waltraud Deeg ha ricordato che i prezzi delle case sono spinti in altro dalla grandi richiesta e ciò provoca gravi disagi per le persone a basso reddito che non riescono a trovare affitti a costi abbordabili. C’è poi il problema degli alloggi turistici ai quali andrebbero posti dei vincoli. Anche la tirolese Elisabeth Blanik ha ricordato che il problema coinvolge tutti i tre territori e i prezzi stanno esplodendo a causa dell’inflazione e ciò grava sui più deboli. La risposta deve essere integrata: dai costi dei terreni agli standard abitativi. Lucia Coppola (Europa Verde) ha ricordato che gli sfratti in Trentino riguardano anche gli inquilini delle case pubbliche. La carenza di case popolari, ha ricordato, ha fatto crescere i costi a vantaggio delle rendita. Per questo nei tre territori va fatto lo sforzo di incrementare la realizzazione di alloggi pubblici. Myriam Atz – Tammerle (Freiheit) ha ricordato che il problema riguarda anche la classe media e rende difficile anche il diritto allo studio. Inoltre, troppi giovani sono costretti a vivere con i loro genitori a causa dei costi, quindi c’è bisogno di agire oltre i confini per assicurare il diritto alla casa. Alex Marini (5 Stelle), condividendo la proposta, ha affermato che la mozione si pone un obiettivo ambizioso per contrastare la speculazione edilizia. In Trentino il 40% con punte del 60% delle abitazioni non risultano occupate e a fronte di questo non si sono messe in campo politiche fiscali idonee. Non solo, a fronte di questa situazione, il cancro della cementificazione negli ultimi anni è triplicata e continua. Anche per Paula Bacher (Svp) la questione sta diventando drammatica e inevitabilmente pesa anche sulla crescita demografica.

Il tirolese Patrick Haslwalter, seppur favorevole alla proposta, ha ricordato che nonostante i continui dibattiti politici i prezzi continuano a crescere e l’aumento dei canoni ha investito anche l’edilizia pubblica, al punto che ormai non si può più parlare di edilizia popolare. Paolo Zanella (Futura) ha affermato che questo è la questione sociale più urgente anche perché, in Italia, gli stipendi sono i più bassi d’Europa a fronte di un’inflazione che continua a crescere. Servono maggiori investimenti nell’edilizia pubblica e una riqualificazione dell’esistente, puntando poi sul cohousing e c’è il problema degli alloggi sfitti sui quali si dovrebbe agire sul piano fiscale come è stato fatto in Tirolo e Sudtirolo ma non in Trentino. La Verde Brigitte Froppa ha espresso il rammarico per la poca attenzione riservata ai lavori da parte di molti consiglieri e, nel merito della mozione, ha ricordato che per la casa le famiglie spendono in media il 41% del reddito per la casa; non ci sono alloggi per gli sfrattati, quindi di fronte a questa situazione la proposta risulta scarsa anche se condivisibile. Per il tirolese popolare Dominik Mainusch si può agire sul piano della burocrazia e sugli incentivi a nuove forme abitative. Chiaramente vanno tagliate le unghie alla speculazione che non può avere il sopravvento sui diritti delle gente. Per Diego Nicolini di 5 Stelle la mozione non affronta il problema perché ci si deve chiedere se debba prevalere il diritto all’abitazione o quello alla speculazione. Quindi, si deve avere il coraggio di usare l’arma fiscale. Inoltre, i costi delle abitazioni ostacolano anche lo sviluppo perché i nostri territori non risultano attrattivi anche per i professionisti. Markus Sint (Fritz) ha condiviso l’analisi di Foppa e ha aggiunto che l’esplosione dei prezzi è frutto di una politica sbagliata che ha spinto in alto il costo dei terreni e al tempo stesso non ha frenato le speculazioni. Comuni e istituzioni hanno le leggi ma dovrebbero applicarle. Maria E. Rieder (Team k) ha anche lei affermato che la proposta dell’assessora Deeg non porterà nulla di nuovo a fronte della drammaticità della situazione e a norme che, in Alto Adige, ostacolano i contributi per la casa.

 

FILIPPO DEGASPERI (Trentino)
Mobilità sostenibile nel territorio dell’Euregio (respinta dal no di Bolzano)
Bocciata, in seguito al no della maggioranza del Consiglio di Bolzano, la mozione di Filippo Degasperi (Onda), sottoscritta anche da Demagri, Zanella, Coppola e Dallapiccola. La mozione chiedeva l’impegno a lavorare in sede Euregio per progetti di mobilità sostenibile a partire dal corridoio scandinavo-mediterraneo e lo sviluppo di linee ferroviarie di valle. Il testo parlava, inoltre, di metropolitana di superficie e di definizione di un elenco dei progetti infrastrutturali e dei servizi ritenuti prioritari. Il consigliere di Onda ha ricordato che la viabilità dell’Alto Garda sta a testimoniare le scelte fatte da anni sulla mobilità. Delle ferrovie si è persa memoria in Trentino e questa mozione avrebbe voluto andare in direzione contraria prevedendo nuove linee come la Trento – Canazei. Daniel Alfreider (Svp) ha chiesto una votazione separata, accettata dalla maggioranza del Consiglio provinciale di Bolzano e che ha impedito la votazione finale della mozione. Evelyn Achhoner (FpO) ha detto che Riva non è raggiungibile facilmente con i mezzi pubblici (come Ala) e quindi andrebbero scelte località diverse per il Dreier Landtag. In generale per la consigliera tirolese vanno ridotti gli spostamenti di merci e potenziare la mobilità sostenibile nell’Euregio.

 

BRIGITTE FOPPA (Alto Adige)
Misure per ridurre il traffico nell’Euregio: allineare Alto Adige e il Trentino al Land Tirolo (bocciata con il no di Trento)
Bocciata, con il voto separato del Consiglio provinciale di Trento nel quale ha prevalso il no, la mozione dei verdi Brigitte Foppa, Dello Sbarba, Staffler, Lucia Coppola, Mair, Arslan e Wohlfarstaetter (più altri tre consiglieri) con quali chiedevano di estendere al Trentino e all’Alto Adige misure ecologiche adottate dal Tirolo: limite di velocità di 100 Km/h sull’autostrada, con multe più elevate; divieto di circolazione notturna per i Tir sopra le 7,5 tonnellate; divieti di circolazione per determinate merci; contingentamento del traffico pesante, come viene fatto oggi a Kufstein. La consigliera Foppa, criticando duramente Kompascher e Fugatti per le loro posizioni sul traffico, ha detto che il vento di Salvini ormai soffia fino a Kufstein e talmente forte da compromettere la politica, che ha definito di eccellenza, sul traffico del Land Tirol. Politica, ha concluso, che ha raggiunto obiettivi incredibili che adesso saranno compromessi. Andrea Haselwanter Scheneider (Fritz) ha difeso le misure di tutela emergenziali a favore dei cittadini tirolesi nelle valli ormai intrappolate nel traffico. La priorità, ha concluso, deve rimanere quella della salute e della sicurezza. Vanessa Masè (la Civica) ha chiesto la votazione separata per il Trentino. Myriam Az -Tammerle ha affermato che con i voti separati si rompe la tanto auspicata collaborazione tra i tre territori e ha ricordato che l’inquinamento non ha confini e ha ricordato che in val di Vizze e nella valle dell’Inn non si possono aprire le finestre nemmeno con 40 gradi a causa dell’inquinamento e per questo ha chiesto un aumento delle tariffe autistradali. Renè Zumtobel, assessore all’ambiente del Tirolo, ha detto che le misure di tutela delle popolazioni devono rimanere. Che sia il divieto notturno o il contingentamento del traffico al confine, quello che conta è rendere vivibili le zone interessate. Vergognoso per Sven Knoll (S. Freiheit) il “trucco” delle votazioni separate (che però ha ricordato la presidente Ledl – Rossmann sono previste dal regolamento) ha ricordato che la situazione drammatica del Tirolo è anche quella del Sudtirolo e il Trentino non può impedire alla Provincia di Bolzano di introdurre misura di tutela. Non si può permettere che i territori vengano soffocati dalle lobby del traffico. Le misure del Tirolo, ha concluso, andrebbero difese invece sia a Roma che a Vienna.

 

 

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