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COMITATO ANTIVIBRAZIONI – TRENTO * INTERRAMENTO FERROVIA DEL BRENNERO: ” SEGNALIAMO AL COMMISSARIO CHE IN QUESTI ULTIMI MESI I DISAGI SONO AUMENTATI “

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12.23 - martedì 24 aprile 2018

Interramento ferrovia – diffida Rfi – il vaso è colmo! Il comitato antivibrazioni della città di Trento, con piacere ha appreso dagli organi di stampa che nelle scorse settimane, è stato firmato l’ennesimo protocollo per interrare la ferrovia sull’asse centrale della città.

Sapere che i lavori (salvo imprevisti) si concluderanno nel 2029 ci rassicura e ora ci si chiede se tutte le altre promesse di riduzione dei disagi quotidiani causati dai treni merci fatte in questi ultimi quindici anni saranno mantenute.

Le dichiarazioni del Commissario Straordinario Rfi di Governo per il tunnel del Brennero Ezio Facchin, pubblicate sul Corriere del Trentino portano disorientamento, come i continui proclami e le promesse che da oltre quindici anni vengono disattesi ad ogni tornata elettorale.

I cittadini in questi ultimi anni hanno chiesto con proposte costruttive, le barrire antirumore e di affrontare il problema delle vibrazioni provocate dal transito dei treni merci con strumenti idonei a ridurle. Nella sua nota il Commissario oltre a non informare dove sono state costruite le barriere antirumore fino ad oggi, non informa nemmeno se il bando di gara per quelle del centro città è stato preparato e pubblicato da Rfi come riferitoci in Pat lo scorso mese di marzo 2018.

Il Commissario può avere ragione se si riferisce alle barriere installate da oltre 5 anni nei pressi di Mattarello o le barriere nelle vicinanze delle campagne a Trento nord (dove non ci sono edifici), ma non cita come intende affrontare il problema delle vibrazioni.

È per questo motivo che la giustificazione che la velocità dei treni merci è già ridotta a causa delle difficoltose condizioni geometriche che non permettono di avere grandi velocità ci sembra la classica posizione di “Ponzio-Pilato”.

Solo la Provincia sembra avere “ascoltato” le ragioni dei residenti attraverso l’Assessore competente Mauro Gilmozzi che è sempre stato disponibile ad ascoltarci, coinvolgendo i responsabili delle strutture Pat interessate, mentre il Commissario sembra non averle mai volute sentire per giustificare che le condizioni geometriche non permettono nessun rallentamento dei treni merci.

Segnaliamo al Commissario che in questi ultimi mesi i disagi sono aumentati, i cittadini subiscono oltre che i rumori del transito dei treni merci, incuranti del rispetto dei limiti di velocità, le vibrazioni degli edifici i fischi assordanti del transito dei treni in centro città. Il frastuono assordante di giorno è sopportabile ma sopratutto di notte che si fa sentire e fa trascorrere notti insonni e agitate ai cittadini a causa del rumore e le vibrazioni simili a un terremoto.

I treni peggiori sono quelli che trasportano matasse d’acciaio, tre per pianale, sono così pesanti che sentiamo vibrare le case, figurarsi come si sta nei palazzi ai piani alti. E se non basta, di notte si devono aggiungere anche i nuovi treni elettrici parcheggiati a ridosso degli edifici della stazione che rimangono accesi di notte aggiungendosi agli altri rumori.

Il comitato nella convinzione che la riduzione della velocità dei treni merci anche di pochi km con lo spostamento dei treni rumorosi parcheggiati nei pressi della stazione ferroviaria migliorerebbe la vita degli abitanti del centro città si è rivolto all’Assessore competente chiedendo:

1) di far eseguire dal servizio Geologico della Pat dei test di momitoraggio delle vibrazioni con dei rilievi scientifici vibrometrici sugli edifici più alti che si trovano a ridosso di corso Buonarroti e via Dogana;

2) di far rallentare i treni merci almeno durante la fascia notturna dalle 22 alle 6 ;

3) prima di procedere all’eventuale rallentamento dei treni ci è stato promesso che sarebbe stata verificata l’effettiva velocità dei treni con gli strumenti tipo autovelox già posizionati sul cavalcaferrovia di San Lorenzo;

4) è stato promesso il posizionamento sperimentale su due binari per un tratto di due km, di materiali specifici da posizionare nelle vicinanze dei binari per ridurre le vibrazioni nel tratto corso Buonarroti e via Fratelli Fontana.

Nell’ultimo incontro del mese di marzo con l’Assessore competente ci è stato comunicato che il test sperimentale sui binari per ridurre le vibrazioni non sarà eseguito alla stazione di Trento ma in provincia di Bolzano.

Il Comitato antivibrazioni anche con la collaborazione della Circoscrizione Centro Storico Piedicastello, nelle numerose assemblee svolte nell’ultimo decennio, ha sempre sostenuto che le barriere antirumore devono essere installare prima dove servono e principalmente nel tratto dello scalo Filzi come più volte richiesto dai residenti della zona di via Fratelli Fontana.

Ma ora dalle dichiarazioni del Commissario sembra che tutte le richieste fatte dal comitato vanno ad aggiungersi nel libro dei sogni.

Abbiamo confermato il mandato all’avvocato Mario Giuliano di intraprendere le azioni legali necessarie ad interrompere la “tortura” notturna delle vibrazioni e del frastuono che quotidianamente si verifica nel centro città. Nei prossimi giorni sarà integrato da una raccolta firme e una sottoscrizione in tutto il centro storico di Trento.

 

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Il portavoce del Comitato Antivibrazioni città di Trento
Maurizio Daldon

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