(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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«Forse per la prima volta nella nostra storia ci troviamo a dover affrontare un problema, quello della crisi climatica, destinato ad avere pesanti ripercussioni sul nostro futuro e su quello dei nostri figli. La politica deve avere il dovere morale di assumersi le proprie responsabilità avviando una linea di azione rapida, chiara e soprattutto fattibile».
Così il candidato del Partito Democratico Paolo Burli a commento dei risvolti drammatici causati dall’emergenza climatica nel nostro territorio.
«Spesso tendiamo a dimenticare che è dal 12 dicembre 2019 che l’Italia ha dichiarato, come molti altri paesi nel mondo, lo stato di emergenza climatica, atto a promuovere l’adozione di misure forti e concrete a livello nazionale. Credo fermamente che, come Regione a Statuto Autonomo, dovremmo essere portatori di azioni strategiche e innovative che possano essere un modello per il resto del paese.
La prova che la nostra comunità è capace di tutto questo l’abbiamo avuta di recente, ospitando per la seconda volta, tra Trento e Bolzano, la Conferenza delle Dolomiti, che ha fatto del nostro territorio un catalizzatore di idee in grado di influenzare alcune tra le agende delle più importanti organizzazioni mondiali».
«Oltre a questo – continua il candidato – dobbiamo avere il coraggio di adottare da subito misure concrete sul territorio, favorendo le attività economiche sostenibili e valorizzando un approccio etico diffuso, fin dai primissimi anni di età. Non pensiamo però di poter addossare il peso di questa emergenza alle nuove generazioni, se siamo arrivati fino a qui è stato a causa di una politica cieca, incapace di prevedere gli effetti a lungo termine delle proprie scelte. La nostra responsabilità ora, in quanto classe politica, è quella di fare di tutto per consegnare ai trentini e alle trentine di domani il futuro a cui hanno diritto».
«A chi pensa che questi problemi non ci tocchino – conclude il candidato – vorrei ricordare il disastro della Marmolada o ancora la più recente Tempesta Vaia. Quanto passerà prima che tutto questo diventi la normalità? Il tempo di agire è ora, non possiamo più aspettare».
