(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Che il clima cambi si insegna a scuola e che quei cambiamenti abbiano determinato le grandi estinzioni e le grandi migrazioni è sui libri di storia.
È da un paio di secoli che l’attività solare e l’oscillazione dell’asse terrestre sul piano di rivoluzione attorno al sole determinano l’alternanza di glaciazioni e raffreddamenti. Ancora si insegna alle medie inferiori.
Che su Marte le calotte polari si estendano e si squaglino da sempre pur in assenza di motori diesel fa riflettere anche i sindaci più stupidi, perfino in quei due o tre minuti, quando limitano la circolazione nei centri delle città.
Il rispetto dell’ambiente e della natura sono norma evangelica da circa due millenni e nella Legge italiana -ahimè- solo da alcuni decenni.
Che l’inquinamento danneggi la salute e contamini e ferisca l’ambiente più della chimica in agricoltura -e per questo vada contenuto- è un dato acquisito.
Che l’uso dei combustibili fossili scemi nel lungo periodo in favore di un loro utilizzo più centrato sulla chimica di base è nelle cose.
Perché quindi la politica usi quella clava per creare mercati anche più impattanti anziché valorizzare i tanti assets che pure ci sono per costruire un’economia meno consumista è un punto oscuro ed una scelta miope.
Il tramonto lo apprezziamo tanto perché sappiamo che poi arriva un’alba. Cerchiamo tutti, ognuno per il suo di conservare quella sicurezza.
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Roberto Dal Ri
Commissario straordinario dell’Udc per il TAA