(Fonte: Ufficio stampa Consiglio Pat) – Anche per il corrente anno, gli istituti di rilevazione statistica pongono l’Università di Trento, nel contesto delle università di media struttura, ai vertici della classifica nazionale.
Ciò a testimonianza dell’alto livello delle docenze e dei progetti formativi e scientifici che dentro la nostra università prendono vita ogni giorno, ma anche a riprova del legame con il territorio e della sinergia indispensabile fra l’università stessa e le Istituzioni della nostra speciale autonomia.
D’altronde, proprio su quel processo sinergico e di interazione si fondava la potente intuizione di Bruno Kessler che seppe vedere nell’Istituto Trentino di Cultura prima e nell’università poi i volani di uno sviluppo capace di mettere in rete il Trentino con il resto del Paese e con quell’Europa unita, che allora stava muovendo i suoi primi passi.
Solo così questa terra poteva uscire dall’angustia delle proprie dimensioni e della propria solitudine ed aspirare ad essere un laboratorio di innovazione e di sperimentazione politica e sociale, oltrechè culturale.
Per tali ragioni, il rapporto fra l’autonomia e l’università – a maggior ragione in questa fase di incertezze da un lato e di possibile ridisegno dell’impianto autonomistico dall’altro – dev’essere continuamente implementato e potenziato, fino alla possibilità giuridica e politica di inserirlo in un eventuale testo di nuovo Statuto d’autonomia, nella consapevolezza che solo così il Trentino può guardare con nuova speranza al futuro e rilanciare le plurali e forti ragioni della propria specialità.
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Il Presidente del Consiglio provinciale
Bruno Dorigatti
In allegato il comunicato stampa
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Foto: archivio Consiglio provinciale Pat