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ROSSATO (FDI – TRENTINO) * ALLARME BOSTRICO, È FONDAMENTALE INTERVENIRE PER PREVENIRE NUOVE EPIDEMIE »

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09.40 - giovedì 9 settembre 2021

Allarme bostrico – Rossato (Fratelli d’Italia): “Fondamentale intervenire per prevenire nuove epidemie”. La risposta dell’Assessore al mio quesito posto durante il “question time” della recente seduta del Consiglio provinciale mette in luce lo sforzo profuso dal Servizio Foreste della Provincia con il supporto della Fondazione Edmund Mach per arginare la diffusione del bostrico, fenomeno che desta preoccupazione particolarmente in Alta Valsugana e Val dei Mocheni.

Il bostrico tipografo è un insetto sempre presente in maniera endemica nei boschi di abete rosso, dove attacca le piante più deboli, insediandosi sotto la corteccia e scavando poi delle gallerie sia allo stadio adulto, sia larvale, che portano l’abete alla morte. Gli insetti adulti, una volta completato il loro ciclo all’interno delle piante ospiti, si involano per insediarsi in altre piante dove il ciclo si ripete. Tra i principali fattori che determinano il passaggio delle popolazioni di bostrico dalla fase endemica alla fase epidemica vi sono gli schianti estesi da vento che mettono a disposizione molto materiale per la proliferazione dell’insetto. Vaia ha dunque creato il contesto perfetto per una proliferazione epidemica del bostrico, e la forte pullulazione che ha fatto seguito alla tempesta ha impedito un’efficace attività di prevenzione tramite asportazione delle piante attaccate. “L’effetto Vaia” si è fatto sentire già lo scorso anno, assumendo proporzioni preoccupanti nel 2021, in particolare nei Distretti a sud della catena del Lagorai (Pergine e Borgo Valsugana) in cui è evidente la moria di piante.

Le forme di lotta preventiva testate, come il “bark-scratching” (ovvero “graffiare” il tronco della pianta per interrompere le gallerie materne ed impedire lo sviluppo delle larve), la predisposizione di “piante esca” e la tecnica del “push and pull” (impiego di repellenti volatili sui tronchi delle piante a margine delle buche di schianto causate dalla tempesta associato a trappole installate al centro dello schianto) sono state efficaci in termini di catture, ma non sufficienti a contenere la propagazione. L’individuazione precoce degli abeti infestati è la misura relativamente più efficace, specialmente nelle aree non ancora colonizzate, e a tal proposito prosegue un’intensa attività formativa del personale forestale per il riconoscimento dei sintomi iniziali manifestati dalle piante attaccate. Laddove invece i focolai siano ormai estesi, l’azione preventiva perde significato e si sposta l’attenzione sul recupero del materiale danneggiato. Nel 2020 sono stati assegnati 40.000 mc a causa del bostrico, mentre nel 2021 135.000 (dato in evoluzione).

Secondo stime basate su esperienze analoghe in diversi contesti (tempeste Gudrun in Svezia, Lothar e Vivian in centro Europa), le pullulazioni di bostrico sono eventi inevitabili che raggiungono il picco verso il 3°-4° anno dopo gli schianti, per poi esaurirsi gradualmente verso il 5°-6° in seguito al raggiungimento di un nuovo equilibrio con gli organismi antagonisti; il 2022 sarà ancora quindi presumibilmente un anno complesso. Per ridurre l’eventualità e la virulenza di nuove “epidemie” da bostrico in futuro, in un’ottica di medio-lungo periodo, è necessario intervenire per favorire la creazione e il mantenimento di popolamenti forestali misti e ben strutturati, che siano dunque più resistenti ad attacchi gravi di bostrico e in grado di recuperare rapidamente le funzioni eco-sistemiche produttive e protettive. Ciò assume particolare importanza nel periodo storico che stiamo attraversando, caratterizzato da una maggiore e preoccupante frequenza di eventi meteorologici estremi.

 

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