Categorie del pubblico impiego: Sì a nuove modalità di lavoro e subito il rinnovo dei contratti. “E’ sbagliato demonizzare il lavoro agile, anzi l’efficacia e produttività è aumentata: i dati sono stati certificati dalla stessa Provincia”. Così Luigi Diaspro (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp), Marcella Tomasi (Uil Fpl) e Maurizio Valentinotti (Fenalt), che aggiungono: “Si devono superare le semplificazioni e approfondire le discussioni”.
La tensione resta alta per quanto riguarda il pubblico impiego in questa fase dell’emergenza coronavirus. Le parti sociali hanno chiesto fin da subito di approfondire i possibili sviluppi dello smart working per prevedere il ricorso al lavoro agile. “Il presidente Gianni Bort sbaglia – proseguono Cgil, Cisl, Uil e Fenalt – nel voler archiviare in fretta questo metodo di lavoro, un’analisi capziosa e semplicistica. La pandemia sta modificando il tessuto economico del Paese e della comunità”.
La richiesta è quella di valorizzare il lavoro pubblico, rinnovare e finanziare i contratti collettivi provinciali. Per sostenere i consumi lo stesso presidente Bort dovrebbe ad esempio appoggiare la richiesta dei sindacati di rinnovare i contratti pubblici scaduti nel 2018 e di erogare immediatamente l’indennità di vacanza contrattuale scippata dalla giunta Fugatti, che ha dirottato altrove i 20 milioni già stanziati. Non c’è ancora alcun segnale tangibile in questo senso da parte della giunta, e ciò malgrado sia caduto l’alibi della mancanza di risorse grazie ai 270 milioni di euro aggiuntivi concessi dal Governo. Su questo versante contiamo di avere a fianco il presidente Bort.
Occorre sviluppare nuove modalità di servizi per implementare tecnologia, strumenti telematici, formazione e conciliazione familiare. E ancora la possibilità di sviluppare lo smart working quale modalità di lavoro regolamentata dal contratto collettivo di lavoro, con obiettivi di efficienza, qualità e tutele.
“Si deve rilanciare il valore del pubblico – continuano Diaspro, Pallanch, Tomasi e Valentinotti – un operato estremamente importante durante il lockdown. Non accettiamo offese e strumentalizzazioni, atteggiamenti che puntano a dividere i lavoratori. La pubblica amministrazione trentina si colloca da decenni ai primi posti a livello nazionale: si deve continuare a innovare e sperimentare per mantenere questi risultati importanti. Noi siamo sempre pronti a fare la nostra parte con grande senso di responsabilità e dialogo”.
Un altro nodo è quello del buono pasto. “Questo strumento non è ancora stato adeguato e siamo fermi al 2009: un importo basso, che viene inoltre eroso dalle società di intermediazione. Quella di Bort è un’analisi di piccolo cabotaggio. Invece nel vicino Alto Adige c’è maggiore attenzione da parte della politica per investire sul pubblico e i recenti provvedimenti sono un segno tangibile. La Giunta ci convochi perché abbiamo idee, capacità e energia per traghettare la comunità fuori dalla crisi”, concludono i sindacati.
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