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VITTORIO SGARBI * MORTE GAETANO PESCE: « FU ARTISTA LIBERO DALLE BARRIERE TRA I LINGUAGGI, SCOMPARSO OGGI A NEW YORK A 84 ANNI »

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13.03 - giovedì 4 aprile 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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La morte di Gaetano Pesce/Sgarbi: “Artista libero dalle barriere tra i linguaggi”. Lo storico e critico d’arte ricorda la falsa notizia, nel 2016, della sua morte per protestare contro il sindaco di Firenze.

Vittorio Sgarbi ricorda l’artista Gaetano Pesce, scomparso oggi a New York all’età di 84 anni.

“Nel 2016, con la sua complicità – ricorda Sgarbi – diedi la falsa notizia della sua morte in segno di provocazione contro il sindaco di Firenze per la mostra “Maestà tradita”. Pesce aveva avvertito il primo cittadino che per motivi di salute non sarebbe riuscito a presenziare all’inaugurazione della sua installazione nella piazza di Santa Maria Novella; il sindaco rispose che fin quando Pesce non fosse venuto a Firenze l’installazione non sarebbe stata montata. Così nacque l’idea di annunciare la morte dell’artista, in modo che il sindaco si sentisse costretto a farla montare.
Adesso Gaetano Pesce ci ha lasciati per davvero.

Pesce – spiega Sgarbi – ha sempre considerato il suo lavoro libero dalle barriere tra i linguaggi proprie delle arti nelle distinte discipline: architettura, scultura, pittura, disegno, design. Fin dalle prime mostre si è espresso con deliberata incoerenza, usando diversi media. Ai linguaggi tradizionali non poteva non affiancare quelli della moda, della musica, del cinema, delle performance. In questo il suo spirito ha trasferito nel nostro tempo e nelle nostre coordinate gli esempi più alti della tradizione italiana.

La sua fantasia si è espressa nelle forme e nei materiali che hanno generato la sedia “Nobody’s perfect”, il “Tavolo uomo rinato”, la “Pulcinella lamp”, il modello originale in legno della poltrona “UP5_6”, e altre opere tridimensionali concepite dagli anni Sessanta a oggi. Una esplosione di colori e creatività che ha prodotto oggetti apparentemente inutili, e invece tutti funzionali”

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