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ZANONI (PD – TRENTINO) * “CICLOVIA“ * « COME PUÒ LA SINDACA DI RIVA DEL GARDA NON CHIEDERE UNA REVISIONE PROFONDA DEL PROGETTO? »

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18.48 - mercoledì 17 gennaio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Sono del 16 di gennaio le dichiarazioni rilasciate a Trentino Tv da parte della Sindaca di Riva del Garda inerenti il futuro della ciclovia del Grada, progetto che ormai rende dubbiosi e quanto mai perplessi anche quelli che ieri risultavano essere i più forti sostenitori. Le sue dichiarazioni però non lasciano spazio a dubbi o tentennamenti di sorta, solo qualche frase di circostanza per poi sciogliere ogni dubbio appellandosi alle dichiarazioni già rilasciate dal Commissario straordinario dell’opera, nominato guarda caso proprio dalla Provincia del Presidente Fugatti che con imperitura volontà da sempre vuole portare a termine tale opera.

La Sindaca in quei pochi minuti di intervista è riuscita pure a fare strame dell’idea cullata ormai da molti che vede nell’intermodalità con il lago la possibilità di risolvere molte criticità di tale progetto, aggiungendo anche quell’offerta in più che le bellezze del nostro lago possono riservare anche ai ciclo amatori più esigenti. Lei ci ha detto che “anche i battelli inquinano”, dimenticandosi di dirci che con le risorse che si andrebbero a risparmiare nelle opere faraoniche, chi ha proposto tale soluzione ha pure preventivato di impiegare parte delle stesse proprio per rinnovare la flotta “antica” della ministeriale Navigarda, dotata oggi di motonavi alcune delle quali immatricolate più di un secolo fa. Se si dovesse veramente rinnovare la flotta non sfugge a nessuno che l’inquinamento andrebbe drasticamente a scendere, l’esatto opposto di quanto affermato dalla Sindaca.

Ciò che maggiormente oggi preoccupa i più, sicuramente chi è riflessivo e responsabile non può non porsi questo tema, sono i pericoli ingenerati dalle recenti frane, le quali stanno a dimostrare come i mutamenti climatici ravvicinino la frequenza di eventi che da sempre si verificano lungo le falesie che attorniano il Garda trentino.
Non può nemmeno sfuggire il costante e continuo lievitare dei costi di tale opera, oggi si è arrivati a stimare, per il solo tratto trentino di collegamento con Limone, una cifra che supera gli 80 milioni di euro. Un costo medio a chilometro che si aggira attorno ai 15 milioni di euro, con punte di oltre 20 milioni nella parte a confine con il territorio bresciano. Cifre da “capogiro” le quali da sole stanno a dimostrare quanto sia divenuta pretestuosa oggi tale opera che sembra essere ormai sfuggita da ogni logica di buon senso e di oculata gestione delle risorse pubbliche.

Non da meno è da preoccuparsi per il forte e ingiustificato impatto ambientale ingenerato da dissennate scelte progettuali che, abbandonando l’impostazione presentata dall’allora Assessore provinciale Gilmozzi, la quale si basava sul recupero delle vecchie gallerie dismesse e la realizzazione dei nuovi tratti con inserti a “C” nella roccia (che avrebbero reso più sicuro il tracciato e pure di minor impatto visivo), ora prevedono di realizzare delle enormi passerelle a sbalzo che aggettano sul lago per oltre 5 metri e che prevedono in molti tratti un “cappello” di copertura che rende insopportabile ed insostenibile l’impatto visivo ed ambientale di tale impostazione progettuale.

Oggi tutto questo risulta essere insostenibile ed improponibile, tanto che è recente il deposito di una mozione congiunta da parte di tutte le minoranze consiliari provinciali con al quale si chiede di sospendere la realizzazione dell’opera per rivederla nel profondo e riproponendo come soluzione proprio la via “d’acqua” per i tratti più esposti.

Oggi quindi mi domando come possa la Sindaca di Riva del Garda non preoccuparsi per tale situazione e mi domando pure come possa non chiedere una revisione profonda di questo progetto, cosa che ogni Amministratore attento ed innamorato del proprio territorio compirebbe anche se al governo provinciale ci fosse un Governatore amico.
Ma se la Sindaca di Riva del Garda non riesce o non vuole scomodare il Presidente Fugatti, ritengo e spero che questo lo possano fare gli altri Sindaci dell’Alto Garda, come segno di amore e di tutela per la propria terra e per senso di responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche, oltre che per scongiurare nuovi rischi ingiustificati che si verrebbero a creare con la realizzazione di quanto fino ad oggi è stato progettato.

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