(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Il Papa: le armi si fermino, il terrorismo e la guerra non portano a nessuna soluzione. Nelle parole di Francesco dopo l’Angelus domenicale, il suo dolore per quanto sta accadendo in Israele. La sua preghiera è per le famiglie delle vittime e per chi sta vivendo ore di terrore e di angoscia. “Ci sia pace in Israele e in Palestina!”, il suo appello, perché “ogni guerra è una sconfitta”. Rivolgendo il suo pensiero a tutti i Paesi in conflitto, ricorda la “tanto martoriata” Ucraina “che ogni giorno soffre tanto”.
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Antonella Palermo – Città del Vaticano
“La guerra è una sconfitta: ogni guerra è una sconfitta! Preghiamo perché ci sia pace in Israele e in Palestina!”. Dopo la preghiera mariana di questa prima domenica di ottobre, Papa Francesco esprime la sua apprensione e il dolore con cui sta seguendo quanto sta avvenendo in Israele dove, afferma, “la violenza è esplosa ancora più ferocemente, provocando centinaia di morti e feriti”.
Esprimo la mia vicinanza alle famiglie delle vittime, prego per loro e per tutti coloro che stanno vivendo ore di terrore e di angoscia. Gli attacchi e le armi si fermino, per favore!, e si comprenda che il terrorismo e la guerra non portano a nessuna soluzione, ma solo alla morte e alla sofferenza di tanti innocenti.
Invochiamo la pace sui molti Paesi segnati dai conflitti
Nel dopo Angelus, il Pontefice ricorda inoltre che questo mese di ottobre è dedicato, oltre che alle missioni, alla preghiera del Rosario. Proprio a Maria chiede di rivolgersi, senza sosta:
Non stanchiamoci di invocare, per l’intercessione di Maria, il dono della pace sui molti Paesi del mondo segnati da guerre e da conflitti; e continuiamo a ricordare la cara Ucraina, che ogni giorno soffre tanto, tanto martoriata.
Almeno 600 le vittime israeliane, 370 i morti a Gaza
Il numero di israeliani uccisi finora nell’attacco lanciato ieri da Hamas è salito, come riporta Haaretz, ad almeno 600. Gli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas sarebbero più di 100. Il bilancio dei morti causati dai raid israeliani su Gaza è salito a 370. Lo indicano le autorità della Striscia. Il portavoce Daniel Hagar, citato da Bbc, che ha riferito la cifra, ha ricordato che la priorità è ora quella di liberare le comunità dove si combatte ancora e di controllare i varchi nella recinzione con la Striscia di Gaza. “I nostri combattenti stanno ancora attaccando obiettivi nei nostri Territori occupati, siamo riusciti a sostituire i combattenti sul campo di battaglia con nuovi combattenti e siamo riusciti a fornire rifornimenti a coloro che stanno ancora combattendo”.
Lo ha detto, citato da fonti locali, il portavoce delle Brigate al Qassam, ala militare di Hamas, Abu Obaida. La polizia israeliana, intanto, è in caccia di un veicolo che da Gaza si sta dirigendo a nord e che si crede abbia a bordo miliziani armati di Hamas. L’ala militare di Hamas, le Brigate al Qassam, hanno fatto sapere che gli ostaggi israeliani sono tenuti nei tunnel dell’organizzazione nella Strscia e in “case sicure”. L’esercito ha inoltre tirato colpi di avvertimento verso “un gruppo di sospetti presenti nell’area” colpita in precedenza su Har Dov nei pressi del confine con il Libano. Lo ha detto il portavoce militare israeliano.
Il ministero della Sanità di Gaza ha fatto sapere che in un attacco di Israele questa mattina è stato ucciso Ayman Younis. Si tratterebbe di uno dei leader di Hamas nella Striscia. Il corpo di Younis sarebbe stato trovato sotto le macerie dell’abitazione in cui si trovava a fine mattinata.
Due cellule dormienti di Hamas in Israele
In Israele sarebbero ancora presenti “due cellule dormienti” di Hamas pronte ad entrare in azione se i militari israeliani entreranno nella striscia di Gaza per un’operazione di terra. È quanto riporta l’Ansa che cita un report di fonti qualificate dal quale emerge anche che l’invasione di alcune zone della Striscia da parte di Tel Aviv è uno scenario che viene dato per scontato. Quanto in profondità andrà invece l’operazione, sottolineano ancora le fonti, dipenderà dall’entità delle perdite provocate dall’attacco di Hamas.
Intanto L’esercito israeliano ha pubblicato la lista delle comunità nei pressi della Striscia di Gaza che sono in fase di evacuazione dei propri abitanti. Sono 24. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto che occorre prepararsi all’evacuazione di comunità nel nord di Israele. Gallant ha parlato con la Radio militare al termine di una riunione di sicurezza. Le attività commerciali a sud di Netanya e a nord del Negev centrale potranno restare aperte solo se vicine a un accesso immediato ai rifugi antiaerei, hanno fatto sapere i militari. In quelle aree i raduni sono limitati a 10 persone all’aperto e a 50 persone all’interno, afferma il Comando del Fronte Interno dell’Idf. Intanto, nelle aree che circondano sinagoghe e quartieri ebraici in varie città del mondo, è scattata l’allerta.