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URZÌ (FDI) * RIVA DEL GARDA (TN): « ESPOSTO CONTRO CONSIGLIERE PD, FOIBE DEFINITE “RAPPRESAGLIA CONTRO I NAZIFASCISTI”, LA LEGGE PUNISCE IL NEGAZIONISMO »

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16.34 - giovedì 17 febbraio 2022

Nei prossimi giorni sarà valutato con lo staff legale di FdI l’esposto alla Procura della Repubblica già predisposto per le gravi affermazioni diffuse via social dal consigliere comunale rivano del PD Gabriele Bertoldi. Lo stesso ha parlato delle foibe, espressione più cruda delle sevizie subite dalla Comunità italiana di Istria e Venezia Giulia all’indomani della seconda guerra mondiale, anche a pace già ristabilita, come semplice “rappresaglia contro i nazifascisti”. Una banalizzazione volgare e tagliente che lascia interdetti e confusi e smentisce tutta la ricostruzione storiografica ormai condivisa.

 

 

Ciò appare gravissimo all’indomani delle celebrazioni della tragedia da parte delle istituzioni di tutta Italia, Riva compresa, e del Capo dello Stato. E motiva la sensazione che siamo stati proprio questo comportamenti di giustificazione della tragedia delle foibe da parte del Pd ad armare su un piano ovviamente esclusivamente morale persone facilmente condizionabili che hanno danneggiato gli omaggi floreali di FdI al cippo per le foibe del Comune.

La legge, che prevede le forme delle aggravanti della legge Mancini, dispone la reclusione fino a sei anni per “chiunque ponga in essere attività d’apologia, negazione, minimizzazione dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra così come definiti dagli articoli 6,7 e 8 dello Statuto della Corte penale internazionale”.

Il negazionismo è la più infame delle malattie di cui soffre il mondo contemporaneo: negare la realtà storica per difendere una ideologia, in questo caso quella dei massacratori di innocenti, rimuovendo l’orrore per le vittime costituisce un raccapricciante approccio con la memoria storica. Le esponenti del Pd provinciale Maestri e Ferrari nelle scorse ore avevano apostrofato la mobilitazione per la memoria di FdI come “squadrista”.

Alle dirigenti del Pd provinciali l’invito a vigilare sui comportamenti della propria base, dei propri eletti, nelle istituzioni locali.
Possono usare l’arma dell’offesa (si conosce solo quella) verso il nostro partito, e ciò ci lascia indifferenti, ma il Pd provinciale non può non stigmatizzare, pena l’esserne complice, le ostentazioni negazioniste dei suoi consiglieri. Di questi si occupino le dirigenti del PD Maestri e Ferrari, riportare dignità alla politica e pretendere i passi indietro a chi dal loro stesso partito usa il negazionismo per competizione politica, ignobile.

 

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Alessandro Urzì
Commissario provinciale Trentino di Fratelli d’Italia

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