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MANICA (PD) – INTERROGAZIONE * CARRI RACCOLTA MELE: « EROGAZIONI PAT PER CONTRIBUTI COVID, I DUBBI NON SONO MAI STATI CHIARITI »

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11.03 - giovedì 17 febbraio 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

Con le interrogazioni n. 2585/2021 e n. 2757/2021 avevo interrogato la Giunta in merito alla vicenda della concessione di contributi per l’acquisto di carri per la raccolta delle mele avvenuta a valere sulla delibera n. 738/2020 ed in virtù delle previsioni di cui all’art. 4 della L.P. n. 3/2020 con la quale sono state approvate le “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”.

In quelle interrogazioni si metteva in luce un iter di tali finanziamenti tutt’altro che lineare e trasparente, ma nessun dubbio rilevato è ancora stato chiarito dalla Giunta provinciale. Per questo in data odierna ho depositato una nuova interrogazione (qui allegata) con la quale chiedo alla Giunta risposte chiare e puntuali in merito ai quesiti già posti – a cominciare dal riconoscimento postumo dell’ammissibilità delle domande per carri raccolta – ma anche in merito a nuovi elementi recentemente emersi.

In particolare in seguito a specifiche segnalazioni e nuovi approfondimenti, è emerso che il bando non prevedeva alcun vincolo di mantenimento a patrimonio aziendale del bene finanziato, come invece appare sempre nei bandi, tanto che qualche macchinario potrebbe essere già stato ceduto liberamente; che il bando non ha escluso la cumulabilità del contributo in conto capitale con la possibilità di detrazione fiscale del bene aziendale per la parte non coperta da contributo, permettendo quindi un ulteriore guadagno da parte dei beneficiari; e che gli uffici provinciali hanno provveduto alla proroga dei termini per la rendicontazione di n. 46 domande di contributo a causa pare dei ritardi di fornitura dei carri stessi da parte delle aziende produttrici. Il tutto a controprova del fatto che nulla centrava il finanziamento dei carri raccolta con l’emergenza Covid e con i contributi previsti per il contrasto alla diffusione della pandemia.

Emerge ancora una volta da parte della Giunta provinciale un approccio alla gestione della cosa pubblica di tipo clientelare e un utilizzo distorto e poco trasparente delle risorse pubbliche.

 

Alessio Manica – Consigliere provinciale

 

 

*

Interrogazione a risposta scritta n.

Contributi a fondo perduto per l’acquisto di carri raccolta: riprendiamo la questione

 

Con interrogazione n. 2585/2021 e n. 2757/2021 avevo interrogato la Giunta in merito alla vicenda della concessione di contributi per l’acquisto di carri mele avvenuta a valere sulla delibera n. 738/2020 ed in virtù delle previsioni di cui all’art. 4 della L.P. n. 3/2020 con la quale sono state approvate le “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”

Giova ricordare che l’articolo 4 della succitata legge provinciale, prevedeva un contributo straordinario, anche nell’ambito del settore agricolo, “a favore di progetti di riorganizzazione aziendale finalizzati all’implementazione delle misure di sicurezza sul luogo di lavoro idonee a garantire il contenimento della diffusione del Covid-19 (…).”

In quelle interrogazioni si metteva in luce un iter di tali finanziamenti tutt’altro che lineare e trasparente.

Si evidenziava come in data 24/07/2020, la Giunta provinciale avesse adottato la delibera 1073/2020, con la quale erano stati prorogati fino al 30 settembre 2020 i termini per la presentazione delle domande di cui alla sopra citata deliberazione n. 738/2020. Proroga evidentemente motivata dal non esaurimento dei fondi stanziati, e che nulla andava a modificare nei criteri previsti per l’accesso al contributo.

Successivamente, in data 06/11/2020, ben 35 giorni dopo la chiusura dei termini prorogati di presentazione, la Giunta provinciale adottava una nuova delibera, la 1792/2020, avente ad oggetto la riapertura dei termini per la presentazione delle domande per la concessione dei contributi  straordinari, approvati con deliberazione n. 738 del 29 maggio 2020 per il settore dell’agricoltura, a favore di operatori economici per il contrasto della diffusione del Covid-19 e per la promozione della competitività del sistema trentino. In questa si leggeva che “considerata la proroga dello stato di emergenza legato alla pandemia Covid-19, e la difficoltà per i settori economici di continuare le proprie attività, la Giunta provinciale, viste anche le risorse tuttora disponibili sul capitolo 500557 dell’esercizio finanziario 2020, ritiene necessario sostenere le aziende agricole aiutandole ad affrontare la situazione di crisi che si sta prolungando”, e approvava di conseguenza la riapertura del termine per la presentazione delle domande, secondo le modalità, i criteri e i costi ammissibili già disposti dalla sopra citata deliberazione n. 738 del 29 maggio 2020 a partire dal giorno successivo all’adozione della delibera – cioè il 07/11/2020 – e fino al 16/11/2020.

Da ultimo in data 22/12/2020, quindi oltre 30 giorni dopo la chiusura dei termini, la Giunta provinciale approvava una nuova delibera, la 2286/2020, avente ad oggetto “precisazioni rispetto ai criteri” definiti con la deliberazione della Giunta provinciale n. 738 del 29 maggio 2020”. Nella delibera 2286/2020 si leggeva che “in fase di esame delle domande pervenute, il Servizio Agricoltura ha rilevato come una parte importante di queste fosse riferibili all’acquisto di carri raccolta. In considerazione di questo e della difficoltà di operare una valutazione istruttoria oggettiva rispetto alle argomentazioni fornite dalle aziende nelle relazioni accompagnatorie alle istanze a giustificazione dell’acquisto in relazione alle necessità conseguenti all’emergenza Covid-19, si rende necessario fornire un indirizzo che escluda la possibilità di interpretazioni soggettive e assicuri un trattamento equo nei confronti di tutti i soggetti richiedenti.” E che alla luce di queste motivazioni, “tenuto conto anche che la fase emergenziale è ancora in atto, si propone, in coerenza con gli obiettivi che si intendevano perseguire con l’articolo 4 della L.P. 3/2020 – fornire un aiuto straordinario per il contrasto alla diffusione del Covid-19 e per la promozione della competitività del sistema agricolo trentino –, e fermo restando quanto già stabilito dalle succitate deliberazioni, di considerare l’acquisto, il noleggio e l’affitto di carri raccolta e di pedane semoventi come misure che possono garantire una miglior organizzazione delle operazioni di campagna nell’ambito dell’azienda e, in particolare, assicurare più elevati livelli di sicurezza sul luogo di lavoro, un maggiore distanziamento tra gli addetti e concorrere al contenimento della diffusione del Covid-19.” Riconoscimento questo che arrivava quindi ex post, perché probabilmente l’istruttoria tecnica delle domande aveva evidenziato perplessità sul rispetto dei criteri originari.

A questo si aggiungevano altre anomalie e tra queste il fatto che:

  1. su 197 domande di contributo per i carri raccolta ben 154 risultavano pervenute nella riapertura dei termini nei 9 giorni tra il 7.11 ed il 16.11.2020;
  2. sulle 197 domande in oggetto ben 173 risultavano provenire dalla Valle di Non, fuori da questo ambito territoriale risultavano solo 24 domande nonostante vi siano zone con ampia diffusione della coltivazione del melo anche in Valle dell’Adige, Vallagarina, Valsugana;
  3. all’interno della Valle di Non sulle 197 domande presentate circa 76 provengono da 3 Comuni quindi con una ulteriore concentrazione in una parte della stessa;
  4. la mole così massiccia di domande sembrava fatta al buio, dato che solo ex post la Giunta ha stabilito che i carri potevano essere considerati coerenti con i criteri stabiliti con la delibera n. 738 del 29.05.2020;
  5. la distribuzione geografica delle domande ammesse a contributo con le determinazioni sovra esposte è la seguente:
  • Ville d’Anaunia n. 34
  • Predaia n. 22
  • Campodenno n. 20
  • Novella n. 12
  • Contà n. 11
  • Denno n. 10
  • Cles, Ton e Trento n. 9 ciascuno
  • Livo n. 8
  • Sanzeno n. 6
  • Sporminore, Caldes, Cavedine n. 4 ciascuno
  • Aldeno n. 3
  • Cavizzana, Dambel, Madruzzo, Valle Laghi 2 ciascuno
  • Altipiano Vigolana, Amblar, Pergine, Spormaggiore, Carzano, Cis, Dro, Mezzolombardo, Borgo d’Anaunia, Romeno n. 1 ciascuno

Va poi aggiunto che in data 7 maggio 2021 la stampa riportava le dichiarazioni del rappresentante di un’organizzazione sindacale agricola che rivendicava di avere richiesto all’Assessorato il finanziamento dei carri raccolta, giustificandolo tra l’altro con l’urgenza di raccogliere le mele: le domande di finanziamento sono state presentate a novembre ed i criteri “allargati” a dicembre, cioè un bel po’ dopo la fine della raccolta delle mele del 2020.

In data 20.07.2021 giungeva risposta dell’Assessora che però eludeva tra i quesiti posti i seguenti:

  1. in quale data, forma e modalità sia avvenuta la richiesta dell’organizzazione sindacale, riportata dalla stampa, relativamente all’inserimento dei carri raccolta tra le spese ammissibili;
  2. come spiega la Giunta il fatto che pur ribadendo nella delibera di riapertura dei termini per la presentazione delle domande di contributo, il rispetto dei criteri dell’originaria deliberazione n. 738 del 2020, siano pervenute essenzialmente solo domande relative ai carri fino a quel momento formalmente inammissibili;
  3. come spiega la Giunta l’impressionante concentrazione territoriale della provenienza delle domande considerato che la coltivazione della mela ha ampia diffusione non solo in aValle di Non, ma anche in altre importanti valli del Trentino;
  4. se non sia per la Giunta evidente che l’avere introdotto ex post un chiarimento dei criteri per l’ammissibilità dei carri ha impedito a molti imprenditori di fare analoga domanda di finanziamento durante la riapertura dei termini, e quindi leso di fatto la parità di accesso ai finanziamenti.

Su quest’ultimo aspetto in particolare non può essere considerata sufficiente la risposta data che afferma che le domande per carri erano presentabili fin dall’inizio: se così fosse stato che necessità c’era di assumere una delibera ex post che ne sanciva la finanziabilità?

Dall’ulteriore approfondimento di queste ultime settimane, ai quesiti posti nella prima interrogazione si aggiungono ora i seguenti elementi:

  1. il bando non prevedeva alcun vincolo di mantenimento a patrimonio aziendale del bene finanziato, come invece appare sempre nei bandi di finanziamento di beni di produzione o in molti altri settori dove la PAT finanzia l’acquisto di beni durevoli; secondo lo scrivente a controprova che non era nell’obiettivo della norma il finanziamento di beni come i carri che nulla c’entrano con l’emergenza covid;
  2. il Servizio preposto ha provveduto con determinazioni n.1401, 1581, 1651, 1712, 1713, 1809, 1890, 2000, 2001, 2029, 2195, 2388, 2610, 2677, 2387, 2875, 2876, 3033, 3183, 3184, 3264, 3294, 3295, 3303, 3399, 3492, 3493, 3494, 4130, 4242, 4243, 4272, 4273/2021 alla liquidazione di molte domande di contributo ma con determinazioni n. 1653, 1707, 2002, 2201, 2670, 2970, 3031, 3076, 3185, 3187, 3260, 3261, 3300, 3301, 3302, 3536, 3885/2021 ha altresì provveduto alla proroga dei termini per la rendicontazione di n. 46 domande a causa immaginiamo dei ritardi di fornitura dei carri stessi da parte delle aziende produttrici, ad ulteriore dimostrazione della mancanza totale di nesso tra l’acquisto dei carri e la pandemia COVID;
  3. il bando non ha escluso la cumulabilità del contributo in conto capitale con la possibilità di detrazione fiscale del bene aziendale, ovviamente per la parte non coperta da contributo, permettendo quindi un ulteriore guadagno da parte dei beneficiari.

Aspetti questi che aggiungono alle domande non evase ulteriori perplessità.

Tutto ciò premesso,

si interroga la Giunta provinciale per sapere

  1. in quale data, forma e modalità sia avvenuta la richiesta dell’organizzazione sindacale, riportata dalla stampa, relativamente all’inserimento dei carri raccolta tra le spese ammissibili;
  2. come spiega la Giunta il fatto che, pur ribadendo nella delibera 1792/2020 di riapertura dei termini per la presentazione della domande di contributo il rispetto dei criteri dell’originaria deliberazione n. 738 del 2020, siano pervenute essenzialmente solo domande relative ai carri fino a quel momento formalmente inammissibili;
  3. come spiega la Giunta l’impressionante concentrazione territoriale della provenienza delle domande considerato che la coltivazione della mela ha ampia diffusione non solo in altre zone della Valle di Non, ma anche in altre importanti valli del Trentino;
  4. se non sia per la Giunta evidente che l’avere introdotto ex post un chiarimento dei criteri ha impedito a molti imprenditori di fare analoga domanda di finanziamento, e quindi leso di fatto la parità di accesso ai finanziamenti;
  5. perché il bando non prevedeva alcun vincolo temporale di mantenimento a patrimonio aziendale del bene finanziato;
  6. come giustifica la coerenza delle proroghe concesse per la rendicontazione con la finalità emergenziali di cui all’art. 4 legge provinciale 23 marzo 2020, n. 3;
  7. se corrisponde al vero la possibilità di cumulo del contributo concesso con le possibilità di detrazione fiscale già riconosciute e se si perché la Giunta non ha ritenuto opportuno escluderlo.

 

A norma di regolamento si chiede risposta scritta.

                                                                                             

                                                                                                          cons. Alessio Manica

 

 

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