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UNCEM * NUOVA LEGGE MONTAGNA: « STATO – REGIONI – ENTI LOCALI INSIEME PER UN ARTICOLATO » (PDF DOSSIER)

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08.26 - venerdì 9 febbraio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Ma una legge, “ci salverà”? Un finanziamento in più genererà vere opportunità di crescita? Sono due domande che Uncem spesso in questi anni si è sentita rivolgere da Sindaci, Amministratori locali, esperti, docenti universitari, cittadini. L’ultima legge sulla montagna risale al 1994. La 97. Trent’anni fa. Da allora, i provvedimenti di quell’articolato non sono in gran parte stati applicati. E oggi, sono in molti a dire che serve un nuovo testo, che aggiorni i temi, che colga i segni dei tempi.

Peraltro visti i molti percorsi importanti per i territori entrati nella legge sulla green economy del 2015, nella legge sui piccoli Comuni del 2017, nel testo unico forestale del 2018. E siccome non è vero che “nulla è successo” per le zone montane del Paese negli ultimi due decenni, occorre ricordare il finanziamento di 135 milioni di euro di PNRR per la Strategia delle Green Communities [fortemente voluta da Uncem nel 2008], le risorse stanziate sulla Strategia nazionale per le Aree interne dal 2014 al 2021, il fondo montagna portato per volontà del Parlamento a 200 milioni di euro annui a partire dal 2023. Ora una nuova legge serve? È importante? Garantisce efficaci strumenti per affrontare le crisi climatica, demografica, energetica, ambientale, economica dei territori montani?

Nasce da un confronto ampio con paesi, comunità, geografie, Amministrazioni locali? Agisce finalmente su perequazione fiscale, riduce disuguaglianze, consegna al dibattito pubblico il grande tema delle sperequazioni e delle geografie?

Interviene, un nuovo articolato, senza demagogia e ideologia, sull’organizzazione istituzionale dei Comuni montani, sempre più deboli e fragili, dove “si muore di più e si nasce di meno”, facendoli lavorare insieme come nella grande tradizione – imitata in Europa – dei Consigli di Valle e delle Comunità montane?

Tante domande. Tante questioni Politiche, alle quali dobbiamo, possiamo dare risposta. Chi ha certezze [e sono troppi, ahinoi] non dialoga. Uncem parte dalle domande e nella composita situazione politico-istituzionale del Paese prova a dare qualche risposta, verso (si farà?) una nuova legge nazionale sulla montagna.

Il documento che segue riprende quello che Uncem ha trasmesso al Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie (e al Dipartimento omonimo) a fine gennaio 2024, a commento del testo del disegno di legge elaborato proprio dal Governo nelle settimane precedenti. È molto lungo e articolato. C’è chi ci ha riso su. “Ma come, sono questi i vostri emendamenti? Uncem scrive tutta sta roba per dire che cosa?”. Già. Perché sarebbe bello e semplice dire cosa piace e cosa no in poche righe, semplificando, e poi buttare tutto nell’agone, nella contrapposizione del beneficio per alcuni e dell’interesse parziale.. Uncem a chi dice che il lavoro che hai davanti è “troppo”, inadeguato, inopportuno, risponde con un sorriso. Perché forse – a proposito di dialogo – chi dice così ha troppe certezze, forse qualche ideologica posizione da difendere, voglia di non ragionare.

Noi proviamo invece a esercitare dubbio e analisi a partire dal ddl montagna del Governo. E non solo. Precisando appunto che in Parlamento vi sono depositati molti altri articolati di altre forze politiche, con molte analogie e molte differenze. Sottolineando che abbiamo fatto negli ultimi mesi un sondaggio pubblico, per capire cosa si pensa fuori dal palazzo sia necessario da mettere nel 2024 in una legge sulla montagna, in un Paese che dovrebbe intanto agire sull’adeguatezza dei livelli istituzionali, su cosa fanno e come, prima di definire nuove norme o aumentare spesa pubblica, anche per investimeni e sgravi. È un tema che affrontiamo da tempo e che vede finora troppa disattenzione. Uncem si augura che si possa agire serenamente ed efficacemente.

 

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