(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Il testo della manovra di bilancio è approdato in Parlamento per cui i suoi contenuti, seppure non definitivi, sono essenzialmente impostati. I cittadini in gran parte non ne hanno una conoscenza approfondita ma si sono fatti le prime impressioni. La percezione «a caldo» non è particolarmente positiva, peggiore di quella rilevata in occasione della manovra precedente, la prima del Governo Meloni. Il timore più diffuso è che le misure messe in campo non saranno in grado di incidere in maniera concreta sulla situazione del Paese e delle famiglie. Evidentemente le aspettative sono piuttosto elevate in questa fase caratterizzata da forte incertezza.
Andando nel dettaglio dei singoli punti della legge di bilancio tuttavia emerge che per buona parte delle misure previste la valutazione è positiva. Le modifiche alla rivalutazione delle pensioni sono la novità più apprezzata, seguita dagli incentivi per l’assunzione di lavoratori svantaggiati, la detassazione dei fringe benefit e la conferma della riduzione del cuneo fiscale. La voce più criticata è l’aumento dell’Iva sui prodotti per l’infanzia e per l’igiene femminile, notevoli le perplessità anche su quota 103 per le pensioni.
Non convince, almeno per il momento, la riforma dell’Irpef. La riduzione del numero delle aliquote ottiene un voto medio del 6 e soltanto il 13% prevede di pagare meno tasse nel 2024 rispetto all’anno precedente. Uno scetticismo nei confronti dell’effettivo taglio delle imposte che registriamo praticamente ogni anno.