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ON. URZÌ (FDI) * ELEZIONI PAT: « SPINELLI EVOCA IL REFERENDUM FRA GIUNTA USCENTE E NOI? SFIDA ACCETTATA E ORA DECIDANO I TRENTINI »

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13.15 - martedì 3 ottobre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Spinelli evoca il referendum fra Giunta uscente e FdI? Urzì: sfida accettata, ora decidano i trentini.

Ma dove era Spinelli negli ultimi cinque anni? A giudicare dalla lista di questioni irrisolte dal suo assessorato che ci sono state poste e che hanno trovato spazio nel nostro programma, la domanda appare ragionevole. Dove era Spinelli anche nell’evitare, dal posto che aveva in Giunta, che accadesse la tragedia di Andrea Papi? Facile parlare adesso.
Di certo c’è da chiedersi che ruolo dovrà avere nei prossimi cinque anni il signor Spinelli e quale sia l’eredità lasciata. Debolissima.

Molti ci chiedono aria nuova. Ma saranno gli elettori a decidere. Al contrario suo non siamo abituati a salire in cattedra con la bacchetta, a dare i voti e a menare senza dignità le dita degli alleati. L’approccio disinvolto e costantemente polemico verso Fratelli d’Italia lo rende oggi un elemento di divisione che sta frenando le potenzialità di una coalizione apparentemente invincibile.
Per chi lavora Spinelli? Viene da chiedersi. Intanto non poteva fare regalo migliore alla sinistra e agli avversari della coalizione, con le sue ultime balbettate invettive con cui continua strabicamente a seminare zizzania nei confronti di Fratelli d’Italia, invece di individuare nella sinistra e nel sindaco Valduga l’avversario.
Un forte nervosismo legato al fatto di sottoporsi per la prima volta al giudizio degli elettori, dopo essere stato per cinque anni assessore tecnico comandato dall’esterno. Insomma: un raccomandato e non eletto.
I suoi toni volgari (solitari nella coalizione, a dire il vero, al di là di un isolato caso in un’altra lista) sono frutto, evidentemente, della sua scarsa cultura di coalizione che prevede non soldatini ai suoi ordini (ma chi è per darne?) ma forze politiche che rivendicano posizioni e animano il dibattito. E che si fanno pesare con il consenso, non sono cooptati come è stato lui.

L’adeguatezza di personalità così rissose all’interno di una coalizione ovviamente è un tema che si pone soprattutto per gli assetti della futura Giunta provinciale, che dovrà lavorare con concretezza e pragmatismo e non ingaggiare polemiche sterili.

L’assessore Spinelli sembra però, a questo punto, per la sua reiterazione di provocazioni, voler adombrare l’idea di un referendum interno alla maggioranza fra gli assessori uscenti, a cui sembra sempre volere dare voce senza averne titolo, e Fratelli d’Italia che, nella vecchia Giunta, non era presente e che intende proprio per questo lasciare una forte impronta nella nuova.
Tutta questa presenza polemica di Spinelli verso il piglio deciso delle donne e degli uomini di Fratelli d’Italia fa intendere una sorta di complesso del maestrino dal giudizio facile.
Saranno i trentini a decidere se (ovviamente all’interno della coalizione del centrodestra che per noi rimane un riferimento imprescindibile) sarà Fratelli d’Italia a fare da perno con la sua carica di innovazione e visione politica pragmatica come quella indicata dalla premier Giorgia Meloni o sarà il modello Spinelli (e quindi egli fa intendere dell’intera vecchia Giunta uscente) a essere trainante.
Che referendum sia, candidato Spinelli!

Crediamo che gli ultimi cinque anni abbiano, in ogni caso, eccessivamente affaticato l’assessore Spinelli, togliendogli lucidità di analisi. Ecco, nei prossimi cinque anni avremo bisogno di freschezza e lucidità. Conosciamo bene il Trentino e sappiamo che i trentini ci chiedono questo. E non saranno di certo le gelosie dell’assessore tecnico che pensa di raccogliere voti insultando gli alleati a toglierci la responsabilità di dare loro voce.

 

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Alessandro Urzì
Commissario provinciale FdI Trentino

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