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ON. AMBROSI (FDI) * INTERROGAZIONE PARLAMENTARE: « AI MINISTRI DI INTERNO E GIUSTIZIA, INCHIESTA PROCURA REPUBBLICA TRENTO PER ISTIGAZIONE AL SUICIDIO KIT ON-LINE »

Scritto da
08.43 - venerdì 12 maggio 2023

LINK – CAMERA DEPUTATI

 

Interrogazione a risposta in Commissione:

ON. AMBROSI e VARCHI. — Al Ministro dell’interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

secondo quanto risulta dagli organi di stampa locali, la procura di Trento ha avviato un’inchiesta per istigazione al suicidio, al momento contro ignoti, a causa della morte di un ex insegnante di 63 anni, afflitta da seri problemi di salute da diversi anni, che viveva a Ronchi Valsugana comune in provincia di Trento, a seguito dell’acquisto su internet, di un «kit del suicidio» da un sedicente chef canadese, Kennet Law, arrestato in Canada, il 31 marzo proprio per il reato di istigazione al suicidio;

il suesposto individuo, riporta l’articolo del quotidiano: «Il Corriere della Sera» pubblicato lo scorso 3 maggio, avrebbe venduto online, circa 1.200 pezzi a persone residenti in 40 Paesi diversi e al fine di fugare ogni dubbio, il procuratore di Trento, ha disposto accertamenti su tutti i suicidi avvenuti nel mese di aprile nelle province interessate che oltre a Trento, sono: Roma, Milano, Napoli, Monza, Lecco, Caserta, Bologna e Pavia;

la vittima, che presumibilmente si è tolta la vita la sera del 3 aprile 2023, conduceva una vita sempre più riservata, rileva il suesposto articolo, fino al compimento del gesto estremo pianificato in ogni dettaglio, attraverso l’invio di diverse mail alle persone care e un biglietto d’addio lasciato accanto al suo corpo prima di morire, in cui spiegava le ragioni del suo gesto estremo e le modalità per l’acquisto del «kit del suicidio»;

la vicenda, drammatica quanto inquietante, ha allarmato l’Interpol canadese, che ha avvisato la Divisione centrale della polizia criminale italiana e le nove province italiane interessate dall’invio del diabolico e pericoloso equipaggiamento mortale, (segnalando il nome della donna che figurava nella lista dei clienti online) ha destato profondo sconcerto e dolore nella comunità locale della piccola cittadina trentina, come ha sostenuto il sindaco, il quale ha dichiarato di aver avvisato le forze dell’ordine e il pronto soccorso, a seguito della mail ricevuta dalla donna, nella speranza di trovarla in vita;

secondo quanto trapela dalle indagini, evidenzia ancora l’articolo di stampa richiamato, all’origine del commercio del «kit del suicidio» da parte del cittadino canadese, vi sarebbe una storia familiare di sofferenza per malattia terminale;

a giudizio degli interroganti, il suesposto episodio desta sconcerto e preoccupazione, in considerazione dell’evidente facilità con la quale sia possibile procurarsi, attraverso internet, equipaggiamenti di tale pericolosità, in grado di determinare addirittura la morte delle persone;

al riguardo, risulta urgente e necessario, a parere degli interroganti, avviare adeguate iniziative, volte a impedire di acquistare attraverso reti informatiche, qualsiasi materiale evidentemente proibito oltre che sconsiderato, al fine di evitare che vicende inquietanti oltre che inaccettabili, possano verificarsi nuovamente nel nostro Paese –:

quali valutazioni, per quanto di competenza, i Ministri interrogati intendano esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;

se, per quanto di competenza, siano in possesso di ulteriori informazioni relative alla vicenda accaduta all’ex insegnante di Ronchi Valsugana, come riportato altresì in premessa e in caso affermativo se non ritengano opportuno renderle note;

quali iniziative urgenti e necessarie, anche di tipo normativo, i Ministri interrogati intendano infine adottare, nell’ambito delle proprie competenze, affinché sia impedito qualsiasi acquisto diretto o indiretto di materiale, attraverso internet, in grado di provocare la fine della vita umana, attraverso il suicidio.
(5-00817)

 

 

 

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