News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

NURSING UP – TRENTO * SANITÀ: « AL CENTRO DEL PROGETTO I PROFESSIONISTI SANITARI, NON SOLO L’ EDIFICAZIONE DEL NUOVO OSPEDALE »

Scritto da
12.57 - venerdì 5 gennaio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
///

Le crescenti e variate esigenze sanitarie della nostra popolazione impongono la necessità di attivare nuove strutture, come gli ospedali di comunità e le case famiglia, così come è sempre più improcrastinabile la necessità di costruire un nuovo polo ospedaliero a Trento. Queste sono tematiche di fondamentale importanza nelle varie discussioni che coinvolgono la sanità trentina, ma come Nursing up, associazione sindacale che rappresenta in provincia circa 1800 infermieri e professionisti sanitari, riteniamo sia prioritario ed urgente rifocalizzare l’attenzione della politica e del cittadino sulla difficilissima situazione in cui operano i nostri professionisti sanitari in Azienda sanitaria e nelle Apsp provinciali, è il capitale umano che deve essere posto al centro della discussione politico-istituzionale.
I nostri professionisti laureati infermieri e sanitari, stanchi, stressati, demotivati e spesso demansionati si rivolgono sempre più a realtà estere, più remunerative economicamente e con maggior possibilità di intraprendere percorsi di carriera, con tempi di lavoro che meglio si conciliano con le proprie esigenze familiari. Nei prossimi 10 anni in Trentino 1300 infermieri andranno in pensione e viste le difficoltà a garantire un ricambio generazionale, si rischia di non trovare personale qualificato che lavorerà in sanità, con conseguente caduta verticale della qualità delle cure e contrazione dell’offerta dei servizi.

La popolazione anziana è in continuo aumento e le Apsp non riescono più a soddisfare le richieste, i pronti soccorsi ed i reparti ospedalieri sono sempre più intasati di prestazioni improprie, che dovrebbero trovare risposta con altre modalità, occorre assolutamente potenziare le dotazioni di personale assistenziale e per fare questo occorre ridiventare attrattivi come sanità pubblica, che in Trentino ha sempre garantito professionalità e competenza di cura.
Un’altra tematica che deve assolutamente affrontata è il benessere lavorativo e la conciliazione lavoro-vita privata dei nostri colleghi, implementando i part-time e rivedendo i vecchi accordi ormai obsoleti. Le nostre professioni sono costituite da una percentuale pari all’85% di donne, bisogna migliorare i redditi ed implementare i servizi di supporto come gli asili aziendali, individuando nel contempo istituti contrattuali e meccanismi giuridici per coinvolgere sempre più la componente maschile nella presa in carico della cura dei familiari e dei figli.

Il fenomeno del burn out è molto diffuso ed emergente in sanità, è causato in particolare dai turni massacranti, dagli enormi carichi di lavoro e dall’ impossibilità ad avere un adeguato recupero psico-fisico. Un’ulteriore aggravante sono le aggressioni fisiche e verbali che subiscono i nostri colleghi, l’ultimo episodio è avvenuto nella casa circondariale di Spini di Gardolo, dove un’infermiera è stata aggredita da un detenuto, occorre agire sul miglioramento della sicurezza in cui operano i professionisti sanitari, il datore di lavoro ha l’obbligo di tutelare il benessere psico-fisico dei propri dipendenti!

I dati emersi dallo studio BENE (Benessere degli Infermieri e staffing sicuro negli ospedali) elaborato dall’Università di Genova con il sostegno dalla Federazione nazionale degli infermieri (Fnopi), sono allarmanti: se il professionista è in burn-out la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti è sempre più a rischio!

Nello studio, si evidenzia che Il 59% degli infermieri operanti negli ospedali italiani è molto stressato e il 36% attesta di non avere il controllo sul proprio carico di lavoro. Il 47,3% si percepisce “privo di energia” e nel 40,2% dei casi si evidenzia un esaurimento emotivo elevato. Il 45.4% ritiene che l’impegno professionale non conceda un tempo adeguato alla propria vita personale e familiare. Alla domanda sulla possibilità di lasciare entro il prossimo anno l’ospedale a causa dell’insoddisfazione lavorativa, quasi la metà degli infermieri ha risposto in modo affermativo (45.2%).

Le motivazioni dell’insoddisfazione lavorativa dei nostri professionisti sono relative allo stipendio non adeguato (77,9%) e le scarse prospettive di un’evoluzione di un percorso professionale (65,2%). Chiediamo pertanto alla nostra politica provinciale di fare scelte coraggiose e mirate, rendendo disponibili adeguate ed immediate risorse per la valorizzazione giuridico-economica dei professionisti sanitari e per riconoscerne nel contempo il disagio lavorativo. Per questo, al contrario di quanto dichiarato da Kompatscher a Bolzano, ci preoccupano non poco la mancanza di chiari impegni e prese di posizione da parte di Fugatti in merito ai rinnovi contrattuali.

Come sindacato Nursing up, un primo passo in avanti lo abbiamo fatto, grazie al nostro accordo sindacale con la recente attivazione delle specializzazioni in Apss, ora bisognerà agire in tal senso anche sulle Apsp, riteniamo fondamentale riconoscere economicamente anche l’esperienza maturata sul campo dal professionista, a prescindere dai titoli posseduti.

Invitiamo infine il neoassessore alla salute Tonina ad inaugurare una nuova stagione improntata al dialogo ed al confronto con i professionisti sanitari e con le organizzazioni sindacali che gli rappresentano, per ora la distanza con le istituzioni e la politica è siderale ed è indispensabile iniziare ad individuare un punto di incontro, la nostra sanità deve essere innovata e noi vogliamo portare il nostro contributo costruttivo.

 

*

Cesare Hoffer

Coordinatore Nursing up Provincia Trento

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.