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MAESTRI (PD TRENTINO) – INTERROGAZIONE * CONCERTO VASCO ROSSI: « QUANT’È COSTATO COMPLESSIVAMENTE L’EVENTO ALLA PAT? »

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14.39 - martedì 4 luglio 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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TRENTO NON E’ REGGIO EMILIA, MA NEMMENO WOODSTOCK.

Lucia Maestri interroga mette in risalto il divario fra il concerto di Vasco Rossi dello scorso anno e l’evento solidale organizzato per l’Emilia Romagna delle scorse settimane. Il recente concerto di solidarietà per le popolazioni dell’Emilia Romagna, duramente colpite dagli eventi atmosferici delle scorse settimane, ha dimostrato ancora una volta, se mai ve ne fosse stata la necessità, la capacità organizzativa e l’efficienza delle gente romagnola che, in pochi giorni, ha allestito un evento straordinario e di grande impatto mediatico.

A fronte di tutto questo, spiccano i ritardi crescenti dello Stato, nonostante le roboanti promesse del governo, negli interventi a favore dei sinistrati, ma risalta anche la sproporzione immensa fra quest’appuntamento, allestito nel volgere di pochissimo e il tanto discusso concerto di Vasco Rossi dello scorso anno, per la cui organizzazione ci sono voluti mesi e mesi, nonché il destino dell’area S. Vincenzo che sembrava dover diventare la nuova Woodstock ed è invece una triste spianata di niente, dopo aver sperperato milioni di euro delle casse pubbliche.
Su questa situazione la Consigliera del PD Lucia Maestri ha depositato una interrogazione, volta a conoscere i costi complessivi e finali del concerto di Trento; il futuro dell’area S. Vincenzo e lo stato dell’arte dei tanto promessi concerti estivi.

 

 

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TRENTO NON E’ REGGIO EMILIA

Veramente molti italiani – e noi con loro – hanno seguito lo straordinario concerto di solidarietà con l’ Emilia Romagna, colpita dal disastro del mal-tempo, promosso nei giorni scorsi nell’“Arena Campo Volo” di Reggio Emilia, luogo dell’impossibile che diventa possibile. Si è trattato di una iniziativa potente e ricca di calore umano e simbolico, non pensata per appagare le aspettative di qualcuno, bensì per sensibilizzare un Paese troppo spesso di-stratto ed assente.

Nel giro di pochi giorni un’ organizzazione efficiente e capace – quando altrove ci sono voluti mesi, se non anni – ha messo in piedi uno straordinario concerto/evento, animato dai protagonisti della migliore musica contemporanea, con lo scopo di raccogliere fondi, ma anche di richiamare l’attenzione del grande pubblico verso il dramma quotidiano che le popolazioni romagnole vivono ancora, sopportando il disastro e le sue conseguenze con l’incredibile dignità di sempre.

Oltre un mese di tempo per nominare un Commissario straordinario all’emergenza, individuato finalmente in una figura di eccezionale prestigio ma altrettanto lontana dai problemi specifici del territorio; un gioco spaventoso di promesse e di ritrosie, pur di non finanziare subito una Amministrazione politicamente opposta al governo nazionale ed un gioco di rimpallo delle responsabilità, stanno trasformando, per l’ennesima volta, una tragedia in una farsa.

Ciò premesso, seppur con molta amarezza, quello che balza all’occhio anche meno accorto è la sproporzione immane fra quest’appuntamento ed il con-certo di Vasco Rossi dello scorso maggio, ma soprattutto l’enormità legata al-la “Trentino Music Arena” ed ai suoi destini, finanziati da ingenti somme di denaro pubblico, a fronte delle promesse di almeno sei o sette concerti all’anno e dell’arrivo di star internazionali del peso di Bruce Springsteen ed altri grandi nomi della musica rock mondiale.

Oggi, davanti all’evento eccezionale dell “Arena Campo Volo” di Reggio Emilia, il bluff della Giunta provinciale trentina e la somma infinita delle promesse mancate emerge in tutta evidenza.

Nessun concerto per quest’estate; un fiume di denaro pubblico speso per un solo evento, dal quale peraltro la Provincia non ha ricavato nulla ma ha solo pagato a “piè di lista”; un’ ampia area urbana “bloccata” e sulla quale il dibattito procede a fatica, lasciando, nel frattempo, tutto fermo ed inutilizza-bile e uno “spot elettorale” che è costato ai trentini oltre sei milioni di euro.

E adesso? Mentre dobbiamo digerire l’ennesima lezione di efficienza dell’Emilia Romagna, non possiamo non interrogarci sull’adeguatezza di questa Giunta provinciale che sperpera milioni di euro, senza avere una chiara prospettiva ed un progetto minimo per il futuro.

Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere:

– quanti mesi di preparazione ci sono voluti per il concerto di Vasco Rossi del maggio 2022;

– quant’è costato, complessivamente, tale evento alle casse pubbliche provinciali;

– quale futuro certo si prospetta per l’utilizzo dell’area San Vincenzo nei prossimi anni;

– a che punto è l’organizzazione, se esiste, dei concerti estivi promessi dalla Giunta provinciale per l’estate 2023 e, fino ad ora, irrealizzati.

A norma di regolamento si richiede risposta scritta.

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Cons. Lucia Maestri

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