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LAV – LNDC – WWF * GRANDI CARNIVORI: « LUPI CONDANNATI A MORTE DA FUGATTI, PRESENTEREMO UN NUOVO RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO »

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18.48 - giovedì 28 settembre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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I due lupi a caso che Fugatti aveva condannato a morte dopo alcune predazioni a Malga Boldera, nella Lessinia trentina, sono di nuovo a rischio. Infatti, nell’udienza collegiale tenutasi questa mattina, il TAR di Trento in udienza collegiale tenutasi questa mattina ha confermato la sua precedente decisione, rigettando il ricorso delle associazioni e decretandone così ancora una volta l’uccisione.

Nella sua ordinanza il collegio del TAR accoglie i rilievi portati dalla difesa della Provincia, non tenendo conto del fatto che le predazioni a malga Boldera sono avvenute nella maggior parte dei casi quando le recinzioni erano fuori uso o difettose, giungendo addirittura ad affermare, in linea del tutto ipotetica senza alcun supporto documentale, che le predazioni sarebbero avvenute comunque anche se ci fosse stata la presenza continua del malgaro o dei cani da guardiania.

“Tutte le argomentazioni portate dai nostri legali sono state ignorate – commentano LAV, Lndc Animal Protection e LAV – come anche le motivazioni del Consiglio di Stato, che avevano portato a sospendere le uccisioni già per ben due volte. Non possiamo accettare che dei lupi siano condannati a morte, per altro per un analogo provvedimento del Presidente della provincia di Bolzano è stato già due volte bocciato dalla sezione alto atesina dello stesso TAR di Trento.”

Le associazioni non mollano. I loro legali sono già al lavoro per depositare un nuovo ricorso al Consiglio di Stato per sospendere l’ordinanza odierna del TAR di Trento.

Nonostante le affermazioni del TAR, in tutto il mondo le misure di prevenzione, quali ad esempio i cani da guardiania, reti di protezione e la presenza del pastore, quando correttamente applicate, consentono di evitare le predazioni da lupo.

“Non è quindi tollerabile che invece la provincia di Trento possa essere legittimata ad uccidere due lupi a caso, solo perché il TAR ipotizza che tali misure non funzionerebbero senza neppure averle concretamente provate – concludono le associazioni – ora speriamo che il Consiglio di Stato accolga il nostro ennesimo ricorso contro questa assurda deriva ammazzalupi”.

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