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ISTAT * PIL PRO-CAPITE 2021: « GRADUATORIA REGIONALE, PRIMO L’ALTO ADIGE CON 48 MILA EURO, POI LOMBARDIA (40,7 MILA EURO) TERZO IL TRENTINO (39,9 MILA EURO) »

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11.23 - venerdì 23 dicembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Nel 2021 crescita di Pil e consumi più sostenuta al Nord-ovest, l’occupazione aumenta di più nel Mezzogiorno. Nel 2021, il Pil in volume è aumentato del 7,5% nel Nord-ovest, del 7,1% nel Nord-est, del 6% nel Mezzogiorno e del 5,9% nel Centro.

Il Nord-ovest mantiene il primo posto nella graduatoria del Pil pro-capite, con un valore in termini nominali di circa 38mila euro, mentre nel Mezzogiorno il livello risulta leggermente inferiore a 20mila euro annui.

Nel 2021, il reddito disponibile pro-capite delle famiglie del Mezzogiorno (15,1mila euro) si conferma il più basso del Paese, sebbene si riduca la distanza con quello del Centro-nord (22,1mila euro).

Vengono presentate le stime definitive dei conti economici territoriali per il 2019, quelle semi-definitive per il 2020 e quelle preliminari per il 2021. I conti regionali e provinciali sono stimati in conformità a quanto stabilito dal “Sistema europeo dei conti nazionali e regionali” (Sec2010) e sono coerenti con i dati nazionali diffusi a settembre 2022i).

I dati della popolazione residente utilizzati nel calcolo dei valori pro-capite sono coerenti con i risultati del Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni.
Sulla banca dati I.stat vengono pubblicati dati relativi a Pil, valore aggiunto, redditi da lavoro dipendente, occupazione, investimenti, spesa per consumi finali e reddito disponibile delle famiglie per regione, mentre a livello provinciale sono diffusi i dati del valore aggiunto e dell’occupazione.

Si sottolinea che i risultati relativi al 2021 sono ottenuti utilizzando un approccio econometrico basato su indicatori e pertanto possono essere soggetti ad ampie revisioni.

Pil e consumi: tassi di crescita più elevati nel Nord-ovest
Nel 2021 il Pil in volume a livello nazionale è aumentato del 6,7% rispetto all’anno precedente. Il Nord-ovest mostra la crescita più marcata (+7,5%), favorita da andamenti particolarmente sostenuti delle Costruzioni (+23,2% rispetto al 2020, a fronte del +21,6% a livello nazionale), dell’Industria (+12,3%) e del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (+9,1%). Al contrario, il settore dell’Agricoltura, silvicoltura e pesca fa registrare una flessione (-2,7% rispetto al 2020).

Nel Nord-est il Pil è aumentato del 7,1%, poco più della media nazionale. Anche in questa ripartizione, la crescita è legata in primo luogo alla dinamica fortemente positiva delle Costruzioni (+18,7%), dell’Industria (+12,9%) e del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (+9,9%), mentre il valore aggiunto dell’Agricoltura ha mostrato una marcata riduzione (-6,6%).

La crescita al Centro è pari al 5,9%, inferiore di quasi un punto percentuale rispetto alla media nazionale, con gli incrementi più consistenti, come nel resto del Paese, nelle Costruzioni (+16,5%), nell’Industria (+9,8%), nel Commercio (+9,4%) e una flessione nell’Agricoltura, silvicoltura e pesca(-3,5%).

Un incremento leggermente più accentuato rispetto al Centro si registra nel Mezzogiorno, dove il Pil è cresciuto del 6% rispetto al 2020, trainato prevalentemente dal settore delle Costruzioni (+26,1%), con un contributo positivo alla crescita fornito anche dall’agricoltura, settore che risulta invece in flessione in tutte le altre ripartizioni territoriali.

All’espansione dell’attività produttiva si è accompagnato, nel 2021, una crescita in volume dei consumi finali delle famiglie del 5,3% a livello nazionale. Anche in questo caso il Nord-ovest ha mostrato l’incremento più consistente (+5,6%), il Mezzogiorno quello più contenuto (+4,8%).

Nel 2021, il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto del 3,7% a livello nazionale, come sintesi di un aumento superiore alla media nazionale al Mezzogiorno (+4,1%) e al Centro (+3,9%), e inferiore al Nord (+3,6% nel Nord-ovest e +3,4% nel Nord-est).

 

Pil per abitante: torna ad aumentare il divario tra Centro-nord e Mezzogiorno
Con 37,5mila euro nel 2021 (34,6mila euro nel 2020) il Nord-ovest resta l’area geografica con il Pil per abitante più elevato (misurato in termini nominali). Seguono il Nord-est, con 35,8mila euro (33,2mila nel 2020) e il Centro, con 32,1mila euro (30 mila euro l’anno precedente).

Il Mezzogiorno si conferma ultimo con 19,7mila euro (18,3mila nel 2020), incrementando le distanze con il Centro-nord: la differenza, che si era ridotta da 15,8mila euro a 14,5mila euro tra il 2019 ed il 2020, risale infatti a 15,7mila euro per abitante nel 2021.

La graduatoria regionale vede in prima posizione la Provincia autonoma di Bolzano-Bozen, con un Pil per abitante di 48 mila euro, seguita da Lombardia (40,7mila euro) e Provincia autonoma di Trento (39,9mila euro).

Con 34,5mila euro, il Lazio si conferma la prima regione del Centro in termini di Pil per abitante, seguita dalla Toscana con 31,2mila euro. Nel Mezzogiorno, la prima regione è l’Abruzzo con 25,5mila euro, seguono Basilicata (23,5mila euro), Molise e Sardegna (21,7mila euro per entrambe), mentre la Calabria resta stabilmente all’ultimo posto della graduatoria con 17,6mila euro.
Nel 2021 in Italia la spesa per consumi finali delle famiglie per abitante, valutata a prezzi correnti, è stata di 17,5mila euro. I valori più elevati di spesa pro-capite si registrano nel Nord-ovest (20,1mila euro) e nel Nord-est (19,6mila euro); segue il Centro con 18,3mila euro, mentre il Mezzogiorno si conferma l’area in cui il livello di spesa è più basso (13,7mila euro).

A un maggior livello di dettaglio territoriale, i livelli più alti di consumi finali pro-capite si registrano in Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, nella Provincia autonoma di Bolzano-Bozen e nella Provincia autonoma di Trento (rispettivamente 24,6mila euro, 22,2mila euro e 21,1mila euro); i livelli più contenuti si registrano in Campania (12,7mila euro), Puglia (13,1mila euro) e Sicilia (13,9mila euro).

 

 

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