News immediate,
non mediate!
Categoria news:
OPINIONEWS

INTESA SANPAOLO * AUTOMOTIVE: « IN TRENTINO-ALTO ADIGE LA PRODUZIONE (3.200 ADDETTI/29,7%) SI AVVICINA ALLE REGIONI AI VERTICI (EMILIA ROMAGNA 31,8% – LOMBARDIA 25,2%) »

Scritto da
11.54 - mercoledì 23 novembre 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

///

 

 

INTESA SANPAOLO: L’AUTOMOTIVE TRIVENETO E’ PRONTO PER AFFRONTARE LA TRANSIZIONE TECNOLOGICA.

In Triveneto è attivo il 18% dei fornitori della filiera italiana dell’Automotive, il 16% delle imprese è nel Veneto.
Il sistema automotive del Triveneto è solido e dotato di una buona diversificazione produttiva. Nella filiera del Veneto, che si pone al 4° posto dopo Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, prevale l’occupazione nella fase commerciale e dei servizi di riparazione

Nel Trentino-Alto Adige la componente di produzione, con 3.200 addetti su circa 10.800 (29,7%), si avvicina a quella delle regioni ai vertici della graduatoria (Lombardia 25,2%, Emilia Romagna 31,8%). Nel Friuli-Venezia Giulia, come nel Veneto, predomina la componente commerciale e di assistenza (circa 7.500 addetti sul totale di 9.100 della filiera).

Nei giorni scorsi a Padova, Intesa Sanpaolo ha organizzato un incontro durante il quale sono stati illustrati i risultati di un’indagine realizzata dalla Direzione Studi e Ricerche su un campione di aziende della filiera della componentistica dell’Automotive nel Triveneto. L’iniziativa rientra nell’ambito del tavolo di lavoro sull’Automotive avviato dalla Banca nel 2021.

L’indagine è stata condotta tra marzo e aprile 2022, somministrando un questionario alle circa 200 principali imprese clienti del settore in Italia. Di queste 32 sono nel Triveneto e realizzano circa il 55% del loro fatturato nel settore auto. Dalla ricostruzione della filiera italiana dell’Automotive realizzata dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo emerge come in Triveneto sia attivo il 18% dei fornitori italiani (16% nel solo Veneto), una percentuale inferiore solo a quella registrata da Lombardia e Piemonte.

Il quadro che emerge sembra piuttosto confortante: il sistema automotive nel Triveneto appare nel complesso attrezzato ad affrontare le importanti sfide che avrà di fronte nel prossimo futuro, grazie a una buona diversificazione produttiva: le imprese del territorio hanno una maggiore specializzazione in ricambi, allestimenti e abitacolo e una minore presenza nel sistema motore, più interessato dall’evoluzione in chiave sostenibile, rispetto ad altre aree d’Italia, come quella di Brescia. I filoni di ricerca si focalizzano dunque maggiormente sull’alleggerimento delle componenti e delle parti estetiche

Il tessuto produttivo locale può contare su una buona dotazione di competenze ingegneristiche, in particolare nella meccanica e nei materiali e su una rete di fornitori a cui viene riconosciuta maggiore efficienza e servizio al cliente (per il 56% delle imprese), capacità di personalizzazione (50% delle imprese) rispetto ai fornitori localizzati in altre aree italiane.

Allo stesso tempo, le aziende sono consapevoli delle importanti opportunità dettate dal nuovo paradigma: in particolare, c’è consapevolezza sulla necessità di stringere alleanze con altri player (41%), in grado di facilitare il processo di riconversione della produzione, e di intensificare gli investimenti in innovazione e in valorizzazione del capitale umano.

L’indagine si è poi concentrata sull’individuazione dei principali partner nei progetti di innovazione. La fotografia scattata vede ai primi posti i soggetti della filiera: clienti, fornitori di materie prime, fornitori di tecnologie e fornitori di impianti. Un elemento di interesse è rappresentato dalla crescente centralità che viene riconosciuta in prospettiva per i fornitori di tecnologie e per la collaborazione con il mondo universitario (attesa diventare rilevante dal 44% delle imprese, contro il 21% attuale). A guidare la trasformazione tecnologica in atto nelle risposte della filiera del Triveneto emerge, rispetto alle altre imprese italiane, un maggior peso attribuito alle case automobilistiche estere (50%) e alle aziende capofila presenti in altri regioni (44%), anche come conseguenza della minore presenza di aziende Tier1 e di grandi dimensioni in Triveneto.

L’Automotive ricopre un ruolo centrale in Italia sia per la sua incidenza economica, sia per la sua elevata intensità di ricerca e sviluppo. Se, oltre alla trasformazione industriale, si considerano anche le attività di noleggio, il commercio e la riparazione di auto e moto, in Italia le imprese attive risultano pari a circa 120 mila, impiegano più di 550 mila addetti e realizzano un fatturato superiore ai 200 miliardi di euro.

Il Triveneto gioca un ruolo rilevante in questo settore in cui trovano impiego circa 63.900 addetti nella produzione e distribuzione di auto. Nella regione Veneto, che si pone al 4° posto dopo Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna, prevale l’occupazione nella fase commerciale e dei servizi di riparazione, 37 mila su 44 mila addetti totali (pari all’84,5% vs 40,5% del Piemonte), mentre nel Trentino-Alto Adige la componente di produzione, con 3.200 addetti su circa 10.800 (29,7%), si avvicina a quella delle regioni ai vertici della graduatoria (Lombardia 25,2%, Emilia Romagna 31,8%). Nel Friuli-Venezia Giulia, come nel Veneto, predomina la componente commerciale e di assistenza (circa 7.500 addetti sul totale di 9.100 della filiera). La rilevanza del settore sale ulteriormente se si considerano i comparti manifatturieri attivi lungo la sua filiera di trasformazione, come ad esempio le imprese specializzate in gomma e materie plastiche, pelle conciata, prodotti in metallo, parti meccaniche, elettrotecnica, elettronica.

La filiera europea dell’Automotive e quella italiana in particolare stanno affrontando una trasformazione epocale a causa di molteplici fattori: l’evoluzione tecnologica a favore di motori a basso impatto ambientale, la modifica nelle preferenze dei consumatori, la spinta legislativa verso modelli di sostenibilità a lungo termine (non solo ambientale, ma anche sociale e di governance), la crescente digitalizzazione.

“Le imprese fornitrici della filiera dell’Automotive sono inevitabilmente coinvolte nella rapida evoluzione del settore, sempre più orientato verso la mobilità sostenibile e l’elettrificazione dei motori– commenta Cristina Balbo, direttrice regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige Intesa Sanpaolo -. Al tempo stesso l’adozione di misure di riduzione di CO2 nel ciclo produttivo e il riciclo e il riutilizzo dei materiali rappresentano rilevanti opportunità per le aziende del territorio che possono rimanere strategiche rispettando i requisiti di decarbonizzazione imposti dai principali produttori mondiali.

Con il nostro programma filiere e le nostre linee di finanziamenti ESG accompagniamo le imprese clienti nei progetti di transizione sostenibile necessari per continuare ad essere competitive e all’altezza delle nuove frontiere come nuove motorizzazioni, guida autonoma, connettività, nuovi servizi alla mobilità, riduzione delle distanze di fornitura ed economia circolare. Grazie al nostro programma filiere ad oggi abbiamo 157 contratti di filiera, per un totale di oltre 2.200 fornitori e un giro d’affari complessivo di quasi 20 miliardi di euro. Le filiere di fornitura dell’Automotive, caratterizzate da competenze ad alto contenuto tecnologico, grazie alle partnership che si creano tra le aziende, facilitano il processo di innovazione di lungo periodo, coinvolgendo in un ecosistema virtuoso imprese più grandi, centri di ricerca universitari e imprese più piccole.”

Categoria news:
OPINIONEWS
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DELLA FONTE TITOLARE DELLA NOTIZIA E/O COMUNICATO STAMPA

È consentito a terzi (ed a testate giornalistiche) l’utilizzo integrale o parziale del presente contenuto, ma con l’obbligo di Legge di citare la fonte: “Agenzia giornalistica Opinione”.
È comunque sempre vietata la riproduzione delle immagini.

I commenti sono chiusi.