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ING. PAOLI – AVV. CANESTRINI – CONSIGLIERE DEGASPERI – PELLEGRINI * REPLICA A MUSE TRENTO: “ SGOMENTI NELL’APPRENDERE CHE LANZINGER AFFERMA CHE IL MUSEO NON HA AUTONOMIA CULTURALE RISPETTO ALLE IDEOLOGIE DELLA PAT “

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10.09 - lunedì 19 settembre 2022

Comunicato stampa relativo alla risposta ricevuta dal MUSE Museo delle scienze della Provincia autonoma di Trento in merito alla lettera aperta redatta da:
ing. Nicola Paoli (ORA rispetto per tutti gli animali – Sezione di Trento)
avv. Gloria Canestrini (Rinascita Rovereto)
dott. Filippo Degasperi (Onda)
rag. Adriano Pellegrini (pres.te PAN-E. P. P. A. A.)

Nella nostra lettera aperta in merito alla totale inopportunità che il MUSE collabori con i cacciatori ad attività di “formazione” rivolte a bambini e ragazzi, abbiamo posto al Presidente del MUSE dei questi ben precisi ai quali, i dirigenti del Muse, nella loro replica, non hanno dato alcuna risposta attinente alle questioni sollevate; evidentemente ritengono di non dovere rispondere ai contribuenti del loro operato.
Nella risposta del MUSE infatti l’unico concetto che, in qualche modo, si può collegare ai temi trattati nella nostra lettera si può estrapolare dalle parole del direttore Michele Lanzinger il quale sostanzialmente afferma che siccome “la Provincia autonoma di Trento riconosce all’Associazione Cacciatori Trentini ruoli e funzioni direttamente connessi alla gestione del patrimonio faunistico” il MUSE non poteva rifiutarsi di partecipare a questa “giornata formativa” per bambini promossa dalle associazioni dei cacciatori.

A parte la scelta assolutamente inopportuna di affidare la gestione di un bene pubblico, come la fauna selvatica, ad una associazione privata costituita da dilettanti privi di qualsiasi competenza scientifica certificata, la cosa che lascia sgomenti è che Lanzinger in sostanza afferma, senza mezzi termini, che il MUSE non ha alcuna autonomia culturale rispetto alle ideologie dell’amministrazione provinciale.
Ne emerge un quadro desolante del MUSE dove il Presidente, usando l’ironia, fa intendere di non avere né la “preparazione culturale” né la “sensibilità” per esprimere un parere sulla caccia (che infatti non esprime) e il Direttore sostanzialmente afferma che il MUSE non ha alcuna autonomia decisionale rispetto alle politiche portate avanti dall’Amministrazione provinciale. A questo punto viene da chiedersi per quale motivo i contribuenti debbano pagare lo stipendio ai dirigenti del MUSE.

In sostanza comunque, da quanto si riesce a capire dalle parole di Lanzigher, la Giunta provinciale ha deciso di demandare la gestione della fauna selvatica ai cacciatori, che rappresentano il negazionismo scientifico in ambito etologico ed il MUSE, di conseguenza, non può rifiutarsi di partecipare alle “giornate formative” per bambini promosse dai cacciatori.

Viene quindi da chiedersi: se malauguratamente un domani la nostra Provincia dovesse essere guidata da una Giunta con ideologie vicine ai negazionisti storici che non riconoscono la Shoah, il MUSE andrebbe a far lezione ai bambini assieme a questi soggetti?
In ogni caso, al di là delle ingerenze della politica sul MUSE riferite da Lanzinger, ribadiamo l’opportunità di evitare qualsiasi attività formativa sui bambini da parte di chi ritiene legittimo uccidere per hobby e sottolineamo quindi la totale inopportunità che gli operatori del MUSE, pagati con soldi pubblici, partecipino a queste attività di possibile indottrinamento sui bambini da parte dei cacciatori ovvero da soggetti che praticano la violenza su animali indifesi, che la scienza ha dimostrato essere in grado di provare pensieri, emozioni e sentimenti analoghi a quelli della nostra specie.

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