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FEDERCARROZZIERI * RC AUTO: « AUMENTO TARIFFE, PER PEZZI DI RICAMBIO SALITI DEL +48% E DEL BROKERAGGIO DEI SINISTRI »

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17.01 - domenica 11 febbraio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Non vi è alcun nesso tra gli aumenti delle tariffe Rc auto registrati nell’ultimo anno in Italia e i costi praticati dalle autocarrozzerie per gli interventi sulle vetture danneggiate a seguito di sinistro stradale. Lo afferma Federcarrozzieri – l’associazione delle autocarrozzerie italiane – che mercoledì 14 febbraio presenterà un dossier a Mimit e Mister Prezzi nel corso della riunione indetta dalla Commissione di allerta rapida per analizzare l’andamento dei prezzi nel comparto assicurativo.

L’importo economico di una riparazione è determinato da una serie di fattori: il prezzo dei pezzi di ricambio da sostituire, non imputabile al carrozziere; il costo dei materiali di consumo (vernice, e altro materiale deperibile), anch’esso non imputabile al carrozziere; il costo delle ore di manodopera necessarie per riparare il veicolo – spiega Federcarrozzieri – Una indagine da noi effettuata su un campione di circa 7.000 sinistri coperti da polizza RC auto ha consentito di scorporare i costi delle riparazioni: il 22% del totale è rappresentato dalla manodopera, il 64% dal costo dei ricambi, il 12% da quello dei materiali di consumo. Irrilevante il costo dello smaltimento e del nolo di veicoli sostitutivi che è pari in entrambi i casi all’1% del costo totale del sinistro.

Ciò significa che il costo dell’attività del riparatore incide in misura estremamente limitata sul costo del sinistro, posto che la tariffa oraria di carrozzeria oltre a consentire di coprire i costi deve assicurare la redditività dell’impresa.
Il costo della riparazione è invece fortemente condizionato dagli incrementi dei listini dei pezzi di ricambio che dal 2021 ad oggi sono aumentati in media del +48%, e nell’ultimo anno del +13% – analizza Federcarrozzieri – Dai listini ufficiali forniti alle autocarrozzerie operanti in Italia emerge che per alcuni ricambi gli aumenti di prezzo raggiungono addirittura il +138% in tre anni. E’ evidente quindi come l’incremento del prezzo dei ricambi sia il principale responsabile dell’aumento del costo dei sinistri.

A pesare sui costi delle riparazioni, e di conseguenza sull’andamento delle tariffe Rc auto, è poi il fatto che le compagnie di assicurazioni controllano direttamente o indirettamente il mercato della riparazione, cioè circa il 15% delle imprese a favore delle quali viene canalizzato oltre il 50% dei sinistri. Politiche che appaiono in violazione dell’art. 33 n. 2 lettera t) del Codice del consumo, non consentendo al consumatore di contrarre liberamente con il proprio carrozziere di fiducia l’accordo di riparazione.
“Ma l’aumento dei costi delle riparazioni è dovuto anche alle forme di brokeraggio delle riparazioni – denuncia il presidente di Federcarrozzieri, Davide Galli – La scelta delle imprese assicuratrici di utilizzare società broker delle riparazioni, cioè strutture che a titolo oneroso fanno da intermediari tra la compagnia che paga il danno e il riparatore che effettua la riparazione, fa lievitare il costo dei sinistri, allungando la filiera delle riparazioni, con effetti negativi sulle tariffe Rc auto pagare dagli assicurati”.

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