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CONSIGLIO PROVINCIALE TRENTO * FINANZIARIA: « CHIUSA LA DISCUSSIONE GENERALE CON LA REPLICA DEL PRESIDENTE FUGATTI »

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17.51 - mercoledì 15 dicembre 2021

Finanziaria: chiusa la discussione generale con la replica del Presidente Fugatti. Di seguito gli ultimi interventi in discussione generale e la replica del Presidente Fugatti. l’aula è sospesa per mezz’ora per valutare i primi ordini del giorno. I lavori riprendono alle 18.00.

 

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Alessia Ambrosi (Fratelli d’Italia): proposte emendative e ordini del giorno su svariati temi
La consigliera di maggioranza ha parlato di profonda incertezza del quadro generale e di senso di responsabilità e realismo come cifra di questa manovra finanziaria. Intesa finanziaria con lo Stato e metodo del dialogo e della collaborazione sono due necessità indicate da Ambrosi, che ha subito dopo elogiato la prospettiva Euregio. Le proposte emendative: anzitutto esentare dall’Imis 2022 i teatri, i cinema, le discoteche, i luoghi di spettacolo e di cultura sofferenti per la pandemia.

Altro tema, i servizi sanitari territoriali, anello strategico per un’efficiente gestione anche del prossimo futuro post-Covid. F.d.I. propone un’indennità-premio per i medici di famiglia e un’esenzione sulla tariffa autostradale per il personale sanitario (oss compresi). In materia di sostenibilità ambientale, Ambrosi con Cia propone un o.d.g. dell’aula sulle sinergie con Bolzano, utili per cercare di chiudere il ciclo dei rifiuti in Trentino. La consigliera ha poi parlato di Europa, di turismo, del rincaro delle materie prime in edilizia (c’è una proposta di odg sul tema), di aumento del costo dell’energia (“chiediamo di adeguare l’assegno unico, come sostegno al caro-bollette per i più bisognosi”). Poi i giovani, fascia sociale fortemente danneggiata dalle restrizioni per il Covid, come attesta il dato statistico dei tentativi di suicidio (aumentati del 50%): Ambrosi respinge anche solo l’idea di tornare alla didattica a distanza e ai guasti che porta con sé.

 

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Gianluca Cavada (Lega Salvini Trentino): l’ottimo lavoro svolto dalla Giunta e le criticità del Trentino
L’esponente del Carroccio ha elogiato la recentissima revisione dei patti finanziari con lo Stato portata a casa dal presidente Fugatti. Tra le misure di governo, ha citato i plateatici concessi con ampiezza agli operatori, splendida misura per aiutare concretamente la ristorazione. Ottimo lo stanziamento di bilancio per il diritto allo studio, positivo lo sforzo per consentire il rinnovo del contratto di lavoro Pat. La condivisione dell’azione amministrativa della Giunta Fugatti è passata anche per la sanità (“bene la scelta di fondo fatta a sostegno e sviluppo degli ospedali decentrati”), con un riferimento alla nuova scuola di medicina, che ha il compito di risolvere una criticità importante. Nel suo discorso il consigliere leghista si è preoccupato anche di padri separati e ha parlato infine dei postumi della tempesta Vaia del 2018, elogiando l’ottimo lavoro di ricostruzione dei boschi da tempo in corso e lo sforzo per contrastare il bostrico. Una raccomandazione: si punti decisamente al ripristino di prati e pascoli.

 

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Claudio Cia (Fratelli d’Italia)
Il consigliere Cia ha sottolineato che Tonini ha saputo riconoscere l’onestà intellettuale del presidente Fugatti, con uno stile diverso da altri esponenti di minoranza. Al bilancio 2021 – ha poi ragionato – mancano circa 200 milioni di euro rispetto all’anno scorso, c’è un oggettivo limite di risorse, che il vicino Alto Adige (con 1 miliardo e 700 milioni di euro in più di dotazione) non soffre. Le risorse che, certo, stanno per arrivare da Roma e Bruxelles sono importanti, ma vincolate a obiettivi predeterminati. Se oggi mancano riforme strutturali – come ha lamentato parte della minoranza – si tratta di una carenza che viene da lontano e che non può certo essere colmata con le leggi di bilancio. Un dato significativo: Trento pensa alle aziende e mantiene inalterata l’Irap (con un costo di 70 milioni), Bolzano l’aumenta e porta 100 milioni nelle casse provinciali. Qualcosa di analogo avviene sul fronte Imis. Il bilancio Pat aiuta anche le nuove famiglie, con il bonus bebè. In campo sanitario assicura un investimento enorme. Al sistema – questo sì, ma è un tema di scala nazionale – mancano infermieri e medici. Il contratto di lavoro Pat: facciamo i conti anche in questo caso con gli oggettivi limiti di bilancio, per dare prima e di più sarebbe stato giocoforza tagliare servizi al cittadino e alle imprese.

 

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Katia Rossato (Lega Salvini Trentino): su Vaia e sul flagello del bostrico
Il suo discorso si è focalizzato in modo dettagliato sulla situazione dei boschi post-Vaia e sul flagello del bostrico. Il lavoro di recupero del legname schiantato e di rimboschimento – ha detto – sta procedendo molto bene, positivo è il coinvolgimento delle realtà vivaistiche trentine. La consigliera ha poi elogiato la maggiorazione dell’assegno unico prevista per le famiglie con minori o disabili, ipotizzandone un ulteriore ampliamento.

 

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Manica (PD): accogliamo il richiamo a “fare assieme” con alcune proposte
Il consigliere ha sottolineato che gli interventi della Minoranza contengono anche diversi spunti e proposte, finalizzati ad una condivisione con la Giunta del carico di questo momento. Ciascuno nel proprio ruolo. Una manovra, quella in discussione che mira a consolidare alcune scelte, più che essere espansiva. Ben 21 sono infatti gli articoli di proroghe e la riforma istituzionale, costantemente traslata, è in questo senso emblematica, liquidata in solo nove righe del documento. Questo dispiace, dal momento che a nostro avviso è un tema cruciale e non procastinabile. Accanto a questo ha rilevato la percentuale dell’1%, moltiplicatore con cui otto mesi fa dalla stampa ci veniva prospettata una fetta di Pnrr pari a 2 miliardi e lo 0,3%, che corrisponde all’incremento del Pil prospettato in relazione alle risorse che riusciremo a strappare allo Stato. Altro numero da stigmatizzare quello delle 10 impugnative di questa legislatura rispetto alle iniziative della maggioranza, l’ultima quella sull’idroelettrico, risultati frutto di scelte errate e affrettate. Ci dobbiamo infine interrogare sul costante grosso avanzo di amministrazione, immaginato nella relazione, che segnala un indubbio problema nell’uso delle risorse e nella scelta dell’allocazione.

Ci sono dei temi strutturali, di prospettiva sui quali serve riflettere già dall’oggi, pena trovarsi in ritardo, come la svolta della ferrovia, la riforma della pubblica amministrazione, il tema dei giovani (è stato abbandonato il tema del trilinguismo, che era proprio un investimento di prospettiva per i giovani di questa terra). Il dato della natalità è drammatico e se proiettato in avanti rappresenta un sistema insostenibile sul quale occorre agire con iniziative straordinarie che in questa manovra sono assenti. Il budget assegnato al mutuo si potrebbe tradurre in servizi di conciliazione a sostegno della maternità o paternità. L’attivazione delle risorse private è un altro tema importante su cui occorre lavorare per attivare il risparmio secondo un rapporto non subìto, ma governato dal pubblico.

Le opere pubbliche vanno scelte, non tutte possono rappresentare un volano di crescita economica. Quanto alle riforme, il tema vero è che quelle più corpose sono infilate in coda di legislatura, quella sanitaria, quella della pubblica amministrazione, quella del sistema degli incentivi alle imprese. Attendiamo che arrivi a breve la riforma sulla comunità della quale pare si voglia solo rivedere la governance. Infine, raccogliamo il richiamo al “fare assieme”, ricordando però che ci è stato cassato a suo tempo il tentativo di innescare un percorso collettivo che chiami a raccolta le energie trentine per contribuire alla ripartenza. Alcune proposte: prorogare fino alla fine dello stato di emergenza i plateatici nei centri storici; rivedere il sistema di anticipo degli oneri prima casa che crea qualche problema ai comuni nella gestione dei bilanci; requisiti igienico sanitari per le strutture di oleoturismo; un emendamento sul tema delle norme delle distanze tra gli edifici; un ordine del giorno per incentivare la mobilità sostenibile in maniera strutturale e dunque permanente.

 

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Degasperi (Onda Civica): diverse proposte su formazione e fisco
Ha concluso il ragionamento avviato ieri sulla formazione professionale e sul fisco e presentato sommariamente alcune sue proposte. Ci troviamo con un mondo che chiede professionalità e lavoratori, abbiamo la disponibilità delle scuole eppure le iscrizioni sono in sofferenza. Occorre interrogarsi su quale lavoro troveranno questi ragazzi e in questo le scelte fatte in anni passati e recenti vanno nella direzione sbagliata. E’ importante fermarsi e riflettere, senza polemizzare, per capire se la direzione è quella giusta. Altro tema, quello del fisco: si continua a dire che sono state confermate le agevolazioni fiscali, in realtà non c’è nulla di nuovo, anzi siamo tornati indietro a meno di metà delle agevolazioni esistenti nel 2016.

Le due proposte alternative sul fisco di Degasperi: sul fisco si chiede una deduzione di 15.000 euro fino a 20.000 euro di reddito oppure, in alternativa, l’esenzione limitata a chi i 20.000 euro non li supera realmente. Sul tema dei contratti la proposta di ordine del giorno impegna a garantire gli arretrati e riferire gli accantonamenti al triennio precedente e non a quello prossimo. Le proposte sulla formazione: a dirigere le scuole di formazione professionale si mettano dirigenti che vengano dall’albo; alcune proposte per scongiurare l’apertura delle scuole dell’infanzia a luglio; mettere a regime la possibilità di svolgere le attività collegiali in modalità mista, anche a distanza; riconoscere un contributo per gli insegnanti delle scuole musicali. Due ordini del giorno: istituire uno sportello analogo a quello della sanità per il mobbing nel mondo della scuola; eliminare la discriminazione nella composizione delle classi (troppo numerose) della formazione professionale.

 

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Ferrari: due proposte sul contratto del pubblico impiego e 33 emendamenti di merito
Sara Ferrari, capogruppo del PD è intervenuta rivendicando l’impegno sul tema del rinnovo del contratto dei provinciali, apprezzando il riconoscimento della Giunta non tuttavia sufficiente ad onorare gli impegni assunti da Fugatti nel gennaio 2020. Un ordine del giorno delle Minoranze, ha annunciato, chiede di condividere che quanto annunciato dal Presidente nella relazione, ovvero il riconoscimento degli arretrati sia compiuto. Condivisa anche la proposta di emendamento depositata dal consigliere Zanella che propone che i prossimi contratti non possano essere peggiori di quelli dello Stato. Aqbbiamo presentato 33 emendamenti di merito su diverse questioni, ha aggiunto, e superato lo scoglio del rinnovo del contratto si comincerà a discutere anche di quelle.

 

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La replica di Fugatti: quello che ci unisce e quello che ci distingue
Il presidente della Giunta ha apprezzato il dibattito emerso, soffermandosi su ciò che unisce le diverse anime del Consiglio e nel contempo replicando alle critiche espresse. Ha richiamato un ordine del giorno sottoscritto congiuntamente che va incontro alle richieste di Rossi e Tonini su come l’autonomia deve muoversi in prospettiva. Ha poi affrontato le critiche venute su diversi aspetti, “cose che ci distinguono” le ha definite: le accuse di relazione rinunciataria, con scarsa visione, priva di pensiero e di capacità di rilancio del sistema dell’autonomia trentina. Ha respinto l’accusa che il presidente parla solo di risorse: non nego la concretezza che ci caratterizza, la scarsa propensione al propagandismo, ha detto. Tuttavia questa è una relazione di bilancio e il bilancio è un documento realistico, concreto, che parla di numeri. Questo non significa che non conosciamo o che non teniamo in massimo conto i valori dell’autonomia. La realtà odierna è che le risorse che ci potevamo permettere una volta oggi non ci sono più e al contrario ci sono ogni anno 300 milioni di euro in media in meno. Questo non significa essere rinunciatari, ma essere obiettivi e realistici. Se si vogliono mantenere le competenze e la capacità di finanziarle, serve dunque mettere in moto la crescita e la capacità di fare investimenti in prospettiva, anche con il sostegno dei privati. Per il contratto del pubblico impiego Fugatti ha confermato la volontà di mettere le risorse a copertura dell’arretrato, che ad oggi non ci sono, in sede di assestamento, prevedendo nel contempo un ristoro al personale sanitario in misura analoga a quanto previsto nel 2020, pari a circa 10 milioni di euro.

E’ stato dato il via ad Apran tramite risorse extracontrattuali pari a 2,5 milioni per l’avvio della riqualificazione del personale delle Rsa. La sanità non si vuole spostare sul privato, ha garantito, ma è chiaro che le iniziative che arrivano da quel comparto saranno valutate nell’interesse pubblico. Sul tema della viabilità e delle opere infrastrutturali ha replicato alle critiche della minoranza rilevando che tutto quanto messo a bilancio in questi anni è la risposta ad esigenze emerse dai territori. Ci sono opere attese da trent’anni e adesso siamo costretti ad indebitarci per dare risposte. Quanto alla circonvallazione, il più grande investimento mai fatto per il Trentino, vale 930 milioni di euro, che porteranno crescita, occupazione, sviluppo. Lo stesso dicasi per la Valdastico, che vale 2 milioni. Entrambe le opere, senza che la Provincia ci debba mettere una lira. Quanto alle famiglie, il tema del premio figliazione è centrale: tutte le strade devono essere provate per cercare di invertire il trend della denatalità e questo è l’obiettivo. Arriverà la riforma sulle comunità di valle nei primi mesi del 2022, un impegno che Fugatti ha confermato, mentre sulla riforma sanitaria stanno per essere ascoltate tutte le categorie e tutti i territori. La legge sull’idroelettrico, ha tenuto a precisare, non è stata impugnata, ma modificata, così come la legge sui dieci anni. Infine, sul turismo ha espresso una valutazione, riconoscendo che il rilancio del Mart è un dato oggettivo che contribuisce allo sviluppo turistico, mentre in quest’aula il presidente ha risposto a decine di interrogazioni che chiedevano che Sgarbi fosse allontanato. In questo senso ha chiesto a loro volta alle Minoranze una seria riflessione.

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