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CONSIGLIO PAT * PETIZIONE POPOLARE: «I DOCENTI TRENTINI, REINTRODURRE GLI ESAMI DI RIPARAZIONE PER LA SCUOLA SUPERIORE»

Scritto da
07.51 - giovedì 23 maggio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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PETIZIONE 2 aprile 2024, n. 1/XVII. Reintroduzione degli esami di riparazione per la scuola superiore (prot. n. 8508 del 2 aprile 2024)

PETIZIONE POPOLARE

I sotto firmatari docenti in servizio negli istituti d’istruzione del Trentino, avendo appreso dalla stampa locale l’intenzione dell’Assessore all’istruzione di abbandonare il sistema delle carenze formative attualmente in vigore nella nostra Provincia, propongono al riguardo le seguenti riflessioni.

Nell’esperienza ormai quasi ventennale di applicazione delle “carenze formative” in difformità rispetto al restante territorio nazionale, il sistema adottato in provincia di Trento ha mostrato tutti i suoi limiti. Il titolo di promozione assegnato a giugno rende di fatto ininfluente la verifica condotta sul superamento delle lacune. Ciò determina per alcuni studenti – a causa di un impegno inadeguato o della gravità delle lacune stesse – un percorso formativo che non consente di affrontare efficacemente le difficoltà e di superarle. L’ammissione all’esame di Stato con “media complessivamente sufficiente” fa il resto, consentendo di conseguire un diploma superiore anche a fronte di più carenze mai sanate.
Per tali ragioni è senz’altro opportuno e auspicabile il ritorno all’esame di riparazione. Esso avrà anche effetti positivi sull’intero sistema d’istruzione per almeno tre motivi.

1) Responsabilizzerà gli studenti rispetto al loro impegno di studio e ai suoi esiti futuri. Non si può pensare all’alternanza scuola-lavoro come mezzo di educazione e orientamento, senza ricordarsi che il primo mestiere di uno studente è lo studio e che le discipline sono il primo fattore di orientamento.

2) Indirizzerà le risorse economiche e logistiche da destinare alla qualità del sistema. Una scuola davvero inclusiva e formativa si preoccupa del recupero effettivo, non solo certificativo, degli studenti bisognosi di maggiore cura. E’ evidente che il sistema delle “carenze” è stato introdotto per evitare d’investire risorse nelle attività di recupero e sostegno, destinandole invece alla progettualità extra- curricolare o a forme d’incentivo per i docenti (il cosiddetto “bonus”) per nulla limpide. I progetti possono contribuire a qualificare l’offerta formativa, purché non si perda di vista l’obiettivo essenziale: che tutti gli studenti abbiano raggiunto almeno
un livello di reale sufficienza nelle materie di studio, condizione senza la quale la scuola non può dare nessun futuro specie agli studenti socialmente svantaggiati.

3) Responsabilizzerà effettivamente le scuole nel recupero delle lacune durante l’anno scolastico. Il superamento delle carenze non può essere affidato a una verifica priva d’influenza immediata e diretta sul percorso formativo degli studenti, ma deve diventare un impegno concreto anche per gli insegnanti, chiamati a fornire gli strumenti necessari ad affrontare e superare le difficoltà. Per queste ragioni, i sottoscrittori non ritengono il progetto di reintroduzione dell’esame a settembre un “ritorno al passato”, ma la soluzione migliore per le responsabilità educative e formative della scuola di fronte a studenti, famiglie e società. Nell’auspicio che questo dibattito possa coinvolgere nelle sedi opportune tutti i protagonisti del mondo della scuola, offrono fin d’ora ampia disponibilità a proseguire il confronto per giungere quanto prima a una soluzione concreta.

Petizione proposta da:
Primo referente: prof.ssa Laura Rubagotti

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