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COLDIRETTI * IMPORTAZIONI: PRANDINI, « IL GRANO UCRAINO NON PESI SUI PREZZI NELLA UE, SIA DESTINATO AI PAESI AFRICANI »

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09.52 - mercoledì 27 marzo 2024

UE: Prandini (Coldiretti): “Il grano ucraino non pesi sui prezzi nella UE. Sia destinato ai Paesi africani”. “L’Europa continui ad aiutare l’Ucraina favorendo le importazioni di grano, ma bisognerebbe anche fare in modo che questo grano non entri nel mercato Ue, che rischia di destabilizzare ma venga invece stoccato e poi destinato ai Paesi che non hanno cibo a sufficienza per sfamare la popolazione, come i Paesi africani, che altrimenti vengono lasciati nelle mani della Cina, della Turchia e della Russia” Così in un’intervista a La Repubblica il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.

Sull’ingresso dell’Ucraina in UE e le ripercussioni sulla distribuzione delle risorse della PAC Prandini spiega: “I tempi sono ancora lunghi, io non vedo un rischio nell’immediato. Poi certo, è impensabile che, una volta che l’Ucraina entrerà nella Ue, le risorse rimangano queste, visto che si tratta di un Paese che ha quattro volte la superficie agricola lavorabile di cui dispone l’Italia. Non possono essere gli agricoltori a pagare l’allargamento dell’UE”.

In merito ai dazi sui prodotti russi precisa: “C’è stata a lungo una mancanza di attenzione sul fatto che la Russia, anche in previsione delle prossime europee, ha cercato di destabilizzare il nostro mercato con le importazioni di cereali, di cui sono diventati i terzi produttori nel mondo, dopo Cina e India. A causa dell’import russo i prezzi del nostro grano sono scesi del 30%, così si è creato un clima di contestazione delle istituzioni Ue”.

Un rischio che Coldiretti ha segnalato anche rispetto all’accordo di libero scambio con il Mercosur, che verrà con ogni probabilità concluso dalla prossima Commissione. “Come Coldiretti noi siamo favorevoli agli accordi di libero scambio, ma va inserita una clausola: a parità di condizioni. Altrimenti si creano forme di concorrenza sleale, perché si importano prodotti che non rispettano le norme europee sulla sicurezza alimentare. Si importa per esempio il grano dal Canada che costa meno perché si matura grazie al glifosato, mentre il nostro rispetta i tempi della natura”.

Caporalato: Prandini (Coldiretti): “Combattiamo sfruttamento anche con semplificazione. Rendere più tempestive le procedure del click day”. “Sono orgoglioso di guidare l’organizzazione agricola che per prima ha voluto la norma contro il caporalato. La semplificazione burocratica poi sarebbe un aiuto a prevenire qualunque forma di caporalato, che noi condanniamo senza se e senza ma. C’è stata anche una prima risposta sui corridoi per il passaggio dei lavoratori che noi formiamo nei Paesi di origine e facciamo arrivare in aggiunta alle quote, ma bisogna rafforzare questo canale. E rendere più tempestive le procedure del Click Day: il rischio è che, con i tempi attuali, i lavoratori stagionali arrivino quando la raccolta si è chiusa, facendoci perdere una parte del prodotto per mancanza di manodopera”. Così in un’intervista a La Repubblica il presidente di Coldiretti Ettore Prandini in merito alle procedure del click day e alla difficoltà
di trovare dipendenti in agricoltura.

UE: Prandini (Coldiretti): “Soddisfatti delle prime risposte ottenute in Europa”

“Siamo abbastanza soddisfatti delle risposte che abbiamo ottenuto. Sul piano delle semplificazioni c’è stato un taglio quasi totale degli adempimenti burocratici per le aziende al di sotto dei dieci ettari, 500 mila imprese agricole in Italia, mentre per le altre c’è stato uno snellimento del 50% dei vincoli. A questo si aggiunge una maggiore flessibilità rispetto ai vincoli del regolamento della Politica Agricola Comune, che permette per esempio di stanziare risorse a favore delle aziende colpite dalle gelate in Emilia Romagna: senza quest’intervento questi contributi sarebbero stati considerati aiuti di Stato. Abbiamo proposto una moratoria di un anno rispetto alle situazioni debitorie delle imprese agricole in difficoltà per gli aumenti dei tassi d’interesse e per i costi delle materie prima, esplosi per via degli scontri bellici”. Così in un’intervista a La Repubblica il presidente di Coldiretti Ettore Prandini in merito ai lavori del Consiglio europeo dell’agricoltura a Bruxelles ieri.

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