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CMST * LOTTO 3 A – CIRCONVALLAZIONE TRENTO: « PIÙ VOLTE ABBIAMO PROPOSTO DI SPOSTARE L’IMBOCCO PIÙ A NORD DI 2 KM, EVITANDO PROBLEMATICHE AMBIENTALI »

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09.17 - venerdì 19 gennaio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Da ormai troppo tempo siamo in attesa dei risultati dei sondaggi del suolo dell’ex area Filzi, condotti da RFI, dall’APPA e dai carabinieri del NOE. Tali sondaggi, finanziati con delle risorse finanziarie richieste e ottenute, dalle deputate On. Sara Ferrari del Partito Democratico e l’On. Vanessa Cattoi della Lega, in Parlamento.

Dall’esito di tali sondaggi dipenderà la possibilità di proseguire i lavori dell’imbocco della galleria Trento a Nord.
Inoltre, dopo gli annunci del Ministro delle infrastrutture e trasporti Matteo Salvini, il lotto 3A è stato stralciato dal PNRR e inserito nel Contratto di programma – Investimenti tra RFI e Stato. Ma non si è proceduto all’aggiornamento di tale documento programmatorio e pertanto non sono messe in evidenza le risorse finanziarie destinate alla realizzazione dell’opera. Tale situazione crea un pesante volume di incertezza. D’altra parte qualora dai sondaggi dovesse emergere che vi sono inquinamenti nel suolo, il proseguimento dei lavori, con il tracciato di RFI ITALFERR, risulterebbe compromesso e si dovrebbero necessariamente ricercare soluzioni alternative.

Il CMST ha più volte proposto di spostare l’imbocco più a Nord di 2 km, evitando così le attuali problematiche ambientali. E ciò, anche in considerazione che una bonifica parziale risulterebbe problematica, se non impossibile.
In tempi diversi e incompatibili con quelli del cronoprogramma dei lavori del lotto 3A, sarebbe possibile esaminare la possibilità della bonifica dei SIN ex area Sloi ed Carbochimica e delle aree limitrofe e reperire le notevoli risorse finanziarie necessarie.

D’altra parte i benefici del global project (comprendente il lotto 2, 5 e 3a dell’accesso sud al tunnel di base del Brennero) citato nel PFTE, stimati 1,36 volte superiori ai costi in senso lato, non risultano facilmente riscontrabili, senza la progettazione del lotto 5 che dovrebbe congiungere le circonvallazioni di Trento e Bolzano. Tale importante infrastruttura, una volta realizzata consentirebbe, a regime, di far viaggiare i treni merci lontano dai centri abitati, eliminando i rischi, per la popolazione, dovuto al trasporto delle merci pericolose, vibrazioni e rumore.

D’altra parte il PFTE del lotto 3b, riguardante l’interramento della ferrovia nel comune di Rovereto, è rimasto nei cassetti segreti di RFI ITALFERR. Recentemente per ben due volte è stato annullato il consiglio comunale straordinario di Rovereto dove RFI, Provincia Autonoma di Trento dovevano mettere a conoscenza dei cittadini gli elaborati progettuali. Ma anche del lotto 6 che collega Rovereto al lotto 4 di Verona e che interessa i comuni di Ala e Avio, non se ne sa nulla…

Il Governo, RFI e la PAT devono dire quali sono le risorse disponibili per queste opere pubbliche che interessano i cittadini trentini e che consentirebbero di spostare il trasporto delle merci dall’autostrada A22 alla ferrovia, riducendo conseguentemente l’inquinamento atmosferico, acustico e di altro tipo nella valle dell’Adige.

La progettazione e realizzazione di queste opere pubbliche non possono essere secretate da RFI, dal Governo e dalla PAT, cioè essere argomenti riservati agli “addetti ai lavori” ma condivisi con la popolazione interessata che non dovrebbe solo subire i disagi per la loro realizzazione ma anche benefici nel trasporto locale (metropolitana di superficie) e nella qualità della vita.

 

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Ing. Ezio Viglietti – Portavoce
Ing. Pina Lopardo – Portavoce

 

CMST – Comitato Mobilità Sostenibile Trentino “Ing. Alberto Baccega”

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