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CMST * FERROVIA VALSUGANA (TN): « NUOVO MATERIALE ROTABILE PER TRASPORTO LOCALE, NON È LA SOLUZIONE DEFINITIVA PER PENDOLARI E TURISTI »

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09.49 - venerdì 2 febbraio 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Nuovo materiale rotabile per trasporto locale. Relativamente all’acquisto di nuove elettromotrici a batteria, per l’esercizio sulla linea ferroviaria della Valsugana, trattato nel Protocollo firmato con RFI in questi giorni, riteniamo che esse, pur migliorando e potenziando l’esercizio nel transitorio, non possono costituire la soluzione definitiva agli endemici problemi dei pendolari e dei turisti.

Dalle dichiarazioni di funzionari provinciali emergerebbe che gli anomali consumi delle ruote dei treni, che tanti disservizi hanno provocato, siano dovuti all’interazione delle ruote del Minuetto con un tracciato planoaltimetrico della linea ferroviaria particolarmente impegnativo. I nuovi treni avrebbero caratteristiche diverse e ben vengano, dato anche che, non potendo intensificare le corse per raggiunta saturazione della linea, non resta che agire sulla capacità degli stessi in termini di posti offerti.

Ma il problema fondamentale è che la linea della Valsugana è a semplice binario, con una potenzialità massima di 72 treni/giorno, nell’ipotesi di un cadenzamento alla mezz’ora per 18 ore, e che gli incroci allungano enormemente i tempi di percorrenza, già dilatati per la bassa velocità del tracciato, oltre a far gravare sulla circolazione in senso contrario i disservizi e rallentamenti dell’altro senso. L’elevata pendenza in alcune tratte rende inoltre l’attuale linea del tutto inadatta al traffico merci.

Una linea a doppio binario ha una potenzialità di 220/250 treni/giorno e gli incroci e precedenze possono essere fatti in linea. Altra caratteristica è la capacità della linea espressa in termini di posti offerti/giorno, in stretta relazione al numero di treni/giorno.
Se le automotrici o gli elettrotreni sono dotati di un numero maggiore di posti, aumenta la capacità di trasporto ma non la potenzialità e non si riducono del tutto i disagi. Su un semplice binario già saturo non risulta per esempio possibile inserire circolazioni veloci, servizi diretti o con poche fermate intermedie, costringendo tutti gli utenti al conseguente passo di lumaca.

Escludendo soluzioni coercitive, non resta che rendere più attrattiva la modalità ferroviaria, al fine di convertire significative quote di pendolarismo a tale modalità. Il Comitato Mobilità Sostenibile Trentino CMST ha proposto come alternativa al completamento autostradale della Valdastico NORD A31, il vero potenziamento della linea ferroviaria della Valsugana. Cioè il raddoppio della linea, rettifica e completa elettrificazione. Tale intervento permetterebbe di svolgere servizio merci tra gli interporti veneti e porti sull’Adriatico e il Corridoio Scandinavo Mediterraneo, potenziare il trasporto locale per i pendolari e dare impulso a treni turistici a lunga percorrenza tra Nord Europa e Venezia.

Il CMST ha presentato l’ipotesi progettuale dell’ing. Alberto Baccega, scomparso quasi un anno fa. Tale ipotesi progettuale, con dovizia di particolari e dettagli, è a conoscenza di RFI, dei tecnici e dei politici locali ed è stata completamente ignorata.
Infine il CMST ritiene che si debbano affrontare i temi del trasporto delle merci e delle persone con estrema concretezza e determinazione trovando le risorse economiche, che finora sono state destinate alle strade ed autostrade e riorientarle verso progetti di potenziamento di infrastrutture ferroviarie esistenti e nuove, ossatura di un sistema di mobilità sostenibile.

 

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Ing. Ezio Viglietti – Portavoce
Ing. Pina Lopardo – Portavoce

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