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CIA: HO DEVOLUTO 14 MILA € DAL MIO STIPENDIO DI CONSIGLIERE A FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ

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10.41 - domenica 4 giugno 2017

(Claudio Cia) –  Supera il primo anno di vita il “fondo famiglia” del consigliere provinciale Claudio Cia, che aveva scelto di destinare 1.000 euro mensili della sua indennità per famiglie in situazioni di bisogno.

Ammontano a 14.000 euro i fondi accantonati finora dal consigliere e praticamente tutti assegnati: 6.332 euro (45,2%) per il pagamento di utenze e 7.663 euro (54,7%) per affitti.

L’idea del consigliere di Agire era nata nel maggio 2016 al momento dell’approvazione della legge regionale che permette ai consiglieri che lo volessero di rinunciare a parte o a tutta l’indennità. In quell’occasione era stato però bocciato l’emendamento dello stesso Cia che avrebbe permesso di destinare le somme di eventuali rinunce al Fondo regionale per le famiglie e l’occupazione.

Ipotetiche rinunce dei consiglieri tornerebbero quindi “nel calderone” della Regione, cosa che non ha mai convinto il consigliere di Agire, che a quel punto ha deciso di creare un piccolo fondo “fai da te” per pagare utenze e affitti a favore di persone debitrici per difficoltà economiche, documentando la destinazione delle somme in una apposita pagina del suo sito internet.

“Come rappresentante in Consiglio provinciale le principali richieste che mi vengono fatte sono quelle di sobrietà e trasparenza, e per me è importante dare un segno di come la politica possa fare la sua parte ponendosi dei limiti, dando un segnale concreto di vicinanza a chi si trova in difficoltà in questo periodo di crisi”, scrive Cia.

“Non è un fondo di beneficenza – ci tiene a precisare il consigliere di “Agire” –, ma un modo per restituire con una precisa finalità una parte di indennità che percepisco in quanto rappresentante nel Consiglio della Provincia. A chi mi chiede perché non destinare tale cifra molto più comodamente a qualche associazione, rispondo che per me è un’opportunità in più di rimanere a contatto con i bisogni reali della gente senza delegare, oltre a evitare possibili strumentalizzazioni”.

“Per me è importante incontrare chi chiede un aiuto – spiega Cia -, per valutare la possibilità di soluzioni che possano dare risposte non solo momentanee alla situazione di difficoltà. Nelle ultime settimane ho dovuto indirizzare molte famiglie verso appositi enti e servizi, in quanto la loro situazione era particolarmente grave da non essere risolvibile con un aiuto una tantum.”

“Il mio è un piccolo sostegno che non risolve per magia i problemi – conclude il consigliere -, ma può quantomeno dare un sollievo a una situazione di difficoltà economica. Nonostante siano i primi giorni del mese, il budget a disposizione è praticamente già esaurito a causa delle numerose richieste, e questo mi ricorda che c’è sempre più povertà diffusa, seppur celata dalla riservatezza trentina”.

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