(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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Diversamente dalla Giunta Provinciale, Campobase non ha mai considerato il problema degli Orsi un tema da propaganda elettorale. Ha sempre assunto posizioni responsabili, anche se sarebbe stato – e sarebbe – facile ricordare che il Progetto di reintroduzione degli Orsi in Trentino è stato pensato e deliberato nella Legislatura 1993/1998, guidata da un partito oggi strenuo alleato di Fugatti e che gli effetti – anche drammatici in un caso – della non adeguata gestione del progetto si sono manifestati durante gli ultimi cinque anni.
Campobase per suo costume etico non specula sulle difficoltà della comunità.
Ma neppure può accettare che i trentini siano considerati da Piazza Dante e da Palazzo Chigi come i conquistatori consideravano gli indigeni: gente da accontentare con qualche perlina luccicante. La sbandierata decisione del Governo Nazionale di non impugnare le norme con le quali la Giunta Fugatti ha modificato la Legge Provinciale 9 del 2018 (come modificata qualche mese fa) non comporta nessun effetto pratico per la risoluzione del problema. Come bene ha chiarito Ugo Rossi nella sua nota, il Governo, semplicemente, non ha impugnato di fronte alla Corte Costituzionale una norma “inutile e pleonastica”. La quale dice che, per la rimozione di Orsi in condizione di recare pericolo alla pubblica incolumità, non c’è bisogno del parere preventivo dell’ISPRA: ma questo era già chiaro ai sensi dell’art. 52 dello Statuto di Autonomia. Del tutto ovvio che il Governo abbia deciso di non impugnarla.
Del resto, è in base a questa norma statutaria che l’allora Presidente Rossi aveva emanato l’ordinanza del luglio 2017 per l’abbattimento (avvenuto) dell’Orsa KJ2. Ed è non considerando tale norma che invece l’attuale Presidente ha ritenuto di non agire per tempo nel caso dell’esemplare responsabile della aggressione di Caldes.
Per quanto riguarda invece le misure “non in emergenza sicurezza” – quelle che riguardano la gestione complessiva della specie in rapporto alla sua sostenibilità per il territorio – la decisione del Governo Nazionale non aggiunge proprio nulla. Salvo il rischio che la previsione di eventuali interventi senza il parere preventivo e “non vincolante” (come prevedeva la LP 9/2018) dell’ISPRA, accresca il contenzioso anche costituzionale in sede applicativa, a seguito di ricorsi in sede giudiziaria. Questione futura, comunque, perché lo stesso Presidente Fugatti ha dichiarato che di questi aspetti si dovrà occupare la nuova Giunta Provinciale. Quello che conta è tenere banco in vista del 22 ottobre. Il resto si vedrà. La strategia per il futuro può attendere.
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Campobase