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COMUNE DI ROVERETO (TN) * “NON È IL DESTINO“: « IL PROGRAMMA DI EVENTI ED INCONTRI INCENTRATI SUL TEMA DELLA VIOLENZA SULLE DONNE, IL 25/11 LE CIRCOSCRIZIONI INAUGURERANNO UNA “PANCHINA ROSSA” »

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09.45 - venerdì 19 novembre 2021

Non è il destino. Rovereto contro la Violenza sulle Donne: molti eventi e incontri attorno al 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Ha preso il via il 6 novembre “Non è il destino”, il programma di eventi e incontri incentrati sul tema della Violenza sulle donne, animato dal Comune di Rovereto, al quale hanno aderito con convinzione e passione una grande varietà di soggetti: molti i linguaggi e i luoghi che ospitano le iniziative volte a sensibilizzare la popolazione su un tema così importante e ancora troppo poco dibattuto.

Giunta alla nona edizione, dall’anno scorso, per volontà dell’assessora alla Cultura Micol Cossali, ha un nuovo titolo “Non è il destino”, a sottolineare una prospettiva di cambiamento possibile nel destino delle donne vittime di violenza e della nostra società. “Abbiamo il dovere – spiega l’assessora Cossali – di sensibilizzare la popolazione su un tema così importante e far capire che non esiste un destino ineluttabile. Il programma, nato con il coordinamento del Comune, raccoglie iniziative promosse da soggetti diversi impegnati da anni nei loro ambiti di attività per costruire prospettive di trasformazione con azioni dirette a sostegno delle donne ma anche azioni educative in una prospettiva di parità e valorizzazione del ruolo delle donne nella società”.

Dal 6 al 27 novembre, presso la Corte al Centro Betania di Piazza D. Chiesa, è allestita la mostra di Roberta Zambelli: “Matilda: donne nello Stem”, termine utilizzato per indicare le discipline scientifico-tecnologiche: scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. L’esposizione presenta le storie di donne che hanno scelto queste discipline e di come sono diventate scienziate straordinarie, talvolta sconosciute o dimenticate. Sabato 20 novembre, presso la Sala Filarmonica in Corso Rosmini, lo spettacolo “Viola di mare” trasforma il romanzo del siciliano Giacomo Pilati “Minchia di re” in un intenso monologo, dove l’attrice, in abiti maschili, rivive l’incredibile storia di Pina, la donna che si traveste da uomo per amore.In un mondo incapace di accogliere la diversità Pina, per conquistare la sua libertà, sarà costretta a camuffare se stessa, a vivere ogni giorno come fosse una sfida.

Il 24 novembre Paola Maria Taufer, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia autonoma di Trento, psicologa e psicoterapeuta e Anna Ress, ricercatrice del Centro di Studi Interdisciplinari di Genere del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento, parleranno della violenza economica nella sfera domestica, una delle molteplici e gravi dimensioni della violenza contro le donne. Si tratta di un fenomeno sommerso, legato in genere alla sfera familiare, che non incontra ancora riprovazione sociale forte e visibile.

Tra gli altri appuntamenti, il 25 novembre alle 20.30 lo spettacolo presso il teatro Zandonai: “Pandora non aprire quel vaso”, dove sul palcoscenico, in un’atmosfera magica e misteriosa, le voci di Pandora, Penelope, Aracne, Arianna e Medea accompagnano lo spettatore “nelle storie di loro bambine, per mare, nei palazzi, nelle stanze più nascoste”. In scena si intrecciano narrazione e partitura fisica, le attrici indossano costumi scenografici decorati e la partitura originale di suoni e musica mescola passato e presente.

Tra giovedì 25 novembre e venerdì 26, le circoscrizioni comunali inaugureranno una “panchina rossa”, diventata simbolo dell’attività di comunicazione e di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne ed in ricordo delle vittime di femminicidio. Agli studenti del Cfp Veronesi sarà affidata la realizzazione di una targa da apporre su ogni panchina per mantenere memoria del senso di questo simbolo di impegno contro la violenza che ci deve vedere coinvolti tutti 365 giorni l’anno.

Il comune di Rovereto, infine, si è impegnato a dare un contributo perché possano continuare i percorsi per uomini violenti promossi con competenza e professionalità da Alfid e Famiglia Materna. Questo progetto all’avanguardia nel panorama nazionale si era interrotto perché erano venuto meno l’impegno finanziario da parte dello stato e dall’attuale giunta provinciale. “La violenza è l’effetto, ma noi dobbiamo eliminare anche la causa – commenta l’assessore Mauro Previdi – “Se vi sono uomini che si rendono conto del loro problema e vogliono curarsi, è giusto prendersene carico. Abbiamo dato la disponibilità da parte del Comune per aiutare chi non può permettersi economicamente di partecipare a questo percorso”.

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