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ZANELLA E ZAPPINI (FUTURA) * MIGRAZIONI: « PRIORITÀ ALL’INCLUSIONE, NO ALLA “DETENZIONE SENZA REATO” NEI CENTRI DI PERMANENZA PER IL RIMPATRIO »

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13.52 - mercoledì 30 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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MIGRAZIONI – PRIORITÀ ALL’INCLUSIONE. NO ALLA “DETENZIONE SENZA REATO” NEI CENTRI DI PERMANENZA PER IL RIMPATRIO.

Di fronte a un problema epocale e complesso quali sono i fenomeni migratori, invece di investire in progettualità di lungo respiro, che mettano al centro accoglienza e inclusione – anche alla luce della situazione demografica del nostro Paese, in nome di una rinnovata e ampliata concezione di cittadinanza e convivenza – si continua a dare priorità al potenziamento della detenzione amministrativa, immaginando l’estensione di nuovi “decreti sicurezza” e il potenziamento della la rete dei CPR (Centri di permanenza per il rimpatrio), che le cronache hanno descritto più volte come luoghi disumani.

È di oggi la notizia che si vogliono realizzare due CPR anche nelle nostre Province autonome, così come in altri territori italiani. Ha detto bene il Presidente Kompatscher: i Centri di Permanenza per i Rimpatri sono prigioni. Peccato, però, che la sua non fosse una denuncia pubblica della torsione e negazione del diritto che avviene in quei contesti, ma una rassicurazione per la popolazione, affinché stia serena, perché nei CPR i migranti sono effettivamente reclusi.

Proprio così, come denunciano da anni le associazioni che si occupano di diritti umani e civili delle persone migranti: i CPR sono dei buchi neri del diritto, luoghi di trattenimento di cittadini stranieri in attesa di esecuzione del provvedimento amministrativo di espulsione. Detenuti di fatto senza reato, che non vedono pienamente garantiti – anche a causa di carenza di risorse dedicate alla cura e all’accompagnamento sociale – i diritti alla salute, all’informazione, alla difesa e alla comunicazione. Limitazioni alla libertà, ostacolo al diritto di difesa, abuso di psicofarmaci che sono emersi ripetutamente – solo per portare degli esempi concreti – nei CPR di Potenza e Torino.

Una detenzione amministrativa che tra l’altro si traduce solo nella metà dei casi in effettivo rimpatrio, mentre in un terzo dei casi l’autorità giudiziaria non ha successivamente nemmeno convalidato il trattenimento. Un “investimento” di risorse sbagliato (56 milioni nel triennio 2021-2023) che ora il governo Meloni vuole potenziare per l’apertura di CPR in ogni Regione.

Manifestiamo tutta la nostra contrarietà a questo approccio e ribadiamo la necessità che si investano quelle risorse in progetti di vera inclusione, con un’accoglienza diffusa sul territorio, ripristinando i corsi di italiano, l’assistenza psicologica e l’inserimento sociale e lavorativo, rivedendo la decisione di buttare in strada i migranti appena riconosciuta la protezione internazionale.

L’integrazione delle persone migranti è oggi una questione politica nodale e strategica, sia per garantire sicurezza sociale e futuro a un Paese sempre più vecchio, che per dare nuove chance di vita a chi fugge da guerre, carestie e catastrofi climatiche. Prima si capirà che è necessario investirci pensiero, progettualità e risorse , dismettendo la litania del prima gli italiani/i trentini e della sostituzione etnica, prima si darà risposta strutturale a un fenomeno che è tutto fuorché emergenziale, ma che riguarda invece una nuova e integrata visione del Mondo (oggi anche eccessivamente diseguale e pericoloso per troppe e troppi) in relazione con comunità plurali e vitali, accoglienti e coese, cooperanti e sicure.

 

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Paolo Zanella, Consiglio Provinciale Trento – Futura
Federico Zappini, Capogruppo di Futura nel Comune di Trento

 

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