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ROSSATO (FDI) * APSP BEATO DE TSCHIDERER: « OCCORRE UN IMPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA, PER TUTELARE SICUREZZA E BENESSERE DEGLI OSPITI »

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14.53 - venerdì 16 giugno 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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Apsp Beato De Tschiderer, Rossato (FdI): “Per tutelare la sicurezza e il benessere degli ospiti occorre un impianto di videosorveglianza”.
Questa mattina i quotidiani locali hanno dato la notizia relativa al fatto che, nella notte tra il 14 e il 15 giugno, all’Apsp “Beato De Tschiderer” in via Piave a Trento, due anziani sarebbero stati aggrediti mentre erano in camera loro. Secondo le prime ricostruzioni, frutto delle testimonianze dei due anziani, parrebbe che la colpa sia da attribuire ad un operatore socio sanitario in servizio, che ora sarebbe stato allontanato e sospeso con una lettera raccomandata.

Secondo le prime dichiarazioni seguite al grave accadimento, parrebbe trattarsi di un caso isolato. E’ da evidenziare tuttavia che, già nello scorso mese di marzo, avevo avuto modo di portare all’attenzione della stampa locale le condizioni di disagio patite da alcuni ospiti della RSA San Bartolomeo, parte integrante dell’APSP Civica di Trento, richiedendo un approfondimento della questione.

Risulta evidente che in queste situazioni, l’assenza di un impianto di videosorveglianza in grado di monitorare la situazione all’interno della struttura, complichi di molto la situazione per quanto riguarda l’onere probatorio della sussistenza dei fatti (come testimoniato da quanto riportato da “L’Adige” con riferimento agli avvenimenti della De Tschiderer: “Non appena possibile, la stanza è stata isolata e i vertici dell’Apsp hanno fotografato tutto quello che potrebbe essere utile per un eventuale procedimento”).

Ritengo pertanto che, al fine di tutelare appieno la sicurezza degli ospiti, potrebbe essere utile dotare tutte le strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali presenti in Trentino di un sistema di videosorveglianza criptato, presente già in molte strutture in altre Regioni italiane, con registrazioni cifrate da conservare per ventiquattro mesi dal momento dell’acquisizione e il cui accesso sarebbe da garantire alle sole Forze dell’Ordine e all’autorità giudiziaria quando necessarie ai fini dell’accertamento, in sede penale, delle condotte di violenza, minaccia, maltrattamento o abuso ai danni degli ospiti. E’ da evidenziare che la presenza di un impianto di videosorveglianza all’interno di queste strutture andrebbe anche a garanzia degli operatori che svolgono al meglio le loro mansioni. Oltre a ciò, si ritiene di fondamentale importanza l’implementazione di percorsi di formazione professionale continua dei lavoratori, da coniugare con l’adozione di modalità lavorative che prevengano il progressivo logoramento psico-fisico dei lavoratori a cui, come sappiamo, sono demandate mansioni di particolare delicatezza.

 

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Cons. Katia Rossato
Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia

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