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MANICA (PD) * ITEA / TRENTINO: « EMERGENZA CASA, PATENTE A PUNTI E REQUISITO DI 10 ANNI DI RESIDENZA NON SONO LA RISPOSTA »

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09.45 - mercoledì 24 agosto 2022

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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Emergenza casa: patente a punti e requisito di 10 anni di residenza non sono la risposta

Il consigliere provinciale del Partito democratico del Trentino, Alessio Manica, ha depositato oggi un’interrogazione sull’emergenza abitativa chiedendo alla Giunta quali misure intenda adottare per contrastare una problematica che riguarda soprattutto i nuclei familiari più deboli.
“La crisi economica causata dalla pandemia aggiunta all’aumento dell’inflazione e del carovita, alla ripresa degli sfratti e ai costi sopra la media degli alloggi, stanno mettendo in seria difficoltà le famiglie che faticano a trovare un’abitazione sul libero mercato e ciò sta creando una vera e propria criticità “casa” che va affrontata e risolta anche con l’intervento diretto delle istituzioni e delle loro società partecipate a partire da Itea spa.” – afferma Manica – “La situazione sulle domande di alloggio pubblico allo stato attuale è la seguente: sono 1215 gli alloggi sfitti del patrimonio di ITEA spa, di cui circa la metà nella sola città di Trento (570), a seguire Rovereto (196), Riva del Garda (59), Ala (37), Arco (26) e Pergine (16)”.

Vanno trovate con urgenza delle soluzioni anche sperimentando nuove forme di collaborazione con gli enti locali o coinvolgendo le associazioni di volontariato che potrebbero occuparsi dei lavori di ristrutturazione necessari per rendere agibili le abitazioni da destinare ai richiedenti l’alloggio.
Si potrebbe anche attivare il fondo per la “morosità incolpevole”, già sperimentato in altre realtà, che aiuterebbe le famiglie che non riescono più a sostenere il costo di un affitto a causa di situazioni indipendenti dalla loro volontà.

La Giunta in questa legislatura ha affrontato il problema dell’emergenza casa solo inserendo il discriminatorio requisito dei 10 anni di residenza e il “Regolamento delle Affittanze”, la cd “patente a punti” per gli inquilini. Non è nemmeno stato attivato l’Osservatorio provinciale sulla casa, istituito con legge provinciale, che permetterebbe di monitorare le dinamiche abitative e mettere in atto soluzioni condivise. “Al di là degli slogan e della propaganda ci si dovrebbe impegnare un po’ di più per dare risposte concrete a chi si trova in difficoltà” – conclude il consigliere.

Nell’interrogazione Manica chiede alla Giunta se non ritenga di incrementare le risorse per mettere a disposizione con urgenza i 1215 alloggi sfitti di Itea spa, se pensa di sperimentare nuove forme di collaborazione con gli enti locali e le associazioni di volontariato coinvolgendoli nei lavori di ristrutturazione delle abitazioni non agibili e pertanto non assegnate e quando intenda dare attuazione a quanto previsto nell’articolo 3 bis della L.P. n.21/1992 (Conferenza annuale sull’evoluzione delle politiche provinciali rispetto ai bisogni abitativi) al fine di rendere pubbliche le dinamiche abitative provinciali da utilizzare per trovare soluzioni all’emergenza abitativa.

*

Alessio Manica
Consigliere Provinciale e Regionale
Gruppo del Partito Democratico del Trentino

In allegato il testo dell’interrogazione

 

 

 

Ill.mo Signor

Walter Kaswalder

Presidente del Consiglio provinciale

SEDE

 

Trento, 23 agosto 2022

 

Interrogazione n.

 

Emergenza Casa in Trentino. Patente a punti e requisito dei 10 anni di residenza non sono la risposta

 

L’emergenza abitativa in Trentino, soprattutto per quanto riguarda le famiglie più deboli, sta diventando preoccupante.

La crisi economica causata dalla pandemia aggiunta all’aumento dell’inflazione e del carovita, alla ripresa degli sfratti e ai costi sopra la media degli alloggi, stanno mettendo in seria difficoltà i nuclei familiari che faticano a trovare un’abitazione sul libero mercato e ciò sta creando una vera e propria criticità “casa” che va affrontata e risolta anche con l’intervento diretto delle istituzioni e delle loro società partecipate a partire da Itea spa.

Dalla risposta alla mia interrogazione n. 3782 del 10 giugno u.s. nella quale chiedevo di conoscere la situazione dettagliata sulle domande di alloggio pubblico e sul mancato utilizzo degli alloggi Itea, risulta che sono 1215 gli alloggi sfitti del patrimonio di Itea spa, di cui circa la metà nella sola città di Trento (570), a seguire Rovereto (196), Riva del Garda (59), Ala (37), Arco (26) e Pergine (16).

Non risolverebbero il problema, ma mettere a disposizione queste abitazioni sarebbe una prima risposta all’emergenza. Lo si potrebbe fare anche sperimentando nuove forme di collaborazione con gli enti locali o coinvolgendo le associazioni di volontariato che potrebbero occuparsi dei lavori di ristrutturazione necessari per rendere agibili le abitazioni da destinare, ad esempio, alle famiglie con figli che non riescono a pagare l’affitto perché colpite dalla crisi economica o da situazioni emergenziali a causa della perdita del posto di lavoro.

La Giunta dovrebbe anche attivare l’Osservatorio provinciale sulla casa richiesto da anni dai sindacati e declinato nell’art. 3 bis della L.P. n.21/1992 che prevede una Conferenza annuale, partecipata dai Comuni e dalle Comunità, dalle associazione degli inquilini, da Itea s.p.a., dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul territorio provinciale e da un componente della competente commissione permanente del Consiglio provinciale, per conoscere l’evoluzione delle politiche provinciali rispetto ai bisogni abitativi.

Ciò permetterebbe di monitorare le dinamiche abitative e mettere in atto soluzioni condivise.

Un’altra azione da metter in campo potrebbe essere l’attivazione del fondo per la “morosità incolpevole” che già esiste in altre realtà e che potrebbe aiutare le famiglie che non riescono più a sostenere il costo di un affitto a causa di situazioni indipendenti dalla loro volontà.

Il problema dell’edilizia popolare è invece stato affrontato in questa legislatura dalla Giunta provinciale solo inserendo il discriminatorio requisito dei 10 anni di residenza e il “Regolamento delle Affittanze” la c.d. “patente a punti” per gli inquilini.

Al di là degli slogan e della propaganda ci si dovrebbe impegnare un po’ di più per dare risposte concrete a chi si trova in difficoltà.

 

Tutto ciò premesso, si interroga la Giunta e l’assessore competente per sapere:

 

  1. quali azioni e misure intenda adottare la Giunta per affrontare l’emergenza casa in Trentino;

 

  1. se non ritenga di incrementare le risorse per mettere a disposizione con urgenza i 1215 alloggi sfitti di Itea spa o di sperimentare nuove forme di collaborazione con gli enti locali e le associazioni di volontariato coinvolgendoli nei lavori di ristrutturazione per rendere agibili le abitazioni ora non assegnate;

 

  1. quando intenda dare attuazione a quanto previsto nell’articolo 3 bis della L.P. n.21/1992 e rendere pubbliche le dinamiche abitative provinciali in maniera tale da poter mettere in atto le soluzioni alle problematiche evidenziate.

 

 

Confidando in un rapido riscontro alla presente si porgono distinti saluti.

 

 

Cons. Alessio Manica

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