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FONDAZIONE HAYDN * “NOTHING IS WRITTEN“ « PROGRAMMA OPERA 2023/24, IL PRIMO APPUNTAMENTO SARÀ CON “LA BOHÈME” DI GIACOMO PUCCINI »

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14.37 - giovedì 19 ottobre 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –
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La Fondazione Haydn di Bolzano e Trento presenta la nuova stagione dedicata all’opera. Come nelle precedenti edizioni, il programma concepito dal direttore artistico Matthias Lošek sarà un avvincente viaggio fra le diverse esperienze del teatro musicale, con una particolare attenzione alle nuove voci del panorama contemporaneo. Il filo conduttore di quest’anno, Nothing is written, richiama l’estrema imprevedibilità della vita umana e testimonia la volontà di proporre al pubblico dei progetti in cui riconoscersi, appassionarsi e specchiarsi. Il primo appuntamento sarà con un’inedita lettura de “La bohème” di Giacomo Puccini. Riflettori puntati anche sulla prima assoluta di “LORIT”, progetto vincitore della quarta edizione del bando Fringe. Grande attesa, infine, per “Dorian Gray”, progetto in prima assoluta che chiude la trilogia di opere commissionate dalla Fondazione Haydn a compositori dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino.

Un inno all’imprevedibilità e alle infinite possibilità che la vita offre nel suo dispiegarsi giorno dopo giorno: per la nona stagione nella veste di direttore artistico dell’attività operistica della Fondazione Haydn, Matthias Lošek ha scelto come frase-guida Nothing is written, niente è scritto, proseguendo una tradizione che dal 2015 – prima stagione dedicata all’esplorazione dell’opera – collega la programmazione a tematiche capaci di toccare nel profondo la sensibilità del pubblico. “Nothing is written – commenta Lošek – sta a significare che nulla è impossibile, che tutto ha sempre un nuovo inizio. I titoli delle stagioni teatrali che ho curato, sin dalla prima, The irony of life, sono ispirati alla cultura pop, cercano di suscitare curiosità e offrire stimoli senza mai imporre delle letture forzate. Ciò che sottende l’opera contemporanea è infatti la domanda: cosa riesce a smuovere le persone?”. Con quest’ultima stagione si conclude anche il mandato di Matthias Lošek, che con le sue scelte ha saputo conferire una chiara identità alle stagioni d’opera della Fondazione, proponendo format in grado di suscitare l’interesse di un pubblico sempre più attento e diversificato. “Ringraziamo Matthias Lošek – sottolinea la direttrice generale Monica Loss – per aver perseguito l’appassionante e non semplice missione di portare l’opera contemporanea nella nostra regione. Grazie al suo lavoro siamo riusciti a realizzare importanti produzioni, valorizzando la ricchezza del nostro territorio e rafforzando sinergie con importanti istituzioni culturali italiane ed estere. Coltivare queste relazioni è vitale per far nascere e valorizzare idee e pratiche innovative ad ogni livello”.

Fra novembre 2023 e marzo 2024 domineranno la scena tre storie a loro modo connesse con il presente, appassionanti e attuali: il 19 e il 21 novembre 2023 al Teatro Comunale di Bolzano e il 21 e 22 febbraio 2024 al Teatro Sociale di Trento, appuntamento con “La bohème” di Giacomo Puccini in una produzione che vedrà la regia di Matthias Lošek e la direzione musicale di Timothy Redmond. Il 21 gennaio al Teatro SanbàPolis di Trento e il 23 gennaio al Teatro Comunale di Bolzano sarà possibile scoprire l’opera vincitrice della quarta edizione del bando Fringe, “LORIT”, del compositore austriaco Marius Binder con la regia di Christina Constanze Polzer, il libretto di Robert Prosser e la direzione musicale di Christoph Huber. È atteso invece a Bolzano, il 16 e il 17 marzo 2024, “Dorian Gray” con le composizioni di Matteo Franceschini, la regia e il libretto di Stefano Simone Pintor e la direzione musicale di Rossen Gergov.

Dopo “Toteis” e “Peter Pan – The Dark Side”, “Dorian Gray” è la terza opera commissionata dalla Fondazione Haydn a compositori dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. “Con la direzione artistica di Matthias Lošek – sottolinea il Presidente della Fondazione Haydn Paul Gasser – la programmazione dedicata all’opera ha mosso dei passi coraggiosi nel segno dell’innovazione e della sperimentazione e raggiunto obiettivi importanti come la vittoria del Premio Abbiati per la messa in scena dell’opera “Written on skin”, l’ideazione di un concorso come Fringe, nuovo importante punto di riferimento per i talentuosi artisti del territorio che si misurano con il teatro musicale, e la realizzazione di tre importanti produzioni sull’asse Tirolo-Alto Adige-Trentino coinvolgendo artisti del calibro di Manuela Kerer, Wolfgang Mitterer e Matteo Franceschini”.

Nothing is written – Il Programma Opera 2023/24

LA BOHÈME
La nuova stagione si apre con un’opera che dal 1896, anno della sua prima rappresentazione al Teatro Regio di Torino, conserva intatta la sua capacità di emozionare e colpire nel profondo il pubblico di tutto il mondo. Con una lettura nuova e contemporanea, approda in regione “La bohème” (Bolzano, Teatro Comunale, 19 e 21.11.23 | Trento, Teatro Sociale, 21 e 22.02.24) di Giacomo Puccini. Matthias Lošek, che ne cura la regia, accoglie la sfida di avvicinare questo capolavoro alla sensibilità del nostro tempo, mettendo in luce l’elemento che l’attraversa in tutti i suoi quattro quadri: l’amore in tutte le sue infinite e complesse sfaccettature. Basata sul romanzo Scènes de la vie de bohème di Henri Murger, l’opera è il racconto di vita di quattro giovani bohèmiens, Rodolfo, Marcello, Schaunard e Colline, che, sospesi tra il desiderio di libertà e la necessità di guadagnarsi da vivere, cercano di essere artisti sullo sfondo di una vibrante Parigi di fine Ottocento. Sul loro cammino si faranno largo l’amore, ma anche la morte. Marcello vive con Musetta una relazione saltuaria all’insegna della gelosia e della civetteria, mentre Rodolfo si innamora inaspettatamente della bella vicina Mimì, il cui destino è segnato dalla malattia.

Matthias Lošek, nella veste di regista, porta in scena il suo “Requiem per Mimì” in una forma semiscenica, lontana dalle produzioni più convenzionali, rivelando l’atemporalità̀ di questo melodramma. La musica, affidata alla direzione musicale di Timothy Redmond insieme all’Orchestra Haydn, condurrà il pubblico in un universo dalle forti e ossessionanti sonorità, specchio realistico dell’universo bohémien e della vita interiore dei personaggi. “Ogni buona opera – commenta Lošek – può essere contemporanea. I protagonisti di quest’opera sono ragazzi all’inizio delle loro carriere, sono l’emblema di un nuovo inizio: per loro “Nothing is written”. La bohème è, inoltre, melodramma puro: parla di vita e amore, sofferenza e morte. Ma è anche, a mio parere, la più̀ crudele e attuale fra le opere mai scritte”.
Accompagnano l’esperienza di questa inedita bohème una serie di appuntamenti collaterali nell’atmosfera di un Café filosofico. La moderazione degli incontri sarà affidata a Marco Russo, filosofo e manager dell’etichetta col Legno, affiancato da ospiti del panorama culturale regionale (Bolzano, sabato 18.11.23, ore 18.00).
Anche quest’anno torna Oper.a Talk, l’appuntamento introduttivo all’opera in programma sempre un’ora prima della rappresentazione nel foyer del Teatro Comunale di Bolzano e presso il Teatro Sociale di Trento.

 

LORIT – UN’OPERA DELLA FINE DEI TEMPI
Spazio ai giovani e alla creatività del territorio con “LORIT”, progetto vincitore della quarta edizione del concorso di teatro musicale Fringe (Trento, Teatro SanbàPolis, 21.01.24 | Bolzano, Teatro Comunale, 23.01.24). Prodotta dalla Fondazione Haydn in cooperazione con il Tiroler Landestheater, l’opera del compositore austriaco Marius Binder, che vede la collaborazione di un team di giovani talenti composto da Christine Polzer (regia), Robert Prosser (libretto), Julia Neuhold (set/costume design) e Christoph Huber (direzione musicale), esplora con taglio critico e satirico i lati oscuri del turismo di massa e delle sue conseguenze. La storia si basa su cinque personaggi allegorici, la Morte, il Turismo, il Padrino delle funivie, il Bel Paesaggio e l’Ultima Generazione, che si incontrano in una cabinovia nell’ultimo giorno dell’ultimissima stagione sciistica dell’umanità. Tutti vogliono combattere fino a negare la morte, la crisi e il cambiamento climatico, ma quello che li attende è un finale ben diverso. In termini musicali, lo spettro sonoro dell’opera oscilla tra l’allegro e l’apocalittico. Dalla “A” di “aria” alla “Z” di “Zwiefacher”, un ballo popolare, Binder decostruisce l’intera cultura commerciale dell’après-ski creando una tempesta di suoni che ricordano i ritmi contemporanei di TikTok, composta da canzoni pop, jodel e grandi successi.

“Oltre alla presentazione ben congegnata e stimolante – ha motivato nel suo giudizio la giuria di Fringe – ci hanno convinto sia il tema dell’opera che la sua attualità. Basandosi sulla tradizione dei drammi morali, LORIT affronta i grandi eventi, le vicende e i temi del presente e del futuro: i sistemi economici e i loro problemi, il turismo con i suoi lati oscuri e i suoi personaggi, le catastrofi naturali, i cambiamenti climatici, le crisi e la morte. Il progetto affronta sapientemente e con approccio ironico e ammiccante la contemporaneità con, sullo sfondo, la tradizione e l’identità tirolese, emblematica dell’intera regione alpina o di qualsiasi altra regione o situazione simile nel mondo”. Domenica 21 gennaio alle ore 16.00 al Teatro SanbàPolis di Trento, e martedì 23 gennaio alle ore 21.00 al Teatro Comunale di Bolzano, sarà possibile partecipare al tradizionale appuntamento con le introduzioni all’opera del format di approfondimento Oper.a Talk. Dopo la prima a Bolzano e a Trento, lo spettacolo approderà al Tiroler Landestheater di Innsbruck (11.02.2024, ore 19.30).

DORIAN GRAY
Riflettori puntati, infine, sul debutto di “Dorian Gray” (Bolzano, Teatro Comunale, 16-17.03.24). Il capolavoro di Oscar Wilde, manifesto del decadentismo e dell’estetismo, fra i più raffinati ed impetuosi romanzi mai scritti, è il punto di partenza, dopo “Toteis” e “Peter Pan – The Dark Side”, per l’ultima opera della trilogia commissionata dalla Fondazione Haydn a compositori dell’Euregio. “Un’istituzione che oggi desideri concentrarsi seriamente sull’opera contemporanea – sottolinea il direttore Mattias Lošek – ha il dovere di commissionare nuove opere. Questa triade di lavori ci offre la possibilità̀ di mostrare cosa accade in uno spazio geografico preciso, fra Innsbruck e Trento. L’opera contemporanea non è presente solo a Berlino e a Londra, ma anche qui, cresce e prospera grazie alle energie prodotte in regione”.

Dorian Gray è un giovane ossessionato dalla paura di perdere la bellezza, l’unica risorsa per cui valga la pena di vivere. Grazie a un sortilegio riesce a ottenere che il tempo non tocchi il suo corpo, ma solamente il suo ritratto. Ma a quale prezzo? Il compositore Matteo Franceschini e Stefano Simone Pintor, a cui sono affidati libretto e regia, portano in una società contemporanea frammentaria e fluida, investita da una profonda crisi di valori, la riflessione di Wilde sulle derive di un’umanità di cui lo stesso Dorian Gray non è che lo specchio. Il risultato è un’opera corale, in cui ciascun personaggio, e con essi, lo spettatore, proietta i propri demoni e desideri più indicibili e reconditi in Dorian Gray, che ne diviene così il ritratto vivente. Attraverso un linguaggio da narrazione seriale, una pluralità di voci ed eventi si intrecciano ruotando attorno allo stesso racconto, ripercorso ogni volta in modo diverso e attraverso una moltitudine di punti di vista, sotto la direzione musicale di Rossen Gergov. Sabato 16 marzo alle ore 19.00 e domenica 17 marzo alle ore 16.00 da non perdere l’appuntamento con Oper.a Talk, momento di introduzione all’opera nel foyer del Teatro Comunale di Bolzano.

 

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