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COORDINAMENTO ALTO GARDA E LEDRO (TN) * “EX ARGENTINA“: « L’INCREDIBILE REGALO DELL’AMMINISTRAZIONE “AMBIENTALISTA” DI ARCO »

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11.52 - domenica 27 agosto 2023

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota inviata all’Agenzia Opinione) –

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L’incredibile regalo dell’amministrazione “ambientalista” di Arco. Si pensava che la sentenza definitiva della Cassazione del giugno 2021 avesse messo una pietra tombale all’intera vicenda sia giudiziaria che urbanistica dell’ex Argentina. I giudici hanno accertato che il Comune di Arco ha rilasciato un titolo edilizio illegittimo quando ha qualificato come interrati, e dunque non computabili ai fini urbanistici, i volumi su via Lomego, per un totale di c.a. 4.883 metri cubi.
Di fatto si è andati a saturare la volumetria massima dell’intero Piano di recupero: la norma del piano regolatore ( art, 75 delle Norme tecniche di attuazione) stabiliva infatti che l’area potesse ospitare al massimo la volumetria emergente esistente indicata in 21.279,70 mc., pertanto, se si sommano i volumi autorizzati (15.960 mc) con quelli abusivi (4883 mc), seppur a reato prescritto, ecco che l’area ha saturato il volume massimo concesso dal Piano di recupero.
Ora il piano attuativo è scaduto e rimane la questione dell’edificio del Calvario.

Se il piano di recupero venisse semplicemente prorogato così com’è, emergerebbe con tutta evidenza la sua inattuabilità sin dall’origine, mancando la destinazione alberghiera che avrebbe dovuto occupare almeno il 25% dei volumi. Questo aspetto è stato riconosciuto dai consulenti del Tribunale. Infatti prevede la norma che in caso di demolizione l’edificio dell’ex Calvario non venga più ricostruito; dunque, il rinnovo del piano attuativo scaduto porterebbe a semplicemente alla demolizione dell’ex Calvario dovendosi considerare esaurita la volumetria dell’area.

Come comuni cittadini cosa ci aspetteremmo dall’amministrazione, avendo anche ben presente il grave danno paesaggistico e di immagine causati per Arco dalla realizzazione di un’opera così impattante e che tanto scalpore ha suscitato? A noi parrebbe logico un esercizio del potere del pianificatore che proceda in coerenza con quanto accertato: ovvero l’esaurimento dei volumi previsti dal Piano di recupero, e che pertanto porti alla demolizione dell’edificio del Calvario, che tra l’altro è pericolante e dunque pericoloso. Se invece, come pare, questa non è l’intenzione dell’amministrazione Comunale propensa a concedere nuovi volumi, ci si aspetta che la volumetria abusiva venga sanzionata e l’abuso contestato amministrativamente.

Lascia invece basiti assistere a nuove previsioni edificatorie da collocare altrove come anticipato dall’assessore Cattoi e come previsto dalla bozza di accordo urbanistico approvato dalla giunta comunale lo scorso aprile, il nuovo piano concede a Cos.Mi. la realizzazione di 1.950 metri quadri di SUN (si parla di c.a. 6.500 mc. cui si aggiungono i bonus del risparmio energetico) da collocare in un’area con destinazione a verde privato di proprietà del costruttore in una laterale di via S. Caterina. In cambio il comune ottiene l’abbattimento dell’edificio fatiscente e il ripristino a verde pubblico del sedime dell’edificio una volta demolito.
Il Comune avendo scelto di non costituirsi parte civile non solo ha rinunciato al risarcimento del danno, ottenuto invece da Italia Nostra (25.000,00 euro), ma ora pare anche rinunciare a possibili entrate sanzionatorie. Con significativo danno erariale conseguente.

Ma quel che amareggia ancor di più è assistere a scelte politiche che reputano normale premiare quanto avvenuto con la concessione di nuovi volumi residenziali (valore di mercato di qualche milione di euro). Non è solo un regalo incredibile quello che l’amministrazione di Arco si accinge a fare, ma è anche un bruttissimo segnale, a fronte pur sempre di un reato accertato, ancorché prescritto, che ha inferto un danno paesaggistico ad uno degli angoli più incantevoli del nostro territorio, arriva un premio. Davvero encomiabile per una amministrazione che amerebbe definirsi “ambientalista”.

 

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Ass.WWF del Trentino
Comitato Salvaguardia Olivaia
Comitato Sviluppo Sostenibile
Ass. SOS Altissimo
Salvaguardia Area Lago
Ass. Ledro Inselberg

Aderenti al Coordinamento Ambiente Alto Garda e Ledro

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