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CONSIGLIO PAT * LAVORI AULA POMERIGGIO: « APPROVATO IL RENDICONTO DELL’ENTE, AL VIA LA DISCUSSIONE DDL SCUOLE INFANZIA »

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18.17 - martedì 7 maggio 2024

Il Consiglio provinciale approva il rendiconto dell’ente e apre la discussione sul ddl di modifica della legge sulle scuole per l’infanzia

Approvato il rendiconto del Consiglio per il 2023
Nella tarda mattinata Il presidente del Consiglio ha presentato il rendiconto del bilancio dell’assemblea del 2023. L’avanzo di amministrazione disponibile è stato di 3 milioni 161, una parte rilevante deriva dalla restituzione dei fondi non
impiegati dai gruppi, cioè 878 mila euro. Le entrate sono state 10 milioni 972 mila euro, la parte più rivelante proveniente dalla Provincia. La spesa per il personale rappresenta il 51% delle spese del Consiglio, in lieve crescita rispetto al 2022. L’ex presidente ha ricordato i lavori avviati nella scorsa legislatura per ammodernare e ampliare gli uffici del Consiglio e ha ricordato che in 5 anni si sono risparmiati più di 13 milioni di euro che sono stati impiegati dalla Giunta per investimenti socio assistenziali.

L’ex presidente ha rievocato dal suo punto di vista anche la vicenda del licenziamento del segretario particolare, oggetto di una complessa causa giudiziaria non ancora conclusa. Una consigliera di minoranza ha detto che il risparmio è importante, ma non sempre significa poter lavorare bene. Il Consiglio ha ripreso i lavori del pomeriggio completando la discussione del rendiconto generale dell’ente. Un consigliere di minoranza ha ringraziato la struttura per il lavoro svolto che ha garantito i risultati della scorsa legislatura e ha raccomandato un’attività di controllo da parte dell’aula sulle proposte, ferma restando la poca capacità di incidere dell’assemblea legislativa che resta un tema da attenzionare così come i risparmi e le restituzioni costanti che sono significativi di prestazioni e servizi non erogati. Un altro collega di minoranza ha ribadito la riconoscenza nei confronti degli uffici per la velocità e qualità delle risposte.

Quanto agli avanzi, ci si dovrebbe chiedere a suo avviso cosa significano e dove andranno a finire perché risparmiare affinché spenda qualcun’altro è poco sensato e il risparmio non è un risultato automaticamente lodevole. Un appunto anche sulle risposte alle interrogazioni che raramente arrivano entro i tempi e sulla necessità di trovare risorse per un funzionario che svolga le funzioni di supporto legale. Per la minoranza un altro consigliere si è unito nell’apprezzamento della struttura, evidenziando al contempo la necessità di non avere come unico mantra il risparmio delle risorse, bensì di mantenere il corretto rapporto tra ciò che si spende e ciò che si fa. Una consigliera di minoranza si è associata alle parole dei colleghi che l’hanno preceduta sull’alta prestazione professionale dello staff tecnico del Consiglio, pur sottodimensionato e sempre più sollecitato. Ha dichiarato di non essere convinta che la variabile del risparmio debba essere dirimente nella valutazione del bilancio, anzi: dietro al pensiero del risparmio c’è quello della poca utilità del Consiglio come istituzione, un pensiero che dobbiamo assolutamente contrastare, ha detto, perché la forza legislativa e l’autorevolezza del Consiglio, oltre che delle Commissioni sono da promuovere e rafforzare.

Infine, diversi componenti della minoranza hanno commentato l’episodio che ha riguardato l’ex presidente del Consiglio ed un suo collaboratore e una consigliera lo ha definito un fatto “non personale, ma istituzionale” mentre un consigliere di minoranza già componente dell’ex ufficio di presidenza ha aggiunto che la responsabilità dell’ex presidente è stata quella di non aver coinvolto nessuno in quella vicenda.
In replica, il presidente ha ribadito la riconoscenza nei confronti della struttura, del Consiglio provinciale e la volontà di ascoltare il personale ed essere attento alle esigenze dei gruppi, anche in tema di comunicazione, al fine di ottimizzarla e migliorarla a vantaggio di tutti. Anche l’esigenza di supporto legale sarà valutata, così come si affronteranno le esigenze del consigliere di parità. L’ufficio di presidenza deciderà come gestire l’avanzo di amministrazione e sarà dato al risparmio il giusto significato. Dopo una breve interruzione il presidente, su richiesta di un consigliere di minoranza, il presidente ha replicato che il costo dell’affitto di palazzo Nicolodi ammonta a 400.000 euro all’anno e ha chiarito i termini legali della questione del rapporto dell’ex presidente del Consiglio con il segretario particolare sulla quale pende un ricorso in attesa di sentenza.
Il rendiconto è stato approvato con 11 voti di astensione e 20 favorevoli.

Scuole per l’infanzia: aperto il dibattito su riduzione delle sezioni e aperture a luglio
In presenza di un numeroso pubblico di insegnanti della scuola per l’infanzia accomodato sugli spalti dell’emiciclo, il Consiglio è quindi passato all’esame del disegno di legge 4 “Modificazioni dell’articolo 5 della legge provinciale sulle scuole dell’infanzia 1977”, presentato da un consigliere di minoranza e già respinto dalla commissione consiliare competente. Il consigliere proponente ha premesso che la scuola per l’infanzia e la formazione professionale sono state troppo spesso usate come aree di sperimentazione da parte di burocrati che purtroppo pensano che la scuola si possa governare solo con le tabelle excel. Il ddl parte da una concezione di scuola sulla quale hanno in questi anni impattato via via l’incertezza nel mondo del lavoro, orari cabriolet, il venire meno progressivo dello stato sociale. Da ultimo l’apertura delle scuole per l’infanzia a luglio, presentata come risposte ai bisogni delle famiglie, che non tiene minimamente conto di una concezione di “scuola che faccia la scuola”. Ha ricordato il calendario scolastico del modello altoatesino che prevede di uniformare il calendario della scuola per l’infanzia a quello della primaria e gli spunti sulla riduzione del numero di bambini per sezione in presenza di bambini bes.

L’assessora competente ha fugato il campo da strumentalizzazioni: non è mia intenzione svilire l’importantissimo lavoro degli insegnanti della scuola per l’infanzia, ha esordito. L’intenzione è quella di studiare migliori modalità nell’erogazione del servizio che tengano conto delle esigenze degli insegnanti, allineando i giorni di ferie con le scuole a carattere statale e facendo iniziare la scuola a settembre nella giornata di mercoledì (anziché lunedì). Sul numero di bambini nelle sezioni (già ridotti da 25 a 24), per quanto riguarda i bes l’impegno è di lavorare sul numero delle insegnanti. Il confronto deve essere onesto e concreto, ha aggiunto ribadendo la disponibilità al confronto su questioni sostenibili. Non è intenzione dell’assessorato fare differenze tra gli insegnanti che lavorano nelle scuole provinciali o private che sono assolutamente percepiti allo stesso modo.

Una consigliera di minoranza ha visto nel ddl l’opportunità per tracciare alcune piste di lavoro partendo da una lunga premessa sul particolare valore di servizio scolastico rappresentato dalla scuola per l’infanzia. In questa luce il calendario scolastico non può essere uniformato a quello della scuola primaria perché la dilatazione delle pause dell’azione educativa non si possono considerare un elemento qualificante per le scuole per l’infanzia. Sulla riduzione della numerosità dei bambini in sezione va fatta una riflessione perché il personale insegnante deve affrontare un carico di difficoltà che rischia di compromettere l’azione educativa. La proposta di riduzione del ddl in correlazione con la presenza di bambini bes, però non è sostenibile perché così come formulata presenta numerose criticità. Il parere al disegno di legge, non può essere favorevole, ha concluso la consigliera, pur rappresentando la disponibilità a ragionare sul tema con una visione complessiva che dia conto della stretta interdipendenza che c’è tra tutti gli aspetti coinvolti.

Subito dopo è intervenuta una consigliera dello steso gruppo di minoranza per stigmatizzare l’intollerabile assenza dell’assessora competente al dibattito, definito “uno sfregio al Consiglio e alle insegnanti presenti”. Le ha fatto eco il consigliere proponente che ha chiesto al presidente di sospendere i lavori. L’assessore per i rapporti con il Consiglio ha giudicato eccessiva la reazione dei consiglieri, chiedendo al presidente di aggiornare la seduta a domani, considerata anche la concomitanza con la cerimonia di saluto agli atleti dell’Itas, alla quale l’assessora è comprensibile debba presenziare. Su richiesta di altri consiglieri, il presidente ha convocato una capigruppo dalla quale è emersa la volontà di proseguire i lavori, pur in assenza dell’assessora.

Alla ripresa una consigliera di minoranza è intervenuta esprimendo sostegno al disegno di legge in discussione nella parte che riguarda la riduzione del numero di bambini delle sezioni. Anche la scelta dell’apertura delle scuole per l’infanzia a luglio, reiterata nel post Covid, richiede a suo avviso di essere rivista e considerata perché è stata introdotta in una maniera calata dall’alto ed è diventata un elemento di divisione dentro un percorso scolastico in cui le insegnanti non sono mai state chiamate in causa. Concordo sulla necessità di rivedere la scelta dell’apertura a luglio per addivenire a soluzioni condivise, mentre mi lascia perplessa allo stato attuale, in assenza di alternative per le famiglie, la sovrapposizione dei calendari delle scuole per l’infanzia con le primarie.

Un altro consigliere di minoranza ha sottolineato la necessità di ascoltare il personale docente che deve lavorare in armonia per non inficiare la bontà dell’educare. La riduzione del numero massimo di bambini per sezione e la riduzione in caso di presenza di bambini bes va a suo avviso ripensata mentre per quanto riguarda le aperture a luglio si dovrebbe tornare al vecchio calendario per non gravare ulteriormente su insegnanti con una professionalità già molto impegnativa e che sono state in questo frangente confinate in un ruolo meno importante e meno valorizzato. Evidente, ha concluso, che su questo tema, per l’anno prossimo, va esplorata un’alternativa più sostenibile che concìli le diverse esigenze didattica, organizzativa, gestionale e conciliativa delle famiglie, anche perché la nostra specialità ce lo consente.
Un’altra consigliera di minoranza ha condiviso la riduzione del rapporto insegnanti-bambini, aldilà della certificazione bes, pur dichiarandosi non in grado di definirne il numero e ha sostenuto la criticità del calendario scolastico così come imposto dalla Giunta provinciale senza aver fatto una valutazione di tipo pedagogico. Ha auspicato che si riparta dalla distinzione tra scuola e servizi conciliativi lavorando per mantenere alto il valore della scuola per l’infanzia e per la valorizzazione della concertazione con gli insegnanti.

Nella replica, il proponente ha nuovamente stigmatizzato l’assenza dell’assessora competente ed ha ribadito le ragioni del suo disegno di legge. Si tratta certamente di una proposta di rottura, ma la rivoluzione non è un pranzo di gala, ha ironizzato, ricordando che il documento è stato condiviso con gran parte del mondo dell’istruzione. Ha chiuso ringraziando chi è intervenuto e sottolineando il cambio di orientamento di una parte delle minoranze.

I lavori sono stati sospesi per riprendere domani a partire dalle ore 10.00.

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