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ASAT *” QUESTIONARIO 2030″ « MAPPATA LA SOSTENIBILITÀ RICETTIVA DEL TRENTINO, PER IL FUTURO DEL TURISMO »

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15.41 - venerdì 12 aprile 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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ASAT2030: un futuro sostenibile per il turismo Trentino. Un questionario per «mappare» la sostenibilità ricettiva del territorio. Elaborare una «fotografia» del livello di sostenibilità raggiunto dai diversi territori turistici del Trentino. Con l’obiettivo di individuare le migliori «azioni di sostenibilità» attive sul territorio al fine di definire un modello operativo che possa efficacemente colloquiare con le diverse progettualità oggi presenti nella provincia. L’Asat, da molti anni impegnata in prima linea nello sviluppo e nella promozione di progetti di sistema a favore del turismo sostenibile, sia a livello provinciale sia nazionale, lancia il progetto «ASAT2030: un futuro sostenibile per il turismo Trentino».

In sostanza, tutte le aziende associate all’Asat sono invitate a compilare un questionario composto da cinquanta domande, in grado di rilevare le iniziative di sostenibilità attualmente implementate dalle strutture associate e, a livello aggregato, da tutto il territorio. «Con questa iniziativa proponiamo alle aziende associate di valutare l’impronta ambientale, sociale ed economica delle proprie strutture – ha precisato il presidente Giovanni Battaiola – La compilazione del questionario da parte dei nostri associati fornirà un prezioso contributo per ottenere una fotografia del livello di sostenibilità attuale del Trentino». Un servizio per il settore turistico che permette alle strutture ricettive di effettuare un’autovalutazione in termini di sostenibilità sociale, economica e ambientale. Alla fine della compilazione le aziende riceveranno un report esclusivo che permetterà loro di individuare molte idee di miglioramento.

Non solo: ciascuna struttura ricettiva riceverà un attestato per poter comunicare la propria sostenibilità». Tale percorso è rivolto agli operatori del ricettivo, a partire dalle strutture tradizionali, per poi procedere con gli operatori di B&B e dei rifugi.
«ASAT2030: un futuro sostenibile per il turismo trentino», questo appunto il nome del progetto, è alimentato dalla tecnologia Sustainable Tourism Index (SUSTI). La piattaforma Susti di Territori Sostenibili è un modello di valutazione delle attività esistenti progettato sugli standard internazionali ISO 21401 (Sistema di gestione per la sostenibilità nelle strutture ricettive) e GSTC Hotel. Susti, debitamente adattata alle esigenze dell’Asat, rilascerà un attestato di sostenibilità emesso da ente di terza parte riconosciuto.

Va, inoltre, ricordato che Territori Sostenibili affianca da dieci anni le destinazioni e gli operatori del settore turistico nell’implementazione di progetti di sostenibilità basati su schemi internazionali ISO e GSTC. «Gli operatori sono, perciò, invitati – ha ribadito Battaiola – a compilare il questionario, al link https://www.territorisostenibili.it/asat-2030-hotel-sostenibili/ al fine di rilevare le azioni in essere all’interno delle strutture e le possibili aree di miglioramento rispetto ai dieci temi rilevanti della sostenibilità (acqua, rifiuti, trasporti). Rispondendo alle domande in materia di sostenibilità nelle tre aree ambiente, sociale ed economico gli operatori vedranno in tempo reale il punteggio ottenuto e potranno confrontarlo con il punteggio minimo e medio degli altri utilizzatori, per singola area. Oltre al report sintetico le aziende riceveranno anche il Certificato di Sostenibilità se avranno raggiunto il punteggio minimo in tutte le aree. I dati raccolti permetteranno di ottenere una “fotografia” del territorio” e da qui avviare un percorso di miglioramento».

«Viaggiare e trascorrere le ferie in maniera sostenibile. Sempre più turisti – ha esordito il direttore dell’Asat Davide Cardella – hanno maturato la consapevolezza dell’impatto umano sul pianeta e sulle altre persone che ci vivono, manifestando una maggiore sensibilità ambientale, anche riguardo a viaggi e il turismo. E questo ha diversi effetti, non ultimo quello di viaggiare riducendo al minimo i nostri impatti. Attraverso la nuova iniziativa “ASAT2030: un futuro sostenibile per il turismo trentino” la nostra Associazione vuole approfondire le tematiche legate alla sostenibilità e al futuro del turismo trentino, individuando scenari e strategie che diano risposta ai cambiamenti in atto e che permettano alle imprese associate di potersi distinguere e affermare maggiormente nei confronti di una clientela sempre più sensibile e attenta all’impatto generato dal proprio stile di vita e di vacanza».

Recenti ricerche di settore hanno rilevato che il 74% dei turisti italiani è alla ricerca di viaggi meno impattanti sull’ambiente e che la sostenibilità è diventata un fattore importante per un turista che voglia dirsi soddisfatto della propria esperienza di alloggio (68%) e di viaggio (65%). La stessa ricerca riporta che, nonostante la richiesta del mercato, solo il 30% dei turisti dichiara di trovare con facilità informazioni sulle pratiche sostenibili delle strutture alberghiere. Infine, il 50% dei viaggiatori intervistati è disposto a pagare un sovrapprezzo se l’operatore turistico è in grado di offrire un soggiorno sostenibile certificato.

«Proprio in tal senso si muove il nuovo progetto – ha detto Marco Katzemberger, delegato dalla giunta Asat per il tema della sostenibilità e componente della Giunta esecutiva di Federparchi nazionale – Le precedenti ricerche, infatti, confermano la necessità per destinazioni ed operatori di definire e comunicare la propria strategia di sostenibilità. Gli associati Asat, compilando Susti, consentiranno la mappatura delle aree di forza e debolezza per la definizione di una strategia in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU. E, in tal modo, anche i turisti saranno in grado di avere informazioni dettagliate sulle pratiche sostenibili delle strutture ricettive».

«Questo progetto – ha precisato – vuole intervenire anche nell’ottica di “vivibilità” del territorio: la direzione del turismo sostenibile, infatti, è quella di avere cittadini residenti e cittadini “temporanei” in qualità di turisti in grado di convivere serenamente e con soddisfazione in base ad alcune precise regole comportamentali. In tal modo si incrementa la qualità di vita dei residenti e della vacanza per gli ospiti. Da non sottovalutare, poi, l’aspetto culturale ed “inclusivo” di tale progetto: culturale poiché si vogliono invitare tutti gli attori del turismo a “fermarsi” e riflettere sulla sostenibilità, mettendo a terra, con azioni concrete, buone pratiche “ad hoc”.

L’inclusività sta nel fatto che tale iter non vuole essere solo ed esclusivamente rivolto a come possono “muoversi” le strutture ricettive per migliorare la propria sostenibilità, ma vuole fare da volàno in tal senso per l’intero territorio». «Il contesto è, dunque, oggi propizio – ha concluso Battaiola – ad avviare progettualità che pongano al centro il benessere degli ecosistemi sociali e ambientali dei territori nei quali si opera, al fine di portare un beneficio economico, sociale e ambientale reale. Ogni singolo albergatore può fare molto in ognuno di questi ambiti».

 

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