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ROBERTO PERGHER * ELEZIONI COMUNE TRENTO – REPLICA AD ANDREA DEMARCHI: «NEL MIO VIDEO SU FACEBOOK MA NON VIÈ NESSUN RIFERIMENTO A LUI, SE NON INDIRETTO»

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17.39 - domenica 13 aprile 2025

Buongiorno,

chiedo cortesemente ospitalità per rispondere all’articolo comparso il 9 aprile 2024 sull’Adige e ripreso dall’Agenzia Opinione dal titolo “Demarchi: Pergher ci ha offeso” (sotto il link della news – ndr).

Non ho offeso nessuno, infatti mi sono accorto del signor Andrea Demarchi solo quando ho letto l’articolo. Mi sono quindi stupito della sua reazione. Guardate pure il mio video su Facebook, ma non troverete nessun riferimento a lui e alla sua lista se non indiretto o interpretato malamente e in maniera erronea dal Signor Demarchi stesso.

Non sono stato io ad offendere il Signor Demarchi ma lui ad offendere me calunniandomi anche sul piano della mia professione. Scrive infatti Demarchi all’Agenzia Opinione:”Un candidato di una lista civica di Ianeselli, tale Roberto Pergher che peraltro mi dicono esercitare la delicatissima attività di psichiatra, in un video, oltre ad una serie di affermazioni forse un po’ strampalate …. al di là di un istintivo abbraccio di solidarietà che quasi mi verrebbe di rivolgere ai suoi assistiti …”

E’ chiaro quindi che il signor Demarchi mi ha voluto diffamare sul piano professionale influendo sulle mie possibilità di guadagno, inducendo le persone a non essere curate da me. Questo comportamento da parte di un candidato Sindaco della nostra città lo ritengo inaudito e lascio a voi il giudizio. Io penso che non si dovrebbe colpire un avversario politico sulla sua occupazione lavorativa, cosa che non ha nulla a che fare con il suo impegno politico vero e proprio.

Il mio intervento, quanto si riferiva a “prima Trento”, “prima i trentini”, e via di questo passo discendeva da un concetto che aborro e che in effetti mi ripugna, non lo nego. Il presidente dei Primatisti, Donald Trump, considera la ricostruzione di Gaza come un affare imprenditoriale e una speculazione edilizia e alla domanda se non vi sia rimorso costruire quella impresa speculativa sulla morte di tanti bambini la risposta a difesa datami da un “primatista nostrano” è stata “meglio loro che noi”.

Il primatista sarebbe per me accettabile se fosse primatista degli ultimi ma in tal caso preferirei chiamarlo piuttosto con un termine significante “partenza dagli ultimi”.

Una società civile è tale se le strutture di accoglienza sono concepite per tutti e sono veramente accoglienti, non case fatiscenti e servizi improbabili, e soprattutto devono essere rivolte a tutti quelli che ne hanno bisogno. Sono stato accolto a Trento a dieci anni, nel quartiere di Cristo Re, proveniente da Nosellari. Frequentavo le scuole elementari Bellesini e mi sono trovato benissimo nonostante fossi un “montanaro”.

Proprio le ex scuole Bellesini ora saranno trasformate in un polo multifunzionale e culturale, con un Circolo Anziani e un ostello per lavoratori dove non ci sarà scritto all’ingresso “Prima i trentini”. Nell’ostello potrà ricevere alloggio chi, avendo un lavoro, ma non disponendo di una casa per le difficoltà a reperire le abitazioni e forse anche perché circa 1000 abitazioni Itea in provincia sono in attesa di recupero e riammissione, ha necessità di un posto dove andare a dormire.

E che dire del Bondone, la nostra montagna giardino, che sarà facilmente accessibile, se sarà fatto l’impianto con funivia, eco-compatibile versus il traffico su ruota. Andremo in tal modo a visitare ad es. il magico bosco di castani sopra Sardagna ove si faranno nuovi percorsi ciclopedonali. Accoglieremo i turisti allocati in città? Li faremo partecipi della nostra montagna-giardino oppure no?! Quando ho studiato a Forlì, Modena e Verona non ho mai visto e sentito in giro né un cartello né una mentalità in cui si escludevano gli altri. Per fortuna nei loro bar e nelle loro pizzerie non c’era la scritta “sei di Trento e non ti vogliamo”. Solo un tizio un giorno mi ha dato del polentone e un altro mi chiamava pergamena ma ho lasciato perdere.

E per finire fossi io, vicino all’area dove deve sorgere il nuovo ospedale, ancora occupata dalle caserme dismesse e dalla residenza per migranti farei un campus universitario per accogliere studenti, professori e visitatori provenienti da tutto il mondo affinché la nostra Università sia attrattiva, consapevole che tale processo porterà ricchezza a tutti. E mi fermo qui … nel mio mondo interconnesso lanciando io uno slogan necessario nel mondo dei Primatisti di cui Trump è il leader: “dobbiamo farci tutti il passaporto dei diritti umani, universali”. “No al settarismo localista”.

 

*

Roberto Pergher

(Trento)

 

 

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